In preda a sacra indignazione, qualcuno ci ha fatto notare che quello che scriviamo non è un report. Ma và? E chi ha mai detto che dovesse esserlo? Non è sempre stato chiarissimo e apertamente dichiarato che qua scriviamo di sensazioni, emozioni, e retroscena di backstage spolverati di gossip? Se non conoscete la differenza tra “cronista” e “opinionista”, giusto per vostra informazione, andiamo a leggere dal Dizionario Italiano. “Opinionista: giornalista che scrive articoli di opinione, di commento ai fatti più importanti”.
Eravamo rimasti qui: al mero e sterile resoconto di vincitori e perdenti pubblicato sabato 23 dicembre.
Primo match. Matt Disaster vince contro The Entertrainer.
Secondo match. Zerini perde contro Kronos.
Terzo match. Steve McKee perde contro Larry Demon l’Hardcore title.
Quarto match. Chris Tyler contro Marcio Silva contro Matt Disaster
Quinto match. AB Knight ha la meglio sui quattro altri avversari: Pasquale O’Malamente, Scrum, The Entertrainer e Brutus.
Sesto match. Tg riconquista la cintura FCW contro Cash Crash.
Questo report è stato mandato in onda in versione ridotta per venire incontro alle capacità mentali di un certo genere di lettori. Se questo è tutto quello che vi serviva sapere, ora potete tornate a guardare i video di Paige, che forse è il solo genere di hardcore che vi interessi e lasciate in pace che ha piacere di sapere come sono andate le cose.
E ALLORA RIPARTIAMO DA QUI !
QUELLO CHE È GIUSTO SAPERE AL DI LÀ DI CHI HA VINTO E CHI NO
Matt Disaster contro The Entertrainer. Qui è Matt a fare la parte del leone mostrando tutto il suo repertorio, dalla DDT al dropkick, voli vari, calci e ceffoni. Entertrainer, arriva come al solito bello e spavaldo, un face che potrebbe benissimo fare anche l’heel meglio di tanti, ma stavolta nulla può contro la DDT di Matt che si porta a casa il match. (Ma quando se lo portano a casa, poi, dove lo mettono?)
Non sono mancati i risvolti comici: Tra il primo e il secondo match, Brutus ha sfidato Scrum a braccio di ferro con tanto di tavolino e sedie sul ring. Ovviamente ad un certo punto Brutus perde la pazienza e prende Scrum a sediate, poi lo suona a dovere e se ne va. Abbiamo temuto per la sorte del povero tavolino che ha perso i pezzi ma è sopravvissuto. Tutto è bene quel che finisce bene.
Bellissimo e suggestivo anche Zerini contro Kronos. Vedere l’entrata dell’Ultimo dei Titani è sempre uno spettacolo nello spettacolo. Kronos, poi, a nostro avviso è nato per fare l’attore. Sprezzante, spavaldo e beffardo accoglie lo sfidante con la storica frase: “Tu cagati sotto, io mangio”, sentenziata sgranocchiando una gustosa crostatina. Il seguito è quanto un film di Bud Spencer: cazzottone in verticale sulla zucca e il cattivo Zerini viene messo a nanna. Dato che in questo match chiunque può sfidare Kronos, ecco che sale sul ring Pata (uno dei trainee FCW). Basta una formidabile chop di Kronos a stenderlo ed rispedirlo tra il pubblico. Medesima sorte per Pico, altro giovane trainee. Risale Zerini e a lui tocca non una normale chop, ma una ecochop, ovvero una chop così forte che c’è l’eco. Il General Manager a questo punto vorrebbe darsela a gambe, ma viene intercettato da Terence Hill (pardon, da Entertrainer) che lo rispedisce sul ring a prendere quello che gli manca per venire steso definitivamente.
Il pubblico conta persone di tutte le fasce di età, e tutti ridono di gusto. Obiettivo centrato.
