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FIGHT FOREVER, SAN PAOLO D’ARGON, (BG) ICW, 19 GIUGNO 2021.

FIGHT FOREVER, SAN PAOLO D’ARGON, (BG) ICW, 19 GIUGNO 2021.

Non illudiamoci che la pandemia sia finita, beninteso, che in base all’esperienza di chi ha visto più primavere di voi, in autunno chiuderanno tutto un’altra volta! (Speriamo di sbagliarci, ma ne dubitiamo fortemente). Ma virus o non virus, finché avremo una goccia di sangue nelle vene e un respiro in gola, ci ritroveremo ogni volta intorno a un ring per urlare la nostra gioia di vivere e per far sapere al mondo che il wrestling è lo sport più bello del mondo!

Novità pandemiche: mascherine obbligatorie per tutti, pubblico ed arbitri, esenti soltanto gli atleti.

Dato che al chiuso è concesso un numero di spettatori molto limitato e il meteo è clemente, lo show si terrà all’aperto.

I posti a sedere saranno comunque distanziati di almeno un metro, e dato che lo spazio a disposizione è ampio, anche di più.

Scusate per il ritardo con cui viene pubblicato questo report, ma la Erika Corvo è sempre dietro a combattere coi minuti e il sonno. Dato che da poco gestisce una rubrica sul Twitch TV, una televisione on line, in cui in “Oggi vi Presento” intervista personaggi famosi, scrittori come lei, o fa interventi comici come sua consuetudine. Naturalmente trovate tutto anche sulla sua sua pagina Erika Corvo eccetera eccetera su Facebook.

Ci è andata di lusso anche questa volta, ad aver trovato il passaggio per arrivare, dato che qui è “automobile o stai a casa”, senza alternative. Il ringraziamento a chi si è preso la briga di scarrozzarci è grande come una casa e non sarà mai abbastanza. Al nostro arrivo, il ring è già montato nel mezzo di un ampio spiazzo adiacente al campo da calcio della struttura sportiva che ci ospita, i posti sono già stati nominati e gli impianti luci e audio sono già montati. Manca ancora un’ora all’inizio dello show, ma per noi è già tardissimo. Nel senso che per noi che viviamo di wrestling, aiutare a montare il ring e fare tutto quello che serve è un piacere e una gioia. Ma non si può avere tutto, per oggi accontentiamoci di esserci, che è già molto.

E poi, la gioia di vedere arrivare i ragazzi, e la tristezza di non poterli abbracciare e baciare come di consueto, inferno e paradiso allo stesso tempo! Arrivano uno alla volta o a piccoli gruppi, chi è rimasto uguale e chi è cambiato, chi è cresciuto, chi si è riempito di capelli grigi… Sembra tutto strano! Ma rende tutto più dolce e più epico: siamo i vecchi guerrieri che tornano a riunirsi sotto la stessa bandiera quando il Re chiama per una nuova battaglia.

E il Re e la Regina sono sempre con noi a dirigere, gestire, dare ordini, a crescere le nuove leve e spronare i veterani. Lunga vita a Re Emilio e alla Regina Adele.

Riprende tutto da dove si era interrotto, un anno e mezzo fa. Un anno e mezzo. Da non crederci!

Eppure non solo ci siamo tutti, ma c’è anche gente nuova! Da dove sono spuntati? Chi li ha allenati? Dove? Son venuti su come i funghi dopo la pioggia?

Un’ora è passata in un lampo, ecco il pubblico che prende posto, e anche qui vediamo facce nuove di ogni genere: vecchi, giovani, bambini…

Un drone riprende la scena dall’alto. Chissà che belle riprese inconsuete, in questo modo!

Iniziamo? Certo che sì! Presenta la serata Dotti Offishal (si scrive proprio così, non siamo diventati analfabeti)

Il primo è un match valido per il titolo di coppia! I primi ad entrare sono “la rabbia repressa” Hardcore Cassi e Dennis “The Cult of Violence”. Dopo di loro arrivano Panzero e Taurus “la Montagna che Cammina”, ovvero la Panzero Gang.

