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Un regalo a Sondrio… il Piccolo Museo del Giocattolo in Valtellina

Nella foto, in alto: il fondatore e proprietario del Museo: dr. Massimo Cingolani

E’ nato a Sondrio il Piccolo Museo del Giocattolo in Valtellina. Partendo dalla collezione del dr. Massimo Cingolani. Laureato in Filosofia, giornalista e assicuratore nella vita. Il museo ricavato in un appartamento di circa cento metri quadri si sviluppa su diverse aree, praticamente una per ogni locale. La parte del leone la fanno i trenini in tutte le scala. Dai piccolissimi in scala N (scala 1:160), ai più grandi in scala 0 (1:43) e finendo con la scala 1 (1:32). Passando per la più conosciuta H0 (1:87).

Nella foto, in alto: una parata di locomotori

Le rarità sono in scala N. Una locomotiva della Cappa di Milano degli anni Cinquanta. In H0, invece, le prime littorine Rivarossi in bachelite, la FS691 (locomotiva a vapore) in metallo, la Hiawatha una delle migliori locomotivae costruite per il mercato americano.  Una delle quali nella rara livrea (colore) nera. Alcuni rari vagoni “trasporto trattori” che la Rivarossi produsse nel 1955 e  le serie speciali per il mercato a stelle e strisce. I trenini Marklin, ancora, sono presenti nelle scale H0,0 e 1. Spiccano varie versioni del “Coccodrillo”. Dalla più vecchia, il famoso CCS800 (Coccodrillo di prima produzione) del 1947 alle più recenti, in varie scale. In scala 0, è presente la FS 428 (famosa locomotiva elettrica italiana) e la Fs 691 (locomotiva a vapore) della famosa azienda  italiana  Elettren. Il trenino di latta della LAC (Leonida Alemanni Casalpusterlengo) e i trenini di nicchia come i Favero, con la rara 428. Contibuando, si possono ammirare i celebrati Lionel americani (trenini), che venivano costruiti dalla Rivarossi.

Nella foto, in alto: la jeep della Benemerita, in scala 1:6

Ma attenzione… non era una delocalizzazione ante litteram, i treni erano progettati e costruiti interamente a Como, fino alla scatola che li conteneva. Non mancano accessori, come stazioni e passaggi a livello in latta, e le famose macchinine per il plastico della Wiking. Anche le più rare e antiche con  i vetri colorati.

Nella foto, in alto: le idi di marzo

Dai trenini passiamo alle macchinine, anche qui è privilegiato il made in Italy, quando anche nel giocattolo il nostro Bel Paese era un centro di eccellenza e di brevetti. Abbiamo le Politoys in plastica e di metallo, con colori rari. E, con pure la famosa Jaguar di Rita Pavone nel film La Zanzara. Sempre di  Politoys le auto di Paperino e zio Paperone.

Nella foto, in alto: la “Jaguar E” di Rita Pavone

Adesso ricercatissime anche dai collezionisti di tutto ciò che è Disney. Ci sono speciali Mercury in scala grande, delle Ediltoys della Polizia ormai introvabili. Le copie in plastica prodotte in Messico su licenza Mercury e Politoys, dove si rileva contemporaneamente la scritta Made in Italy e Echo in Mexico.

Nella foto, in alto: carri funebri in varie scale

Per le auto c’è una vetrina dedicata ai carri funebri. Con alcuni pezzi auto costruiti dal famoso artigiano Sambataro. Come il carro funebre napoletano. I modelli di carri funebri nacquero come gadget promozionali di imprese di pompe funebri e sono abbastanza impossibili da trovare. Non mancano alcune “macchinine da edicola”. L’edicola è diventata a livello mondiale il distributore di modelli, sia in Kit, sia come collezioni tematiche. L’ultima arrivata è la Fiat Duna, di un edicola colombiana.

Nella foto, in alto: Barbie vestita Versus di Versace

Anche la Bianchina di Fantozzi, con un figurino di Paolo Villaggio, passa in  bella mostra. Si prosegue, poi,  con i giocattoli in genere degli anni Cinquanta  e Sessanta, dove troviamo le bustine   ancora intatte che  costavano dieci lire. Con all’interno delle sorpresine, generalmente delle macchinine, anche esse ricercate dai collezionisti. Si acquistavano in latteria.

Nella foto, in alto: una teca piena di Barbie

Un ‘attività  ora pressoché estinta. C’è una piccola sessione, di seguito, dedicata ai tram e agli autobus. Con il prezioso autobus Rivarossi in varie colorazioni, e le ultime novità della N3C Modelli Milano. Un’ azienda di valenti artigiani che riproduce solo i mezzi della ATM. Una differente piccola sessione è dedicata alle navi.

Nella foto, in alto: campo nudisti , in scala H0

In particolare, quelle in bachelite degli anni Cinquanta, con un modellino del famoso REX. Si scorre poi ai soldatini. Chi non ricorda gli Airfix e gli Atlantic nella serie grandi rivoluzioni, che uscite negli anni Settanta provocarono anche l’intervento del Ministero degli Interni? Ci sono,  successivamente, dei carri armati e aerei in latta del periodo bellico della tedesca Elastolil. Diorami che rappresentano varie fasi della storia d’Italia dalla breccia di Porta Pia, Dogali, Adua, El Elamein e la famosa carica del Savoia Cavalleria in Russia. Taluni diorami sono dedicati ad un argomento insolito: le fucilazioni. Da quelle di Bronte eseguite dai garibaldini agli ordini di Bixio, fino a quelle della prima Guerra Mondiale. Ultima sosta? Le delicate ed eleganti Barbie.

Nella foto, in alto: Barbie con Vespa

Sono una cinquantina comprate, quasi sempre nelle offerte degli ipermercati, ed alcune in particolare quelle della Coca Cola, di Walt Disney, sono diventati oggetti di culto. Il Museo ha già avuto donazioni da parte di uno dei fondatori del Club Modellistico Valtellinese e da altri. Un grande regalo è stato donato a Sondrio. Il puro regno del giocattolo… nato grazie ad un’idea geniale del suo fondatore, il dr. Massimo Cingolani. 

Salvatore La Verde

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