SABATO 1° LUGLIO 2017
Stavolta la faccenda è molto più rilassata del solito. Sarà che si respira già aria di vacanza, sarà il caldo, sarà che si è iniziato alle dieci di stamattina ad allestire la palestra, ma alle quattro e mezza è già praticamente tutto pronto. Manca solo sistemare l’impianto luci, ma c’è molto tempo a disposizione e si può fare con calma, curando i dettagli.
Questo show è quasi tutto “casalingo”: solo Bodom e Silas arrivano da oltremanica, gli altri sono tutti italiani. Brutus, Marcio e Horus arrivano da Bergamo. Paziente Zero, Insanity, Domenico Dinamite e Andrea Malalana arrivano dall’Emilia. Gli altri sono i ragazzi del polo FCW di Pero, quelli che abbiamo visto praticamente “nascere”. Le luci dello show saranno tutte per loro, stasera.
Finiamo di montare tutto e il sudore scorre a fiumi, fa veramente caldo! Da quello che vediamo, qua lo show promette bene. Non osiamo allontanarci perché guardare i ragazzi sul ring è un piacere, ma appena questo si svuota ne approfittiamo per una scappata al kebabbaro qua di fronte alla palestra a gustarci qualche specialità araba. Magari non sarà roba genuina ma bisogna ammettere che qua con quattro euro ci mangi, e avanza anche!
No, non è per il caldo che dà alla testa: è che qua la demenzialità è di casa! Immaginatevi gli Headhunters che cercano un’idea per la loro entry. Immaginate che adiacente alla palestra di Pero, separato solo da una bassa recinzione metallica, ci sia un asilo nido con giochi e tricicli nel cortile. Adesso immaginatevi un cristone di due metri per 160 chili che si impadronisca abusivamente di un triciclo per bambini e ci voglia fare la sua entry. Nonostante tutta la fantasia, Kronos sul triciclo non ci sta proprio, però ci può ficcare sopra il suo compagno di tag team, Entertrainer, e spingerlo in giro per tutta la palestra. Questo finché il triciclo non si inchioda su uno dei tappeti, cappotta, e Kronos prende il volo al disopra dell’amico. Il suono delle nostre risate si è perso per il cosmo assieme all’eco primordiale del big bang. Come non amare disperatamente questi due bambinoni?
C’è ancora un po’ di tempo per chiacchierare con Horus dei suoi animali domestici (cani e serpenti), e a riguardo di quello che gli atleti FCW ci raccontano dello show che si è tenuto la settimana scorsa a Sora. Ci dicono che i problemi logistici sono stati molti e pesanti, ma lo spirito di gruppo ha prevalso sulle difficoltà. Noi di Mondomarziale, a Sora non c’eravamo, e quindi non possiamo raccontarvi niente. Intanto l’ora dell’inizio si avvicina e il pubblico inizia ad affluire all’interno. Le sedie disponibili sono un centinaio, e questa volta bastano: se tanta gente non fosse al mare, sarebbe sicuramente al concerto di Vasco, che è giusto stasera.
Oh, tutti zitti, nascondersi e a cambiarsi, che arriva il pubblico! Tutti seduti? Ci siamo tutti? Ok, si comincia! Evvaii !!!
Si parte con gli Headhunters che compiono un giro attorno al ring sul loro mezzo di trasporto a tre ruote, tra l’ilarità generale. Và che ce ne vuole, di coraggio, eh? Quel trabiccolo è più pericoloso dell’esecuzione di un pescado senza che nessuno ti prenda al volo! Le risate proseguono quando i nostri beniamini scimmiottano Marcio Silva e Steve McKee, seguendoli nel loro giro di ring a ritmo di lambada. Il match inizia a pieno ritmo, veloce e dinamico, pieno di pathos. Entertrainer è un formidabile heel e si inimica il pubblico come pochi sanno fare. Questo ragazzo potrebbe anche stare fermo e zitto in un angolino, che solo per il carisma che possiede lo applaudirebbero o lo fischierebbero per tre ore.
Marcio, brasiliano di nascita, indossa i colori della sua terra. Dal pubblico un bimbo grida: “Viva la Spagna”. Beh, era destino che qua si dovesse ridere! Marcio lo corregge: “È il Brasile, non la Spagna!” e le risate si moltiplicano non appena interviene anche Entertrainer. Scende dal ring, fa alzare il bimbo e gli suggerisce di tornare a casa a studiare.
Bellissime tutte le varianti dei pop up che sembravano in offerta speciale, uno dopo l’altro, uno più bello dell’altro. Kronos si carica sulla schiena Marcio per una Samoan Drop. Steve interviene per liberarlo, ma non trova la forza di atterrare l’avversario e, al tentativo successivo viene invece acchiappato al volo dall’Ultimo dei Titani e spedito per via aerea dall’altro lato del ring assieme al compagno.