Parte Cassi aggredendo alle spalle Taurus. See, figurati! Taurus si rigira e lo stende con una chop, poi gli cammina su giusto per vedere se si sfonda. Non contento, agguanta Panzero e glielo bodyslamma sopra. Panzero prova a schienarlo con una clothes line bassa e una frog splash, ma Cassi è ancora troppo fresco per venire sconfitto così su due piedi, e gli rende la pariglia con una jaw breaker. Entra Dennis e butta giù Panzero giusto con un bigboot senza sforzarsi troppo. Gli tira una snapmare e lo tiene fermo perché Cassi possa accanirsi su di lui, prova a schienarlo ma non ce la fa. Ci riprova da fuori ring mentre Dennis distrae l’arbitro, ma anche stavolta gli va buca. E allora risale e ci riprova un’altra volta con una. Marameo! Panzero non molla e tutto il pubblico soffre con lui, troppo adorabile come quintessenza del tipo qualunque. Arriva Dennis e prosegue l’opera di demolizione da dove Cassi aveva lasciato. In coppia si preparano a finirlo ma Dennis sbaglia clamorosamente mira e tira un bigfoot a Cassi tra le risate del pubblico. Panzero riesce a dare il tag al monumentale compagno, e allora la musica cambia: dapprima fa marmellata dei due avversari con un paio di lariat belle toste, li posiziona bene bene all’angolo e ci si schianta sopra in modo da avere anche le frittelle oltre alla marmellata, poi si mangia vivo Cassi con una black hole slam. E allora finisce che i campioni di coppia sono Taurus e Panzero. Come ripartenza del dopo covid, direi che ci siamo: Panzero piace a tutti. Tutti si identificano in questo ragazzo che non è alto, non è fisicato, non sembra Brad Pitt, quanto a chioma sta pure andando in piazza ma, poverino, ci dà dentro con un tale entusiasmo, con una tale costanza, che tutti lo vorremmo come amico, come fratello, collega, compagno… è impossibile non volergli bene! Va in delirio per la cintura, e se la merita tutta! E se non dovessimo reggere la minicam, andremmo lì a dargli un bacio.

E adesso? Adesso torna su Dotti e annuncia il secondo match: Matt Disaster vs Tenacious Dalla. Arbitro della contesa: Abramo Scacciacani. Abramo Scacciacani??? No, adesso, questa trovata di chiamare gli arbitri con un nome diverso ogni volta, e possibilmente un nome che sia atroce, improbabile e improponibile, è bellissima! Ma il quesito è: da dove è nata questa usanza? Chi li sceglie, ‘sti nomi? Non sarebbe divertente andare oltre e annunciare che Scacciacani arbitrerà il match tra Cippo Lippo e Maramao? O tra Peppino O’Meccanico e Bugs Bunny? Accadde qualche anno fa che durante il Cartoomics Gabriel Bach si presentò, o meglio, non si presentò perché era vestito da Minnie Mouse. Indimenticabile! Se qualcuno avesse info in proposito, è pregato di venircelo a raccontare!

Ma torniamo al match!

Tenacious Dalla inizia le ostilità tirando la chitarra elettrica sul piede di Matt Disaster ancora prima del suono della campana. Da bordo ring, la biondissima Alyx si occupa di portare via la cintura MWF in palio. Ma chi mai potrebbe dire che quella bella ragazzina bionda meni come uno scaricatore di porto irlandese? Eppure l’apparenza inganna, e così è!

I due avversari iniziano ad insultarsi allegramente, poi Dalla schiva un assalto di Matt con una up and over e lo ribalta con una monkey flip, lo spalma sul canvass con una nekbreaker e “nel nome del Power” gli tira una legdrop di quelle mica male. Matt si vendica facendo finire il nostro rocchettaro a cavalcioni sulla terza corda per farlo diventare signorina, e mentre questi agonizza durante il cambio di genere, lo butta fuori ring con un bigboot. Mentre Disaster scende per riportare Dalla sul ring e ficcargli le dita negli occhi possiamo ammirare le “dieci dita di violenza” impresse