Terzo match: Steve McKee contro Larry Demon (con Insanity), Hardcore Title. Tra i tanti oggetti contundenti, Larry usa un manico di scopa non sapendo che, nonostante le apparenze, sia un oggetto fraglie e piuttosto pericoloso in quanto sempre incrostato di ruggine. Steve inizia a sanguinare copiosamente e in pochi minuti il suo viso è una maschera rossa. Quando il match è al top del macello vengono fuori gli oggetti più svariati: bidoni e bidoncini, coperchi, sedie, scale, gommone sturalavandini, una bella scultura lignea artigianale di forma fallica (prodotta dall’estro creativo di Kronos qualche mese addietro), uno scheletro di plastica e numerosissime sedie. In palestra ce ne sono a disposizione circa 190: qualcuna più qualcuna meno, non farà differenza, no? (Dite che quelli della palestra le contano, dopo?) Quelle ad ovest del ring vengono rase al suolo dal tornado Demon- McKee. Le altre, le terranno buone per un’altra volta. Il tavolo dei commentatori sopravvive a stento. Mentre la battaglia si concentra sulla scala poggiata con un’estremità sulla terza corda, Steve la percorre tutta di corsa e vola su Larry – in quel momento fuori ring – con un bel suicide dive. Viene però colpito da una sediata a mezz’aria, cosicché possa ferirsi anche in testa e cospargere di gocce di sé stesso ogni luogo, come pioggia di primavera su un campo arato. Larry infligge al suo avversario il colpo di grazia e noi ci infiliamo nel backstage a disinfettare il povero McKee che ormai assomiglia ad una bistecca di Chianina poco cotta. Steve ha perso il titolo e noi ci perdiamo la goliardata degli Headhunters che se ne escono fuori agghindati con stravaganti travestimenti e addobbi natalizi. Peccato. Questo era da non perdere!
Quarto match: Chris Tyler vs Marcio Silva vs Matt Disaster. Tyler si esibisce in una serie di suicide dive da un lato all’altro del ring, alternativamente su Silva e su Matt. La serie di enziguiri kick che fa partire poco dopo è ampia e nutrita, tecnica e ben eseguita. Silva è sempre “er mejo” quando c’è da mettere in risalto gli avversari e fa sempre in modo che ognuno possa mostrare tutto ciò che di più bello sa fare, ma in ogni caso la sua kneeling powerslam si fa notare. Matt quasi le prende e basta ma ne suona anche, e quando lo fa la sua tecnica è eccellente e non ha esitazioni né sbavature. Tyler fa il bello e il cattivo tempo con belle cose come una running neckbraker, poi un diving crossbody e infine una backstabber. Disaster decide che è l’ora di suonarle e imbrocca un bel filotto: super kick, thunder bomb, discus punch e tornado DDT. Il match va in crescendo: bella bella la sunset flip in cui Tyler si trascina dietro entrambi gli avversari. Stupenda la sequenza finale, un fuoco di fila: un thirl a whirl DDT di Silva su Tyler. Rko di Matt sempre sull’atleta inglese. Powerbomb di Silva su Matt, 450 splash a vuoto di Silva su Tyler e 450 di Tyler su Silva, che soccombe. Il tutto in un minuto e mezzo. Meno male che abbiamo ripreso il match quando ci siamo accorte che erano talmente veloci che sarebbe stato impossibile prendere appunti a mano.
