Dopo il Sudan e l’Algeria, la Repubblica Democratica del Congo, è il terzo stato africano per dimensioni. Per vastità. Attraversato dall’Equatore. Affacciato per un breve tratto sull’Oceano Atlantico e occupato in gran parte dal bacino formato dal fiume Congo. D’altro canto, verso Est, troviamo vere e proprie catene montuose. E il clima? Senza dubbio, equatoriale. Con temperature molto elevate e piogge copiose durante tutto l’anno. La Repubblica Democratica del Congo ospita anche alcuni grandi laghi, tra i quali: Tanganica, Kivu, Edoardo, Alberto. Ancora, foresta e savana fanno da padrone in questo luogo incantato. Dove l’una, ad un certo punto, cede il posto all’altra. Flora e fauna? Saranno privilegiati coloro che avranno l’occasione di rimirare l’okapi. Questo incrocio tra una zebra e una giraffa. Annoverato dell’elenco rosso delle specie a rischio estinzione. Il Paese ospita tanti mammiferi. Leoni, elefanti e ippopotami che sono, perlopiù, concentrati nel parco di Virunga. Il parco più annoso del Paese. I diversi paesaggi consentono, ancora, la proliferazione di determinate stirpi. La foresta equatoriale, per esempio, è l’habitat ideale per i rari gorilla di montagna. Le sponde del fiume si prestano, di contro, ai coccodrilli e ai pitoni. E, la popolazione, com’è? È composta, per la prevalenza, da bantu, con minoranze sudanesi al nord e presenza di pigmei nelle foreste. L’aspettativa di vita dei congolesi in media non supera i cinquant’anni. L’analfabetismo quasi impera, raggiunge il 40%. Per quanto riguarda il turismo, invece? Si sconsigliano, ad oggi, i viaggi turistici e tutti gli altri viaggi non urgenti nella Repubblica Democratica del Congo. In alcune zone del Paese sono sconsigliati i viaggi in generale. La situazione di sicurezza è tesa in tutto il Paese. Manifestazioni e persino atti di lieve entità possono inaspettatamente degenerare in atti di violenza. Sono di facile attuazione scontri violenti. Tra l’altro fra dimostranti e forze dell’ordine, nonché saccheggi. In caso di disordini, non si può escludere la provvisoria soppressione di voli e il blocco dell’unica strada per l’aeroporto internazionale di N’Djili (Kinshasa).
In molte province gruppi di ribelli armati sono attivi. Infatti, in continuazione, nascono combattimenti tra questi ultimi e l’esercito congolese. Vista la situazione, certamente, la Repubblica Democratica del Congo non è per nulla raccomandata per viaggi di diletto. È giunto il momento di parlare delle arti e della cultura del posto…
Come in molti paesi dell’Africa sub-sahariana, la scultura è l’arte che domina la cultura della Repubblica Democratica del Congo. Il paese possiede, inoltre, una ricchezza musicale che le diverse etnie sono state in grado di approfondire nel corso dei secoli, pur non dimenticando la musica tradizionale.
La Repubblica Democratica del Congo ha una cultura ricca e svariata così come i suoi gruppi etnici. La letteratura, la musica, il teatro, il cinema, la scultura, i fumetti e la filatelia sono tutti settori che diversificano la cultura congolese. Tuttavia, le arti tradizionali come danza, musica, artigianato e in scultura sono più conosciute dal grande pubblico. Speriamo migliorino le cose in questo Paese… quasi sconosciuto alle cronache di viaggio sotto tutti i punti di vista. Così da far riaffiorare e da far conoscere al turista il Paese a tutti gli effetti. Un viaggio per pochi. Solo per i veri temerari!
Giuliano Regiroli