Nell’incantevole città di Baghdad, nell’era in cui dominava il Califfo Harun al Rashid, sono ambientati molti dei racconti de “Le mille e una notte”. Una radunanza di storie scritte, probabilmente, nel IX Secolo. Uno dei capolavori della letteratura araba di tutti i tempi. Il libro racconta che il potente Sultano Shahriyar, dopo aver fatto assassinare la consorte, scoperta a tradirlo, decide di riservare lo stesso destino a tutte le sue mogli, dopo la prima notte di nozze. Fintanto che Shahrazad, una coraggiosa principessa, lo fa rinsavire ed innamorare, dopo “mille e una notte” di storie avvincenti.
Nonostante Baghdad abbia una tradizione millenaria, del periodo delle “mille e una notte” sono rimasti pochi monumenti storici, a causa degli innumerevoli conflitti che hanno compromesso la città nell’andare dei secoli, fino agli anni più attuali. È l’Iraq, la nazione che alberga la bella ed ammaliante capitale Baghdad. Stupenda metropoli che si estende nella parte nord-orientale del tavolato arabo. Il cuore del Paese? Corrisponde, senza dubbio, alla regione denominata Mesopotamia, il cui significato è “terra compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate”.
Quest’ultimi, difatti, sono gli unici due fiumi di rilievo e, ad oggi, hanno una portata d’acqua ridotta. Conosciamo il clima… arido all’interno, tropicale nella fascia costiera e desertico al confine con l’Arabia. Ma la popolazione? Prevalentemente, araba. Con minoranze curde nel nord e gruppi di turchi, turkmeni, siriani e iraniani. La religione? Ovviamente, quella praticata è la musulmana. Divisa in due gruppi: la comunità sciita e la comunità sunnita. La capitale Baghdad, come già detto, sorge sul fiume Tigri. È di aspetto moderno. È al centro di vie stradali e ferroviarie.
Ed è sede di un aeroporto internazionale. Ancora, è anche la seconda città più grande sia nel mondo arabo che in Asia occidentale, dopo Il Cairo e Teheran. L’economia è ancora instabile e i danni subiti nelle recenti guerre ostacolano parecchio la crescita economica del paese che soffre di una povertà diffusa e di una mortalità infantile molto elevata, forse causata dalle carenti strutture sanitarie. Il suo artigianato è ricco e molto sviluppato. Si lavorano soprattutto tessuti, pelli e metalli. L’allevamento è quasi tutto di ovini. Il sottosuolo è ricchissimo di petrolio e di gas naturale.
Il Dinar iracheno è la moneta del luogo. Attualmente, la forma di governo è uno Stato federale e parlamentare. Dove il Presidente è il capo di Stato. La Repubblica d’Iraq fa parte del gruppo di Paesi dell’Asia occidentale. Una nazione da vedere… l’Iraq! Una città da vivere… Baghdad!
Karin Jara