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Lourdes, la “Mecca” dei cattolici e la “City” sacra

 

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È la Mecca dei cattolici. È la meta di chi soffre. Forse, dopo Betlemme (la natività di nostro Signore, ndr), è il luogo supremo dove si invoca il miracolo. Lo si implora in tutte le lingue: “il miracolo!”, “le miracle!”, “the miracle!”,”el milagro!”…  Una preghiera per ricevere la grazia. Una costante tra la folla speranzosa.Siamo al Santuario di “Notre Dame de Lourdes”, a Lourdes, in Francia. Grazioso paesino montano alle falde dei Pirenei, cioè al confine con la Penisola Iberica. Un’entrata maestosa. Il Santuario si erge davanti alla spianata del Rosario ricco di decori e di verde. Nel posto in cui la giovanissima pastorella Bernadette narrò (nel 1858) di essere stata presente alle apparizioni di una “bella signora vestita di bianco”. Qui, oggi, si eleva uno dei luoghi di pellegrinaggio più amati al mondo. A formare il Santuario sono la Basilica Superiore, la Basilica del Rosario e la Basilica di Pio X. Dirimpetto alla grotta, poi, all’ombra della famosa statua mariana, ci sono la tenda e la Cappella dell’Adorazione. Importante, ancora,  riportare alla mente la sorgente d’acqua reputata miracolosa dai fedeli, che si bagnano nelle sue piscine e ne riempiono bottiglie rimettendo a Maria la loro preghiera. Sul colle, poi, alla sinistra della basilica si snoda la Via Crucis con figure bronzee di grandezza naturale, poste nel verde del bosco a cielo aperto. Una doppia salita da una parte e dall’altra della basilica chiude il grande anello d’asfalto della spianata, su cui ogni sera si muove la spettacolare processione con le fiaccole. Questo è lo scenario che accoglie ogni giorno centinaia di ammalati in attesa del… miracolo. Al momento della tanto aspettata benedizione, senza volerlo gli occhi di ciascuno si riempiono di lacrime…

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Nella foto, in alto: i pellegrini malati in attesa del miracolo

Spesso la Vergine ottiene da Gesù la grazia, ed allora il miracolo è palese ed improvviso: l’entusiasmo della folla, a stento represso, finisce per esplodere, finché il miracolato non viene allontanato. Più spesso la S.S. Vergine dona a tutti rassegnazione, forza, gioia nella sofferenza e questo non si vede esteriormente, ma è pure miracolo. L’invocazione è comune a tutti, una sola: “Madonna mia, ti prego, fammi la grazia!”… È una richiesta ardente. È una speranza viva. È vita che scorre. Rabbia? Delusione? Ingiustizia? Sono questi i sentimenti provati da chi non riceve il miracolo… o forse, le sensazioni vengono smussati da quell’atmosfera magica che avvolge la area santa? Attorno a tutto ciò, purtroppo, non è desueto dover constatare la triste unione tra il sacro e il profano. L’infingarda civiltà dei consumi è riuscita ad arrivare e a varcare finanche le soglie dei luoghi più consacrati al culto cattolico. Strisciando, lentamente, si insinua ovunque creando la mercificazione del tutto. Compromettendo i valori più nobili. O meglio, cercando di insidiarli. Il famoso santuario, difatti, è dimora, oltre che della fede religiosa e di Dio, pure della speculazione e, quindi, della materializzazione di ogni cosa. Il “dio soldo” è. Esiste. Il soprannaturale si sposa con l’infedele materiale. È il business impera indisturbato. Il pragmatismo esiste in ogni dove. Invero, un nugolo di negozietti, locali notturni e ristoranti degni di nota gravitano attorno al complesso religioso.

nostra Sinora di Lourdes

Nella foto, in altro: Nostra Signora di Lourdes

Cartoline, “madonnine” per contenere l’acqua santa, tanichette con l’immagine della Vergine atte allo  stesso fine, portafogli con la scritta “Lourdes”, insomma paccottiglia di vario genere non manca, anzi è in abbondanza. Tuttavia, sollevando questo pietoso velo di profanazione, le sensazioni si sentono  chiare, limpide, acute. Genuine come una volta. La “Bella Signora” è onnipresente. È lì in tutto il suo splendore. In tutta la sua luce E si fa sentire inconsciamente anche dagli animi più scettici. Riconsiderare in questi anni ruggenti di contestazione di tutto ciò che trascende il naturale e di razionalismo ateo, la meravigliosa storia di Bernadette (la pastorella dalle beate visioni) e Lourdes può essere utile e piacevole. È una storia contrastante con i tempi e, quindi, condita di molto fascino. La scienza non può andare oltre le barriere dell’umano sapere. Anche se ardimentosa, oltremodo, non vi potrà mai arrivare. Non si può superare il limite del naturale. Per coloro che credono nessuna spiegazione è necessaria. Per coloro che non credono ogni spiegazione è inadeguata e vana perché tocca il soprannaturale. Concludendo? Non c’è dubbio. Lasciamo a Dio ciò che è di Dio… e all’uomo ciò che è dell’uomo! 

                           Thomas Tolin

 

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