L’Italia ha uno straordinario patrimonio artistico e architettonico sia per quantità che qualità, ed è riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Da questa premessa cercheremo di riflettere sulle assonanze, dell’architettura con l’arte e l’arte e architettura della fede cristiana.
L’architettura ha una sua storia una sua cronologia: architettura antica, moderna, contemporanea come anche la pittura e la scultura. Per quanto riguarda l’architettura storica, non va trattata come una scultura o pittura come puri fenomeni plastici, dimenticandoci che la specificità dell’architettura è differente dalla pittura e scultura e comunque non è solo costruzione tecnica.
Bruno Zevi deduce che: “La pittura agisce su due dimensioni, anche se può suggerirne tre o quattro. La scultura agisce su tre dimensioni, ma l’uomo ne resta all’esterno, separato, guarda dal di fuori le tre dimensioni. L’architettura invece è come una grande scultura scavata nel cui interno l’uomo penetra e cammina.”
L’architettura non è una scultura anche se la nuova architettura vorrebbe assomigliarle.
Naturalmente anche l’architettura può determinare forti emozioni, che hanno la caratteristica di non essere soltanto visive.
L’osservazione di un edificio può farcene apprezzare e ammirare l’aspetto o la ricchezza della decorazione o l’ingegnosità con la quale l’architetto ha saputo risolvere certi particolari problemi ma non ci si può fermare qui, perché ogni edifici è stato costruito pensando alla sua funzione: di abitazione, ufficio e anche edifico di culto.
In architettura si sono conquistati la plasticità e la dinamicità tipica della scultura ma in realtà non esiste neanche più uno stile una tradizione.
Osservare un edificio può dunque riuscire a piacerci e a emozionarci. Ma di quell’edificio dobbiamo analizzare non solo l’aspetto estetico anche la storia che l’ha influenzato.
Stefania Monciardini