Ed eccoci qua ancora una volta grazie alla perfetta organizzazione di Fabio Tornaghi (Rising Sun) che si occupa magistralmente e con precisione cronometrica del trasporto di tutti, con eventuale alloggio compreso. E’ freschissima la notizia che Linda McMahon sia entrata ufficialmente a far parte del governo Trump… Il neo eletto presidente ha affermato che come organizzava lei gli show, nessun altro al mondo ci sarebbe riuscito! Vedete che non le spariamo a caso? Se uno sa organizzare un evento di wrestling, vuol dire che sa fare le cose per bene. E allora, quanto a Fabio Tornaghi, possiamo sperare nelle prossime elezioni: se si presentasse, voteremmo tutti per lui! Lo vogliamo come minimo capo alla Protezione Civile! Se ci fosse lui ad occuparsi dei terremotati, saremmo certi che questi possano avere pasti caldi e un tetto sulla testa prima che venga la neve. Ma anche come ministro dei trasporti ci farebbe la sua porca figura, eh? Porta sempre avanti e indietro tutti! O magari alla cultura e spettacolo. Brutus lo vogliamo al ministero della guerra, TG diplomatico agli affari esteri. Vabbè, poi ci farete sapere chi vorreste come squadra di governo qua da noi in Italia.
Ovviamente arriviamo in perfetto orario: il tempo di mangiare una pizza e zompiamo giù a sederci. Ci rammarichiamo solo di non aver avuto tempo per quattro chiacchiere con gli atleti, ma ci rifaremo dopo, se possibile. Il pubblico è un po’meno del solito in quanto lo show “Pandemonium” della ICW, che si svolge a Gussago (BS) in contemporanea a questo, si è portato via una fetta di spettatori. Altra gente è a Portile in provincia di Modena a vedere la KOX. Ma chissenefrega? Perché lamentarsi che loro hanno portato via pubblico a noi, quando loro in questo momento si staranno lamentando che noi abbiamo soffiato del pubblico a loro? Pochi ma buoni, che poi, pochi, per l’Italia sono sempre tanti. All’estero, il wrestling spopola. Qui, calcio, calcio e ancora calcio. Puah! Comunque questo show non è per bambini, come l’ultimo a cui abbiamo assistito. Certo, c’è pubblico per tutti, e ogni spettacolo ha il suo target. Ma se ci è consentito dare un parere personale, questo è quello che amiamo, questo è quello che chiamiamo wrestling, quello che ci fa urlare, emozionare, e saltare sulla sedia… sempre che ne rimangano, di sedie! Nel primo match, chi vincerà sarà poi lo sfidante ufficiale di TG per il titolo di Insurrection. Sul ring si scontrano in un “Three Way Dance” Marcio Silva, Extreme Panther (noto anche come Sabor in ICW) e Senza Volto. Più che un ring sembra un flipper: rimbalzano tutti da tutte le parti ad una velocità stratosferica, che non sai più da che parte guardare. Panther e Senza Volto, con due costumi praticamente identici, se le suonano di santa ragione come due dive di Hollywood che arrivino allo stesso party con lo stesso abito da sera.
Panther stasera è in piena forma e fa scintille. Tira una sediata tremenda a Marcio, che poco dopo cade male e se ne andrà in giro tutta la sera con una spalla rossa come un peperone, gonfia e dolorante. Poi elimina Senza Volto e a sua volta viene eliminato da Marcio, nonostante la spalla scassata. Sarà il brasiliano a sfidare The Greatest, più tardi.
Il secondo match vede contrapposti Brutus e Paziente Zero. Dove c’è Brutus c’è sempre un macello. Si prendono a morsi così convinti che ci domandiamo se non abbiano stipulato un “cannnibal match”, dove vinca chi si mangia l’avversario e non ne lasci nemmeno un ossicino. Appena finiscono di mordersi è la terza guerra mondiale combattuta con armi non convenzionali: oltre ai soliti oggetti contundenti, qua saltano fuori trappole per topi e addirittura una motosega da film dell’orrore, che riempie l’aria di cherosene non appena la mettono in moto. Gli spettatori scappano da tutte le parti abbandonando i posti a sedere, coi due sfidanti che non vedevano l’ora di metterci le mani per sfracellarsele in testa. Insanity, la compagna di Paziente Zero, è sempre presente e interviene a dovere, ma sarebbe bello vederla sul ring davvero – e perché no? Se aspettiamo di avere un buon numero di atlete donne italiane, arriva l’anno 12.000. Non c’è nessun’altra atleta a cui contrapporla, ma sappiamo che è brava! Perché aspettare qualche secolo, invece di far combattere chi c’è, e chi non c’è cavoli suoi?
