“Non c’è mai nulla di nuovo da fare”. Ad Imola non è così: Riqualificare. Ripensare. Riciclare Lo scorso 28 settembre si è tenuta la prima manifestazione con licenza Ted-X a Imola.
Per comprendere la portata dell’evento, è opportuno fornire almeno in estrema sintesi cos’è Ted…
Ted corrisponde all’acronimo Tecnology Entertaiment Design, il format consiste nell’organizzare una serie di conferenze definite Ted Talks, allo scopo di generare idee di valore.
Alla manifestazione vengono invitati persone (note, oppure specializzate) di significativa esperienza nella tematica che si vuole affrontare. L’ospite invitato racconta in un tempo prestabilitio (circa 20 minuti) la propria esperienza/pensiero che mette a disposizione del pubblico, quale matrice di buona pratica per consentire ai partecipanti di generare contaminazioni ed ispirazioni.
L’iniziativa che si è tenuta ad Imola, è stata organizzata da Cube, un’associazione locale No Profit di promozione sociale in linea con la vocazione di Ted che si riassume nella seguente locuzione: ideas worth spreading – idee che val la pena diffondere – (fonte:Wikipedia).
Il format TeD nasce nel 1984 in America, nella Silicon Valley, all’inizio prevedeva solo un intervento dedicato alla tecnologia ed al design, in seguito ha esteso il suo raggio di competenza al mondo scientifico, culturale, accademico. Ancora oggi Ted organizza una conferenza mondiale di grande richiamo. Successivamente è stata ideata la formula TedX, in questo contesto si possono generare interventi della stessa matrice ma di portata minore, in modo che tale iniziativa si possa diffondere in maniera sempre più capillare nelle diverse località del mondo.
L’incubatore dinamico dell’evento imolese è dovuto ad Eleonora Cesari, associata di Cube, durante l’intervento di apertura ai lavori, ha fatto riferimento alla propria esperienza di studio americana, dove ha avuto la possibilità di conoscere il format di Ted. Citando un episodio personale, ha raccontato l’origine di tale ispirazione: quando era in in Pensylvania, si è trovata davanti ad un muro rosa pieno di firme con la scritta che da quel momento le è risuonata come un mantra “Give them love They give it back” in sostanza date amore ed essi lo restituiranno.
Sulla base di tale pensiero Eleonora assieme al team di Cube, interamente formato da giovani di età compresa tra i 25 30 anni, ha affermato che in questo modo loro intendono – ritornare ciò che questa città ci ha dato.- Non a caso la tematica su cui poggia la proposta di contaminazione alla circolazione di idee di valore si focalizza su un suffisso: RI come ri-qualificare, ri-pensare, ri-ciclare, è dunque un RI che si colora di verde, di blu, di speranza e di primo acchito ci porta molto vicini alla filosofia green.
Nella foto, in alto: la famosa X
Nella prima versione imolese sono saliti sul palco Massimiliano Ferrari mediatore professionista e formatore, creatore del gioco Medianos. La mediazione oggi, gioca un ruolo importante nel ridare equilibrio alle relazioni specificatamente in presenza dei conflitti. Tutti litighiamo, ma poco impariamo da questa continua esperienza di relazioni in perenne contrapposizione. Ferrari propone una visione del conflitto in chiave trasformativa attraverso strumenti che di fatto avremmo a disposizione, ma che la mancanza di consapevolezza non ci permette di accedere. Per esempio, l’utilizzo di linguaggio meno aggressivo, che in chiave tecnica viene definito della Giraffa, l’empatia, la capacità anziché di resitere al conflitto di attraversarlo.
Aida Diouf Mbebgue content creator, modella, attrice, utilizza i social per combattere i pregiudizi sulla cultura del velo. Di origine africana, lei sta in mezzo a 2 mondi diversi il Senegal e l’Italia, con leggerezza coglie a piene mani dal patrimonio delle due culture. Cosa l’ha spinta ad essere una protagonista sui social? Il bisogno di essere rappresentata nella propria autenticità, e avvalendosi del vantaggio di poter integrare le ricchezze culturali che le derivano dal contesto in cui è cresciuta, vuole essere un punto di riferimento dei valori che promuovono l’inclusività, soprattutto per i giovani. Giovanni Gnudi amministratore delegato della Byosintex, porta sul palco: innovazione e strategia aziendale. In particolare l’innovazione di biotecnologia legata al cibo, le alghe quale fonte di nutrimento del futuro.
Creare strategie basate sulla blue economy a sostegno dell’ambiente e della salute umana; focalizza l’attenzione sulle sfide del divenire già vicino, punta sulle sinergie che possono connettere i grandi e i piccoli della terra, un tema non di poco conto, se si considera il divario che corre tra le diverse dimensioni di appartenenza e di conseguenza sulle opportunità che può generare un’economia più smart, aperta a possibili investimenti che per soggetti di modesta entità, dato lo sforzo da compiere, sarebbero spesso esclusi. Paolo Rozera, da poco riconfermato direttore generale di Unicef, le piacerebbe perdere il lavoro, e perché? Facile da intuire!
Il messaggio che lancia dal palco di Ted è quello di modificare realmente il paradigma degli attuali valori predominanti per ri-generare una vera cultura di inclusività, più volte chiede al pubblico di aiutare a metterlo in atto, che si dovrebbe di conseguenza concretizzare con il suo licenziamento per un lavoro che non servirebbe più!
Parte dalla comunicazione che sostiene non debba essere mistificata bensì oggettiva. Prosegue con il tema della sostenibilità che inizia dall’ascolto, liaison comune agli interventi della manifestazione.
Non trascurando la tematica infantile invita a ri-pensare ad una educazione attiva sui princìpi cardine per vivere in una società più equa. In che modo? Per esempio, rendendo il bambino partecipe delle cose che lo coinvolgono, è da lì che inizia ad acquisire (in maniera spontanea) il potente strumento della consapevolezza del sé e delle cose. Alessandra Raggi consulente aziendale e docente universitaria, autrice del libro “Felici di Litigare”. Da sempre interessata alle relazioni ed ai comportamenti umani, fà un inno alla vulnerabilità, punto considerato debole della nostra personalità che vorremmo volentieri nascondere, e alla discussione creativa quale mezzo efficace per esprimersi in maniera soddisfacente, soprattutto nel campo del conflitto, dove le dinamiche relazionali diventano pericolose, se non affronate con strumenti idonei, un esplicito riferimento alla mediazione ed alla negoziazione.
Nella foto, in alto: ancora la X fa da protagonista
Tema centrale la discussione, arma o strumento di dialogo per un confronto costruttivo?
Quest’arte acquisita negli anni, le permette di gestire con naturalezza ed autenticità le molteplici discussioni nelle aziende in cui è chiamata. Pietro Benvenuti Direttore generale dell’autodromo “Dino Ferrari”, le parole chiave del suo intervento sono: lungimiranza e opportunità.
Ha sottolineato come la crisi possa mettere alla prova tutti, compreso strutture sportive prestigiose come l’autodromo locale.
Per superare le difficoltà, che a volte ci colgono impreparati, occorre lungimiranza, saper leggere i segnali che indicano la via di uscita e Ri-generar(si) cogliendo o creando opportunità dallo status quo, per dirla in ambito sportivo, muoversi a piccoli passi per ri-partire in pole position.
Il direttivo dell’autodromo, a differenza delle passate politiche in cui l’elemento assoluto era rappresentato esclusivamente dagli obiettivi aziendali prefissati, in tema di ri-qualificazione l’attenzione si è spostata anche sul contesto urbanistico in cui opera.
Il rapporto tra le attività dell’autodromo e la cittadinanza imolese non è sempre stato idilliaco. Non è questa la sede di entrare nei dettagli, ma l’apertura all’ascolto delle rimostranze più volte reiterate da parte della cittadinanza imolese, ha permesso di acquisire una maggiore consapevolezza sul valore dell’ambiente urbano e sociale in cui l’azienda opera, di conseguenza in agenda si è iniziato ad inserire scelte più consone per un futuro eco più sostenibile. Patrick Zaky ricercatore ed attivista dei diritti umani, la sua vicenda è molto nota. Ha fatto l’intervento in lingua inglese, purtroppo dal mio cellulare non sono riuscita ad agganciare il qcode, in maniera molto stringata ha sottolineato l’importanza del superamento delle barriere. Valentina La Cara ed Edoardo Manza, coppia green si definiscono viaggiatori ecologici, content creator.
Raccontando la propria vita, con la prima scelta più significativa e cioè quella di avere lasciato un impiego sicuro per diventare attivisti della sostenibilità.
Seguendo il loro schema di pensiero, poche e semplici regole sono sufficienti per contribuire a migliorare il proprio stile di vita: Prima regola – prendersi cura di noi a piccoli passi
Seconda regola – avere il coraggio di capire per cambiare se stessi
Terza regola – per cambiare la propria vita non serve stravolgerla
Quarta regola – le nostre scelte cambiano (il Mondo)
Quinta regola – lasciarsi ispirare
con enfasi chiudono l’intervento sottolinenando “Noi siamo il mondo in cui viviamo “. L’evento è stato preceduto da pre incontri con diverse associazioni in cui le persone potevano avvicinarsi ai banchetti allestiti nel parco adiacente, e in forma ludica stuzzicare o soddisfare la propria curiosità alle diverse tematiche proposte. Ho avuto modo di avvicinare Edoardo e Giacomo, studenti universitari (e non solo), intervenuti alla manifestazione in rappresentanza dell’associazione Jebo acronimo di Junior Enterprise Bologna, per chiedere un personale parere.
Stringando i loro interventi, per Edoardo l’evento è volto al futuro con speranza, ottimismo e con una nuova mentalità.
Giacomo, riferendosi all’esperienza dei pre incontri, sottolinea con soddisfazione la riuscita di vedere attivato in maniera significativa la curiosità delle persone di ogni età di diversa estrazione sociale, compreso i bambini, e come attraverso piccole attività le persone diventano molto più inclini a socializzare. Tutto è collegato ad un sottile file-rouge che conduce al suffisso RI come ri-qualificare per esempio: le relazioni, ri-pensare per esempio: a politiche aziendali più sostenibili, ri-ciclare per esempio: i valori del buon vivere e perché no?! ri-generarsi lasciandosi contaminare dallo spirito innovativo che ha aleggiato nella cornice del Ted imolese.
Graziella Salerno