Kronos: potentissimo. Entertrainer: presenza scenica spettacolare, nel serio e nel faceto. Marcio Silva: è il libretto delle istruzioni vivente per salire sul ring. Steve McKee: Tecnica, dinamica e forza. Che bel match! Peccato che venga interrotto da tutti gli heel di Zerini! Kronos viene ficcato a forza dentro ad un carrello da supermercato e spatasciato sulle tribune. Chissà che male! Però, se si trovassero quelli come lui sugli scaffali del supermercato, ne vorrei comprare uno anch’io. Quanto costa?
AB Knight versus Paziente Zero. Che bello vedere il ring che traballa da un lato all’altro come una nave che rolli e beccheggi in alto mare. Vi immaginate la potenza di quello che vi accade sopra? AB Knight è una furia scatenata. Convincente, scattante, irruente, potente. E questo qua sarebbe ai suoi primi match? Figuriamoci cosa farà l’anno prossimo, o più avanti ancora! Bello il suicide dive e lo springboard, bella anche la last chanchery, in cui il ponte dura almeno tre giorni. Sarà per quello che si chiama “ponte”?
Il terzo match vede contrapposti Pasquale O’Malamente e Andrew Rogers che, come heel, non è affatto male. Soprattutto quando fa la faccia da pazzo con gli occhi che gli schizzano dalle orbite. Fa paura davvero! E O’Malamente? Amiamo questo personaggio! Ce ne siamo innamorate all’istante, appena è stato creato, e lo amiamo ogni volta di più. Ha una potenzialità straordinaria e la sta sviluppando bene! Arriva sulle note di “Don Raffaè” di De André, vestito da tamarro con coppola e rayban. Quando ci avviciniamo al ring per prendere in consegna il giubbotto, ci ritroviamo con in mano una manciata di orologi di tutti i tipi che escono da tutte le tasche possibili, lecite e illecite. Trattenere le risate è impossibile. Magari la prossima volta arriverà pieno di catenoni e bracciali d’oro o con tre o quattro autoradio (se ne esistono ancora) e portafogli vari. Qui il match è giocato sui personaggi più che sulla tecnica, ma vi assicuriamo che giova allo spettacolo, ed è bello che ogni match sia diverso dall’altro. Ci divertiamo in mille modi diversi ed ogni volta è un’emozione nuova. Vince Rogers ma come diciamo sempre, non ce ne frega niente.
E ora il gioco si fa duro: Matt Disaster contro Brutus! Dove c’è Brutus c’è la devastazione totale: arriva lui e sembra che sia passato un tornado forza quattro. Si presenta con un carrello da supermercato colmo di oggetti contundenti e varie altre, che sembra abbia saccheggiato il reparto delle torture del museo del Castello Sforzesco. Solo che inizia a prenderle di santa ragione, una chop dietro l’altra. Anche da qualcuno del pubblico, così, a caso, giusto perché è bello choppare qualcuno. Che soddisfazione, quando anche gli spettatori interagiscono con gli atleti. Ci si sente parte del “tutto” in senso cosmico. Pensate che ci sono i programmatori dei computer che diventano pazzi per creare realtà virtuali dove puoi sentirti parte dell’azione… L’abbiamo già inventato noi, il sistema per sentirsi nel mezzo del casino, e anche senza tecnologia, fili, lucine e raggi laser! Andate a nascondervi, che il wrestling è meglio! E soprattutto, dicendolo col medio alzato al cielo, è vero! Non è virtuale! Brutus sedia Disaster (voce del verbo sediare: io sedio, tu sedii, egli sedia…) in tutti i modi possibili e anche qualcuno in più. Matt si difende usando come arma letale per colpirlo uno dei ragazzini del clan McKee seduto in prima fila, e glielo tira addosso. Poi tocca a lui prenderle e finire sulle sedie dopo aver messo a segno una head scissor volante. Disaster tira al suo avversario un gran bel dropkick dopo avergli infilato la zucca in cestino dell’immondizia. Brutus impila dieci sedie sul ring ma ci finisce sopra lui dopo alterne vicende. Matt tira fuori la scala – quella lunga lunga che serve per montare l’impianto luci – e vola su Brutus. Non romperla, che poi serve, eh? Brutus si vendica preparando una tavola all’angolo del ring e ci scaraventa sopra Disaster, ma così bene, ma così bene, che ci piacerebbe avere il bis. Una powerbomb che spedisce Disaster su un televisore conclude il gioco. Che peccato!
Pausa. Bagno, sigaretta, birra, panino e si ricomincia. La notte è ancora giovane!