Quinto match: Pasquale O’Malamente contro AB Knight, contro Scrum, contro The Entertrainer e contro Brutus. Praticamente “botte quattro stagioni”, come la pizza. Spettacolo nello spettacolo, Brutus manda il pubblico in visibilio facendo il suo ingresso su di una bellissima, rombante Harley. Poi molla la moto, sale sul ring e vola ovunque nel mondo. Ci si mette anche AB e il pubblico è costretto a vagare qua e là per la sala senza meta e senza riposo come gli ebrei nel deserto, incalzato dagli atleti che sfasciano ogni cosa si trovi sul loro cammino. Ad un certo punto, O’Malamente sparisce sotto il ring e tutti lo cercano. Riappare dall’altro lato, ma… non è lui! È il piccolo Davide, un altro giovanissimo allievo FCW che gli assomiglia come una goccia d’acqua. Sembra suo figlio, un clone o un mini sosia! Vestito come Pasquale, poi, l’illusione è perfetta e in questo modo prendono in giro tutti. Bellissima la tower of doom con in cima Entertrainer. In definitiva, Scrum elimina Brutus. Entertrainer elimina Scrum. Pasquale elimina Entertrainer per l’intervento del cattivo Zerini. Pasquale cede e l’incontro se lo aggiudica AB Knight. Ma la cosa più bella è l’abbraccio finale. Tutti si sono divertiti e questo è quello che conta!
Sesto ed ultimo match, main event: The Greatest mette in palio la cintura contro Cash Crash che arriva vestito da Babbo Natale. Anche qui abbiamo avuto l’intuizione di registrare, dato che se prendi appunti a mano il match te lo perdi tutto. O scrivi o guardi. Questi due mica scherzano: Cash inizia con un sunset flip e prosegue con uno snap suplex sul concrete che ti chiedi come sia possibile che TG abbia ancora una schiena, a fine match. Sempre girando qua e là per la palestra (ma il ring a cosa serve più?) l’atleta svizzero seppellisce l’italico Immortale scaraventandogli addosso una pioggia di sedie. Per l’esattezza, dodici, una dietro l’altra. (Poi dicono che non facciamo cronaca, quando ci mettiamo pure a contare le sedie!) Dato che è immortale ovviamente risorge, ma giusto per beccarsi una vertical suplex. Vanno avanti un po’per uno, e TG ci delizia invertendo uno spinning side slam tramutandolo in DDT a suo vantaggio. Ha voglia, Cash, a replicare: la bella vertebraker lo stende, amen. E TG si riporta a casa la bella cintura di campione FCW nuova di pacca.
QUELLO CHE NON È INDISPENSABILE SAPERE MA PUR SEMPRE UTILE CONOSCERE:
Sessantatre posti prenotati quando la gente è occupata con lo shopping natalizio, cene, cenoni, riunioni tra amici e parenti, viaggi e vacanze, è un ottimo risultato.
Nelle ore precedenti allo show si trova comunque il tempo di tenere la consueta lezione del sabato con gli allievi più giovani dell’academy. E quanto sono giovani: qua si tira su la prossima generazione! Sapevate che si parte dagli otto anni in su, e che più son piccoli, più imparano in fretta? Voci di corridoio ci dicono che per quest’estate, qualcuno potrebbe essere già pronto a salire sul ring…
Un paio d’ore prima dello show, mentre il ring è libero, Cash Crash vi si sdraia sopra a meditare e rilassarsi un po’, cuffie in testa, cambiando posizione ogni tanto. È un’immagine tenerissima e non resistiamo a scattargli una foto. La cosa è pregna di contenuti. Perché in mezzo al caos di gente che allestisce la sala, il ring è il luogo comunque “intimo” che tutti noi chiamiamo “casa”, ed è il posto dove ci sentiamo meglio. Dite quello che volete. Così è.
Lo show è iniziato con un ingresso alla Star Wars di Fabio Tornaghi che, con l’aiuto di Pepiño, ha presentato la nuova cintura di campione FCW. Possiamo dirvi che è bellissima perché abbiamo avuto la possibilità di vederla e toccarla nel backstage, con tutte le spiegazioni di come sia stata realizzata.
Al tavolo del merchandising sono in vendita i calendari con le foto degli atleti FCW. Piacciono, sono molto belli e se ne vendono parecchi. Li ha realizzati Patrizia Fichera e alcune sue elaborazioni sono particolarmente d’effetto.