Dieci dita di violenza – tatuaggio indelebile

sul suo torace da una chop di Tenacious tirata all’inzio del match. Praticamente un tatuaggio a durata illimitata. Il rocker bergamasco si incazza e gli tira un ceffone di quelli genuini che prevedono un accordo con un dentista locale per le riparazioni e le protesi necessarie. Tenacious tenta il bis ma sbaglia mira e tira un ceffone al palo. Anche l’osteopata attende fiducioso. Disaster si appende alle corde per tentare un enziguiri.  Poco dopo Dalla reagisce con una fantastica diving sunset flip e tenta lo schienamento con  una school boy. Matt si divincola ed esce dalla presa, tira una enziguiri e Dalla finisce steso. Si rialza e si vendica con una clothes line e un paio di cutter. Disaster non cede, ma rendere una cutter al bergamasco non cambia nulla, il match è ancora aperto. A questo punto, Dalla gli tira un enziguiri altissimo, purissimo e levissimo che viene sete solo a guardarlo. Si becca una satellite DDT ma ancora non si chiuderebbe nulla se dal nulla non arrivasse un tizio che a vederlo pare Diabolik, scagliarsi conto Tenacious armato di sedia. Dalla lo acchiappa, lo smaschera e ci rimane di cacca vedendo comparire Trevis sotto il passamontagna nero. Disaster approfitta dello sbalordimento dell’avversario e lo schiena dopo una stunner. Il pubblico grida BUUU a gran voce. Fine.

Terzo match, e qui andiamo nel regno che tanto ci attira: il comedy! Giochiamo a “Chi è chi”? Arriva quell’adorabile essere chiamato El Gringo nei panni di Andy Manero accompagnato da Gabriel Bach travestito da Doblone, e il pubblico inizia a vociare “This is awesome”! Dopo di loro arrivano Sonny Vegas travestito da Sonny Vegas accompagnato da Jesse Jones visibilmente invalido, portato a braccia da due aiutanti per via di una gamba da operare al più presto (e questo, purtroppo non è uno scherzo). Terzo partecipate annunciato: Bjorn che ha cambiato look, accompagnato da Rust. Il nostro berserker vikingo non ha più il ciuffo biondo ma si è rapato a zero con la barba fluente come va di moda di questi tempi. Per noi stava meglio prima ma chissenefrega della nostra opinione? È un match di wrestling e non una sfilata di moda, quindi se va bene a lui va bene a tutti. Quarto ed ultimo partecipante, il Re del comedy, l’uomo di cui vorremmo seguire le gesta a colazione, pranzo e cena senza stancarci mai: Riot! Arriva indossando un pelliccione (in pieno giugno) come faceva John Morrison ai tempi degli MNM. Arbitra Andrea Cesana che è davvero Andrea Cesana.

Dopo un po’ di macello generale, apre le danze Gabriel Bach con una meravigliosa flip neckbreaker su Sonny Vegas. Arriva Riot, anche lui su Vegas: gli acchiappa la gamba destra e la consegna a Cesana perché gliela regga. Gli gira attorno di corsa, e lo atterra sollevandogli anche la sinistra. L’arbitro solleva le braccia per dire che non c’entra nulla e Riot gli batte il cinque. Le risate si sprecano. Vegas è a terra con con le ginocchia alzate e Riot ci bodyslamma sopra Bjorn. Sonny è sempre a terra, stavolta carponi, e Riot gli spantega Bach sulla schiena con un’altra bodyslam. Non basta? Ne volete ancora? Acchiappa Vegas col braccio sinistro, Bach col destro e li impasta assieme, che le frittelle di wrestler sono tanto buone! Torna su El Gringo che scimmiotta Manero con mosse e smorfie e col suo compare Bach stendono Riot con un bigboot in stereofonia. Bjorn zompa dalla terza corda e li stende entrambi al volo. Rust arriva a dare manforte all’amico vikingo ma Sonny li stende ad effetto domino, uno dopo l’altro. Ora è il turno di Gabriel Bach di tornare di sopra e aprire la zucca di Sonny come una noce di cocco con una flapjack DDT, ma subito dopo riappare Riot che lo atterra con una blackhole slam. Che succede, ora? Che torna a farsi vivo anche il finto Manero che naturalmente cerca di chiudere la partita con una genuina Staying Alive. Un fuoco di fila pazzesco di mosse da urlo! E infatti urlano tutti. Riecco Bjorn che si carica in groppa El Gringo e ne fa frittatine con una over the shoulder back to belly piledriver. La stessa sorte tocca a Sonny Vegas e Cesana sta per battere il pin vincente, senonché viene trascinato fuori ring da Jesse Jones che non si sa come, gamba scassata o no, è riuscito ad arrivare lì e cambiare le sorti del match. Arrivano su tutti quanti e se la pigliano con Jesse che strilla al mondo il suo dolore, e mentre ha tutti addosso se ne libera in modo magistrale ficcando dita negli occhi a tutti. Si disimpegna e se ne va. No, dai ragazzi, guadate che Jesse è scassato davvero, e la gamba è da operare a breve sul serio, eppure è lì sul ring a fare lo scemo per il nostro divertimento. Ai ragazzi ICW c’è da fare un monumento alla serietà, alla professionalità, al coraggio e all’impegno. Alzatevi in piedi e applaudite.

