La revisione auto è un’operazione fondamentale che assicura a tutti gli utenti della strada di circolare in sicurezza. Infatti, attesta il buono stato di salute del veicolo e il rispetto di criteri di inquinamento acustico e atmosferico. Come da normativa, è obbligatoria dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, nei termini del mese di rilascio della carta di circolazione. In seguito, va effettuata ogni due anni, entro la fine del mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima volta. Ad esempio, chi ha sottoposto il proprio veicolo a revisione nel luglio del 2020 ha tempo fino alla fine del corrente mese di luglio per rinnovare il controllo nei termini previsti dalla legge.
La revisione con cadenza biennale, poi, non riguarda solo le automobili, ma anche le moto, i ciclomotori, i caravan e gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose o per uso speciale con massa complessiva non superiore alle 3,5 t. Per i taxi, i veicoli a noleggio con conducente, gli autobus, le ambulanze e gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose o i rimorchi con massa complessiva superiore alle 3,5 t la revisione è obbligatoria una volta all’anno.
In seguito a un incidente o a un controllo, poi, gli organi di polizia possono segnalare alla Motorizzazione Civile la necessità di una revisione straordinaria. I danni riportati in seguito a un impatto o la mancanza di determinati parametri relativi all’inquinamento acustico o atmosferico potrebbero rendere il veicolo non idoneo alla circolazione.
È possibile effettuare la revisione presso le officine autorizzate dal Ministero dei Trasporti o presso la Motorizzazione Civile.
Certamente, questa indispensabile operazione richiede un certo impegno economico. Considerando anche che l’ultima di legge di Bilancio ha previsto un aumento dei costi. In particolare, sborseremo 12,14 euro in più per le revisioni effettuate in officina (si passa da 66,88 a 79,02 euro) e 9,95 euro in più se ci rivolgiamo direttamente alla Motorizzazione Civile (da 45 a 54,95 euro).
Niente panico, però. Il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha reso disponibile la possibilità di richiedere il bonus “veicoli sicuri” pari a 9,95 euro. Un bonus che ammortizza il rialzo dei prezzi, sostanzialmente pari all’aumento applicato in Motorizzazione. Si tratta di un buono una tantum, cioè valido per una volta soltanto e per un solo veicolo revisionato nel 2022. Per ottenerlo, è necessario accedere alla piattaforma www.bonusveicolisicuri.it tramite Spid, registrare la targa del veicolo, la data in cui è stata effettuata la revisione, il proprio indirizzo email e l’IBAN sul quale verrà accreditato il bonus.
Attenzione: il bonus sarà concesso fino all’esaurimento dei 4 milioni di euro stanziati per il triennio 2022-2024. Dunque, conviene affrettarsi.
Si ricorda che circolare con un veicolo non revisionato mette a repentaglio la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada. Inoltre, comporta una multa dai 173 ai 694 euro e il divieto di circolare fino a quando non venga effettuata la revisione. Per chi sia sorpreso a circolare nonostante il divieto, la multa sale tra i 1.998 e i 7.993 euro ed è previsto il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni. Chi si dimostri ulteriormente recidivo ne subisce la confisca.
Prevista una multa da 430 a 1.731 euro anche per chi falsifichi l’etichetta attestante la revisione, oltre al ritiro della carta di circolazione.
Peter Paul Huayta Robles