Silva è bello alto, ma è così agile e bravo da essere tra i pochi a saper fare una 450 splash come se fosse una cosa di ordinaria amministrazione.
QUELLO CHE NON SI DOVREBBE MAI DIMENTICARE:
Che il wrestling è sì uno sport, ma è anche tanto, tanto intrattenimento. A nostro avviso è un crimine fingere che sia sport e basta.
Ci vogliono tanti soldi per ogni attire, e li si sceglie con la massima cura a seconda della gimmick, del personaggio da interpretare, dei colori da abbinare. Si passano ore a inventare nuove gag, nuove storyline. Si scelgono musiche e immagini per le entry, si preparano video con meticolosa attenzione ai dettagli. Gli atleti passano tra il pubblico toccando mani o facendo gestacci a seconda del copione da interpretare. Dobbiamo fare finta che tutti questi sforzi siano inutili, che all’interno di uno show non contino nulla? Perché non dovremmo parlarne? Anche questo fa parte del wrestling! Per qual motivo non dovremmo soffermarci a raccontare di quando Kyo si è presentato in costume da bagno, gli Headhunters sono arrivati sul triciclo e Brutus in sella ad una splendida e rombante Harley? È di questo, che poi la gente parla! È questo, che rimane nei ricordi! E non dimentichiamo che proprio uno degli atleti da noi intervistati ci disse che “il wrestling non sono le mosse, ma quello che c’è tra una mossa e l’altra”? Come si può limitarsi a redigere un report riduttivo e avvilente citando solo chi ha vinto e chi ha perso? E che senso dovrebbe avere, sapendo che tutto è predeterminato? Come a dire: Batman ha vinto contro il Joker. Ma và?! E come volevi che finisse? Ovvio, che alla fine del film vincono sempre Batman, o Indiana Jones, e che Lois Lane baci Superman e se ne dimentichi subito dopo. Quello che conta non è che ha vinto Batman. Ci saranno sempre nuovi nemici e nuove puntate, ma quello che conta è quello che c’è tra l’inizio e la fine. Raccontare la gioia, il dolore, la fatica e il sudore, l’odio, l’amore e l’intrigo, le alleanze e i tradimenti, la guerra, i morti, i sopravvissuti e la celebrazione della gloria.
Se volete attirare più pubblico in sala, raccontate questo. Non chi ha vinto e chi ha perso.
QUELLO CHE È PERFINO SUPERFLUO RICORDARE:
Se dovessimo riportare solo chi ha vinto e chi ha perso, potremmo farlo anche tre ore prima dell’evento, senza nemmeno prenderci il disturbo di presenziare. Se siamo lì, invece, è proprio per raccontarvi quello che succede oltre ai match.
DETTAGLIO STORICO:
Da quando il wrestling è stato trasmesso in Italia, il commento è sempre stato ironico, scanzonato e divertente, a partire da Dan Peterson che traduceva i dialoghi tutto a modo suo, per proseguire con Giacomo Ciccio Valenti e Chris Recalcati che appioppavano soprannomi fantasiosi a ciascun atleta. Chi non si ricorda di Nutellone, Unto e Bisunto i Centocelle, Il Cornutone e così via? Ve li ricordate i commentatori della TNA, Ponciroli e Fiorina che ci facevano ribaltare dalle risate con la Faina Svedese, il Monciccì da pettinare e lo strano mondo di Boffalora Ticino dove tutto era possibile? Vi sembra così strano che sia stata incaricata una donna che arriva dal cabaret a proseguire il filone nello stesso modo irriverente e fantasioso?
Grazie ad una persona che ci dà sempre una mano senza essere mai citata.
Ok, buone feste a tutti dalla vostra Erika Corvo e dalla redazione di Mondomarziale. Mangiate, bevete, e cacciate dalla vostra tavola coloro che non ne sono degni.
Erika Corvo