Non solo sono uno più bravo dell’altro, ma il merito, da quello che possiamo vedere, è soprattutto non aver mai mollato durante il lockdown, e il risultato si vede!

Si va avanti con una fantastica modified lifting reverse STO di Rust su Bjorn. Arriva El Gringo e butta fuori Rust senza tanti complimenti, Bach ne approfitta e schiena Bjorn che era già morto per fatti suoi!

E proprio Bach si aggiudica il match, diventando così il primo sfidante al titolo interregionale. Bellissimo, bellissimo match! Un fuoco di fila di pezzi di bravura da lasciare senza fiato. Bravi e divertenti! Che vuoi, di più?

Ed ecco il buon Dotti che annuncia il quarto match, valido per il titolo Fight Forever. Lupo contro Mr. Excellent, arbitra sempre il signor Scacciacani. Schermaglie e prove di forze, leve articolari, chop. Excellent cerca di svitare una caviglia a Lupo e anche di smontargli un ginocchio come se fosse un Big Jim, con una chiave articolare che li tiene impegnati mezza giornata. Il cielo si scurisce, e fu sera e fu mattina, come disse la Bibbia. La settimana successiva, il signor Eccellente se la prende con la spalla di Lupo. Quando gli girano i marroni, si incazza e stende l’avversario con una semplice ma potentissima zuccata. Un Lupo sardo, in pratica. Non contento, si carica Excellent sulle spalle e lo lancia via come se fosse un fuscello con una rolling samoan drop e prosegue la demolizione con una deadlift german suplex. Emilio si difende con una hurricanrana, così, al volo, dal nulla. Lupo si vendica con una serie di pugnoni interrotti solo dall’intervento dell’Uomo a Zebra. Excellent lo ripaga con un vertical suplex e un rollup a sorpresa ma si piglia tre clothesline consecutive e una chokeslam devastante. Una samoan drop potrebbe completare l’opera ma ci vuole una Bomba Animale per demolire il signor Eccellente.

Ed eccoci al quinto match, dopo la pausa. Ora il cielo è scuro ma si sta bene, non fa né troppo caldo né troppo freddo. Electra è la bella figliola che prima del Covid si chiamava Trixie e detiene la cintura di campionessa italiana. Imbattuta da nove mesi. E grazie, col lockdown non avrebbe potuto combattere nemmeno contro il gatto! (più che per lei, benineso, vale per coloro che si vantano di record stratosferici dovuti soltanto alla mancanza di eventi, a meno che non giocarsi la cintura on line, magari alla playstation.)

Ecco che arriva Mary Cooper, sempre bella, pimpante e solare.

L’arbitro, che è Zoom, stavolta si chiama Germano Biondi.

Mary parte all’attacco con una spear e l’altra prende e se ne va. Mary la insegue in direzione degli spogliatoi, la riporta sul ring e la choppa e la richoppa per la gioia del pubblico, terminando l’azione con una bulldog. Electra si nasconde dietro l’arbitro (trattandosi di Zoom è come nascondersi dietro un filo di paglia) e ficca le dita negli occhi alla povera Mary. La sbatacchia sulle corde e cerca di cambiarle i connotati strofinandole il faccino sopra la terza. Mary reagisce con un sunset flip e tenta lo schienamento con un roll up, ma Electra si rialza la stende con un dropkick e poco dopo la stende di nuovo con una scissor kick. E adesso inizia la sceneggiata dei banner “DUE”, nel senso che sul lato sinistro del ring ci sono due tizi che ad ogni conteggio sollevano due enormi banner con un bel 2 disegnato su ciascuno di essi, Strillano “Dueeeeee” e tutti quanti strillano “Dueeeee” con loro. E poi: “Ma quanto era?” “Dueeeee!” “Non ho capito” “Dueeee!” e avanti così fino alla fine dello show. Mary torna alla carica con una arm trap neckbreaker seguita da una backsplash. Electra approfitta dell’appoggio della mano di Mary per colpirla con un Pelé kick, ma lo schienamento ancora non viene.  Visto che tutti strillano “Dueeee!”, Elecra si offende e se ne va. Ma si era allontanata solo per prendere uno spray al peperoncino che subito spruzza negli occhi della povera Mary, e stavolta riesca a schienarla. Tutti urlano “BUUUU” e per stavolta finisce così.

