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Capoeira. Dal Brasile una danza guerriera

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Dal Brasile. Volteggio, gioco, acrobazia e lotta. La Capoeira una danza guerriera a suon di berimbau. Nel giro di pochi anni in Italia è diventato fenomeno di gran tendenza. La capoeira (pr. capuèra, ndr.) è un intreccio di arte, ballo, lotta, canto, musica, sport, difesa personale, ginnastica, acrobaticità e cultura. Affonda le sue radici nelle tecniche di lotta tribali dell’Africa centro-occidentale (Angola). Ma si sviluppa in Brasile. La capoeira è una lotta di liberazione dissimulata nella danza. Un gioco d’arguzia. Divisa in due stili: la capoeira Angola e quella Regional. La capoeira sviluppa, in chi la pratica, una notevole tonicità muscolare, scioltezza articolare, coordinazione, agilità, eleganza nei movimenti e prontezza di riflessi. I suoi benefici sono solo fisici? No, certamente. