Yayoi Kusama, nata nel 1929 a Matsumoto in Giappone. La sua arte include tutto ciò che oggi definiremo arte del nostro tempo. Contraddizione e ossessione. La rappresentante dell’uomo anzi donna contemporanea del suo vivere la contemporaneità, la tecnologia. Fin da bambina conosce lo spettro umano dell’inconscio del non razionale. Entra nell’ospedale psichiatrico in diversi momenti. Franco Basaglia, noto psichiatra dice: “La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla.
Il manicomio ha qui la sua ragione d’essere”. L’arte è la sua ragione di vivere è la sua cura la sua terapia. Realizza infinite opere e lavora in svariati campi dalla moda al design. Viene considerata pioniera ma a mio avviso eccentrica ricercatrice sperimentatrice di nuovi linguaggi di comunicazione unendo la creatività e capacità manuale incanalandoli a quello che sono la comunicazione i linguaggi del mondo contemporaneo.
Le performance, pop art surrealismo, espressionismo astratto, optical art ecc. non fa parte di una specifica corrente artistica ma fa parte di tutte le correnti. esempi di sue opere come: Ascension of polka dots. del 2006 oppure, dot obsession 2003. Oltre a questo genere di opere che riempie stanze e oggetti di pallini colorati in formato gigante, ha collaborato con la casa francese di moda Louis Vuitton. Dal 1977 vive nell’ospedale psichiatrico di Seiwa in Giappone.
Stefania Monciardini