Sesto ed ultimo match della serata, nonché main event. Per il titolo italiano di wrestling, combattono Alessandro Corleone, attuale campione in carica, contro Kobra. Ingresso molto scenico, con sputazzo a fontana stile Triple H. Arbitra Andrea Cesana che si chiama Andrea Cesana.

Dotti annuncia più volte Cor Leone, scandendo bene le parole, e a noi boomer viene in mente una cosa di questo tipo:

Ma torniamo al match!

Kobra si impadronisce della cintura e mette su una pantomima ben fatta, cattiva e drammatica, mettendo bene in chiaro che l’heel è lui. Din din din, ecco la campanella d’inizio, tifo alle stelle, da subito. Kobra inizia le ostilità schiaffeggiando il Padrino, il quale parte subito in quarta con una spear potentissima e qualche secondo più tardi una back bodydrop e un bodyslam eseguite in scioltezza. E guardate che Kobra pesa! Alessandro si prepara a volare dalla terza corda ma Kobra spinge via Cesana in modo da farlo impattare con le corde: Corleone perde l’equilibrio e diventa Jessica cor coniglietto. Lo sfidante lo tira giù dalle corde quasi senza che l’altro possa o voglia reagire. Tenta lo schienamento, ma con i banner bene in vista tutta Bergamo strilla “Dueeee!”.

Dueeee!!!

Si distrae un attimo per fare lo strafottente e Corleone lo acchiappa e gli appioppa un Bacio della Morte. Per sopravvivere, Kobra non può fare altro che scendere dal ring e prendere tempo e fiato. E allora scende anche Alessandro e gliele suona di santa ragione nella semioscurità poco al di fuori delle luci dei faretti finché non lo riporta sul ring con una vertical suplex con delay. Oh, guardate che Kobra non pesa meno di cento chili, eh? Avete idea della forza disumana che ci voglia?

Mentre Alessandro si lancia verso l’avversario al paletto, Kobra si scansa e Corleone vola di fuori. Kobra lo insegue e lo spedisce a schiantarsi sul paletto, poi mentre si aggira lì intorno prende il cellulare di uno del pubblico e ci si fa un selfie. Ritornano sul ring tutti quanti, e ora Kobra tenta di staccare un braccio al Padrino come se fosse un Big Jim. Dato che non ci riesce, tenta di strappargli le dita a morsi. Qualcuno nel pubblico grida: “Kobra, fai schifo! Sei più rotondo di Doraemon”, e l’ilaritità si scatena. Per sbeffeggiare il rivale, eccolo che indossa la giacca e il cappello a Panama di Alessandro con lo stesso sussiego che mostrerebbe ad una sfilata di moda, fa imbestialire Alessandro a suon di sberle e sberloni e questi lo atterra con una lariat poi si riprende indietro i vestiti usurpati. Ora Kobra scende di nuovo per recuperare da sotto il ring una bella sedia. Cesana lo minaccia di squalifica se volesse servirsene davvero, e allora vai con una chiave articolare con un braccio a cavallo della corda. Mentre chiacchiera di varia vanagloria rifila a Corleone una snapmare e poco dopo subisce una sideslam, una clothesline, un bodyslam e un bellissimo frogsplash dalla terza corda tra le ovazioni di giubilo del popolo tutto. Ma il pin si ferma a due, confermato e ribadito dai banner a bordo ring con i giganteschi 2 esibiti e sbandierati ad ogni conteggio. Dueeee!!

No, adesso apriamo una parentesi. Le mosse sono assolutamente ok, ma in un match di wrestling non sono tutto. Corleone? Grande e grosso, alto, bellissimo, fotogenico, preparato e capace, un carisma favoloso e un’esperienza come pochi altri in Italia possono vantare.

Ma qui è Kobra a fare la differenza e dare oltre il cento per cento.

Meraviglioso.

Istrione puro, teatralità immensa, espressività, gestualità, quel giusto equilibrio tra strafottenza, arroganza e ironia. Agile e prestante oltre le aspettative (non crediate che non abbia i suoi acciacchi e non sia mezzo scassato come tutti i wrestlers di lungo corso). Eppure è lì a tenere banco e a dirigere la scena, ad istigare il pubblico a dargli contro, a farsi amare e odiare ad uno schioccar di dita. Ammicca, supplica, sbeffeggia, tiene il broncio, insulta, piagnucola, disprezza, fa lo spavaldo… Erika corvo bazzica spesso la Tv e gli ambienti attoriali, ma attori espressivi e versatili come questo ne ha visti pochi! Quelli capaci di tanto, guardate che prima dei cinquanta vanno a ritirare l’oscar! Il wrestling deve qualcosa a quest’uomo. Ha dato veramente tanto.

Torniamo al match! Kobra si carica Corleone sulle spalle (95 chili tirati su come se fosse un pupazzetto!) per una K2 ma non gli viene tanto bene, e allora ci riprova quasi subito. Senonché il Padrino gli sguscia via un’altra volta e lo spinge contro il povero arbitro Cesana. Come da tradizione, gli arbitri di wrestling sono più delicati del tonno Rio Mare che si tagliava con un grissino: appena li tocchi vanno giù come pere e restano stecchiti per almeno tre settimane. Nel frattempo, ovviamente, succede di tutto: Corleone si carica Kobra sulle spalle (100 chili, ragazzi! Chi è capace di farlo alzi una mano!), gli rifila un Bacio Della Morte e lo schiena fino ad un pin di almeno ventisette alla quarta, ma finché l’arbitro non vede, non vale. Kobra ha tutto il tempo di riprendersi, rialzarsi, tirarsi di nuovo Corleone sulle spalle, e… no, dai, allora ditelo! Sapete che gli tira una Copler Drive? Corleone defunge, e allora Kobra chiama freneticamente l’arbitro Scacciacani, ma questo arriva giusto per un pin di due e niente di più. Si sollevano i banner 2, e tutti gridano Dueeeee!

Per la terza volta Kobra si carica in spalla il Padrino, ma ancora questi riesce a scendere e tira un bigboot. Kobra è abbastanza scaltro da scansarsi e anche il secondo arbitro finisce nel mondo dei sogni, colpito in pieno. E… PAM! Sediata sulla schiena di Corleone, che tanto nessuno lo squalifica e nessuno sospende l’incontro. E ancora PAM, e PAM, e ri PAM! Quattro sediate in totale che l’IKEA ringrazia per aver esibito la solidità dei suoi prodotti (ma chi lo sa se poi siano davvero Ikea?). Dato che anche stavolta tutte le zebre dormono, Corleone ha il tempo di ripigliarsi e ancora si carica sulle spalle Kobra per il terzo Bacio della Morte della serata. Comedy puro: tutti giù per terra, i due arbitri si svegliano in contemporanea e si mettono a battere il pin, ognuno per fatti suoi, e tutti e due proclamano un vincitore a testa. Qualcuno dello staff porta la cintura sul ring e allora iniziano a contendersela, dato che entrambi hanno dichiarato un vincitore diverso! Uno la mette di qua e l’altro la mette di là, in una pantomima esilarante. Ma in effetti potrebbe anche essere giuso così, e il titolo diviso in ex aequo visto che sono stati entrambi straordinari. Ma… colpo di scena: Corleone decide di cedere la cintura all’avversario. Bravo, che sportività! See, sto cavolo! Era solo un trucco per distrarre l’avversario! Lo riacchiappa un’ennesima volta: quarto Bacio della Morte! Kobra va knock out, e dunque il vincitore della serata è Alessandro Corleone, che continua a tenersi la cintura, e se ne va sollevandola, trionfante.

Abbiamo visto di tutto, stasera: dal drammatico al comico! Venti minuti di match, quasi un ironman. Col caldo che fa. Dopo un anno e mezzo di lockdown. Non solo erano in forma, ma hanno dato spettacolo nel vero senso della parola.

Raga, bellissimo! Che meraviglia!

Vedete di non perdervi il prossimo appuntamento, perché queste perle, in WWE non le vedete di sicuro! Abbiamo molto di meglio!

Stesso posto, stessa ora, ci si rivede il 31 di luglio. Voi venite, vero?

Erika Corvo

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