L’incontro seguente è ancora più violento, anche se non sembra possibile. Combattono Drake Destroyer e JT9. JT le prova tutte ma, Signore, quante ne prende! La sua zucca misura il possibile punto di rottura contro qualsiasi cosa, dalle racchette per le zanzare ai gradoni del ring, ma per fortuna non si rompe. Drake è veramente enorme, una vera belva scatenata e lo fa volare dappertutto. La prossima stagione lo vogliono alla NASA per spedire i missili nello spazio. Noi ci domandiamo seriamente a che servano le sedie, visto che il pubblico se ne sta in piedi il novanta per cento del tempo: appena inizia un match cominciano a volare cristoni grandi e grossi da tutte le parti, e se non abbandoni il posto veloce come un fulmine rischi di brutto! Noi siamo in piedi appiccicati al muro come un affresco e ci vola addosso JT9 senza possibilità di schivarlo. Queste sì che sono emozioni dal vivo! Quando vai allo stadio, mica ti arriva Ronaldo, addosso. Se vai al circo, non ti cade in braccio un elefante. Se vai al cinema, non esce Bruce Willis dallo schermo per picchiare anche te. Non ti fa nemmeno una ricarica al cellulare, che già che c’era, poteva anche, no? Ma vuoi mettere? Prima del match, qualcuno aveva sistemato una videocamerina piccina piccina in equilibrio su una delle staffe da muro dove si appendono i sacchi da boxe, certo che lassù sarebbe stata al sicuro… Seee, domani! Già ridacchiavamo sotto i baffi ripensando a quella volta che TG ci aveva fatto Tarzan, con le staffe da muro, e a quell’altra volta che il muro stava per crollare quando Redman ci è finito contro… Ma se li avessimo avvertiti che sarebbe venuta giù anche da lì, non ci avrebbero creduto. Solo che è caduta lo stesso per davvero.
Dato che finora hanno fatto tutti la maglia, l’uncinetto e il punto a croce, il prossimo è un “weapon match” (con armi e oggetti contundenti vari). Eh, ci voleva, un “weapon match”, per vivacizzare la serata, no? Qua vediamo contrapposti Ron Corvus e Clint Margera. E come potrebbe, la nostra Erika Corvo non tifare per Corvus? Qui si va sul pesante davvero: tavoli, sedie, teglie d’acciaio, padella forata per castagne (e che castagne si sono tirati, porca vacca!), grattugia… Andy Malalana si infila i guanti in previsione di vetri, tagli e sangue a profusione, cosa che realmente avviene. Una dozzina di tubi al neon sono usati come clave e schizzano vetri da tutte le parti, colpo dopo colpo. L’apoteosi si realizza quando Corvus scaglia sulla zucca di Marghera un tv al plasma enorme, talmente grande che abbiamo visto dei tavoli da cucina più piccoli. Ma Corvus è costretto a capitolare dopo il terzo tavolo che sfonda.
La sala è un macello di vetri rotti, rottami e macerie, sedie in pezzi, oggetti vari distorti e piegati e schizzi di sangue. La pausa è assolutamente necessaria per ripulire tutto prima che qualcuno si faccia male, sopra e fuori dal ring. Mentre fumiamo una sigaretta all’esterno della struttura, qualcuno del pubblico commenta: “Ma il prezzo del biglietto serve a ricomprare le sedie ogni volta? Ma quante ne fanno fuori?”
A ripulire la sala non ci sono omini delle pulizie o commessi di sorta: sono sempre i ragazzi che devono addossarsi ogni responsabilità e ogni lavoro. Se non hai una passione immensa per questo sport, resta a casa che fai meglio. Qui in Italia funziona così: le squadrette di calcio dell’oratorio ricevono sovvenzioni dal comune, hanno campi, strutture moderne con riscaldamento, docce e spogliatoi, sponsor… Noi del wrestling non abbiamo nulla se non la nostra grandissima passione, e dobbiamo pagare noi ogni cosa, provvedere da soli ad ogni necessità, fare tutto quello che deve essere fatto senza che nessuno ci aiuti. Questa palestra è bellissima, ma le altre? Avete mai pensato che questi atleti, dopo averle prese di santa ragione, devono mettersi al volante anche delle ore per tornare alle loro case, lontane anche centinaia di chilometri, mezzi rotti e doloranti, pieni di tagli e lividi, e che il match più duro che affrontano è quello contro il sonno e la stanchezza? Il giorno dopo, lavorano. Devono alzarsi presto. E magari sopportare i soliti cretini che gli dicono che tanto è tutto finto… Se è finto davvero, allora vengano a vedere il prossimo show della MAW, che glielo paghiamo noi il biglietto. Poi però ci firmino la testimonianza di quello che hanno visto o diciamo a Marghera di farne polpette. E li farà firmare col sangue.
Dopo la pausa arrivano TG e Marcio Silva. Se ci fosse una medaglia al valor civile nel wrestling, oltre alle cinture, bisognerebbe assegnarla a quel coraggioso che è TG, senza se e senza ma. Cade male dalle corde e batte male la nuca. Si rialza e, nonostante un valido e imponente avversario come Silva, riesce ad aggiudicarsi il match e tenersi la cintura! A fine match, Tg viene accompagnato nel backstage dagli arbitri, e nessuno si accorge che qualcosa non era ok. Grosso spavento per tutti ? Macche’ solo una brutta botta.
Apriamo una parentesi su Silva. Agli attori di teatro insegnano una cosa strana: diventare invisibili quando sulla scena deve brillare qualcun altro. Forse questo ragazzone ha fatto teatro o forse è un attore nato, perché è da quando l’ho visto sul ring la prima volta che ho notato questo fatto. Ha dieci anni di ring alla spalle. Ci sa fare, potrebbe tranquillamente insegnare e dare dei punti a tutti. Bravissimo. Nonostante l’altezza è agilissimo e veloce. Ma quando ha davanti un avversario, lui fa in modo di diventare invisibile e lasciare i riflettori all’altro. Lotterà sempre come un drago inferocito, ma farà sempre credere che sia meglio l’altro, soltanto un pelino meglio, ma che gli sia superiore. Come due velocisti che arrivano al traguardo praticamente alla pari, ma lui rallenta quel pizzico perché solo il foto finish non aggiudichi a lui la vittoria. Tira fuori il meglio da chi gli sta di fronte, lo tira al massimo… e poi lo lascia vincere. Un match con lui è un thriller, un film in cui fino all’ultima scena resti col fiato sospeso… Bravo, Marcio! Sei da ammirare!
Torniamo in sala mentre è già in corso l’ultimo match, quello tra James Castle e Kenzo Richards. Non viene risparmiato nemmeno Il giovane arbitro Malalana, che viene messo ko mentre quei due aprono una succursale dell’ufficio impronte digitali stampandosele addosso l’un l’altro sul petto con delle chop che manco la grandine di luglio fa tanti danni. Toh, giusto per darvi il contentino vi dirò che ha vinto Kenzo facendo polpettine al pistacchio di Castle. Ma la prossima volta, se non venite a vedere anche voi, col cavolo che ve lo diciamo, eh?
Non abbiamo più fiato, e anche questa volta la serata si è conclusa. Anzi, no. Ce ne andiamo tutti a mangiare gnocco fritto assieme agli Headhunters e a Drake Destroyer, oltre che al risorto TG, e morire dalle risate. Entertrainer e Kronos, fuori dal ring (ma si, dai, anche dentro) sono tra le cose più belle e divertenti del wrestling. Sembrano Vianello e la Mondaini quando litigano. Dovrebbero fare una sit-com anche per loro, a Canale Cinque. Quasi quasi andiamo a dirlo al Berlusca…
Sulla strada del ritorno, Beatles a squarciagola per tutti.
Ciao, alla prossima!
Se poi vi interessa sapere chi ha vinto e chi ha perso, andate alla pagina della MAW https://www.facebook.com/MAW-wrestling-545142142319924/ perché a noi non ce ne frega niente.
Erika Corvo