E adesso un Number one contender triple Threat match, una roba bella bella: TG contro Domenico Dinamite contro Larry Demon. Larry, con il faccino dipinto di bianco sembra un Pierrot Lunaire, oppure ricorda vagamente la maschera bianca di Scary Movie. Dinamite esegue una bella gorilla press slam su TG. Poco dopo ci prova anche Larry, ma il risultato non è altrettanto entusiasmante. Meglio che ci riprovi Dinamite, vah! TG invece ci manda in brodo di giuggiole con un improvvisato festival della Rock’n’Roll Scissor. Invece di regalarci quella “normale” (che già chiamarla normale è una bestemmia), ne fa una divisa in tre puntate: patapim patapim e patapam, e il nostro cuore si sbriciola ai piedi del ring. Tre volte anche per la german suplex (e qui il nostro cuore si riassembla e prende il volo), più un lionsault a vuoto, ma chissenefrega se non ha preso nessuno: l’importante è che l’ha fatto ed era una figata. Tre tentativi di vertebraker andati a vuoto, un volo a tre dalla terza corda. Ma quanti tre! Mancano solo i trentatrè trentini che trotterellarono dentro Trento e siamo a posto. Basta però una sola tiger driver su Larry per mandarlo k.o. e il number one contender al titolo FCW se lo porta a casa TG.
Ora c’è un tag team match monco, ovvero gli Headhunters contro Zerini e Silas, ma manca Kronos che si è fatto male prima spatasciandosi sulle gradinate col carrello della spesa, quindi Entertrainer è solo. E infatti ne fanno polpette e hamburger. Riesce a piazzare un bellissimo doppio dropkick dalla terza corda sugli avversari, ma non molto altro. Poi arrivano in massa tutti gli heel di Zerini e, madonna, quante ne piglia, povero Entertrainer! Fino a quando… sorpresa! Ecco che arriva Kronos, e stavolta è lui a dirigere la Sagra della Polpetta, fanno piazza pulita e schienano il cattivo Zerini. Evviva!
Settimo match, e qui si scatena l’inferno. Horus versus Josh Bodom. Horus è l’heel per antonomasia. Il più heel di tutti quanti. Quando entra ti fa paura. Anche quando sta fermo e zitto, ti fa paura, se ti fa le facce brutte. Figurati quando si muove!
Bodom è potenza pura. È benzina accesa, la forza inarrestabile delle cascate Vittoria, un treno merci lanciato alla massima velocità, è fuoco e lava, dinamite e sconquasso. Uno scontro al calor bianco, insomma. Questa volta abbiamo creduto davvero che si ammazzassero a vicenda. Bodom gliene fa di ogni e di più: spinning kick, per due volte una footstomp on back dalla scala, lo scaraventa contro il muro che tra un po’ crolla, un dropkick sulla testa dalla parte della nuca, da dietro… un pescado… vince lui, ma se la deve sudare di brutto. Horus è furioso e massacra Bodom a incontro concluso. Zitto zito, arriva Matt Disaster e il match riparte. Bodom ne ha prese parecchie e Disaster ha la meglio su di lui con una RKO, poi tira sulla zucca di Bodom la valigetta “Cash the contract”, e in questo modo abbiamo un nuovo campione FCW che non c’entra una mazza, però va bene così. Alla fine arriva anche TG nel suo nuovo, bellissimo attire nero. Si guardano storti e finisce lì. Sì, ma solo per questa volta!
Sapete una cosa? Nonostante il bene che vogliamo a questi ragazzi e a tutta la fiducia che abbiamo in loro, perfino noi di Mondomarziale avevamo supposto che una card piena di rookies avrebbe abbassato il livello qualitativo dello show. E INVECE NO. È stata una sorpresa bellissima ed entusiasmante! I ragazzi sono stati più che bravi: non solo sono riusciti a fare una gran bella figura e sono stati assolutamente all’altezza del compito affidatogli ma non ci hanno fatto rimpiangere altri atleti più esperti e più sgamati di loro. Bravi, bravi, bravi davvero. Allo stesso livello dei senior. Dei giovani titani! Quindi, questa volta, il primo che dirà che parlo sempre troppo bene di loro, che sminuirà le loro prestazioni o che osi affermare che non sia stato un magnifico show, me lo mangio vivo! Sappiatelo!
Dice una delle famose Leggi di Murphy: lo stomaco riesce ad espandersi fino a contenere tutte le vaccate disponibili. Dopo lo show, tutti dal kebabbaro a ingozzarci di schifezze. Dateci cento serate così: ne vogliamo ancora. Non bastano mai!
Se invece volete solo sapere chi ha vinto e chi ha perso, qua c’è il link: http://spaziowrestling.it/fcw-risultati-summerclash-2k17.
Erika Corvo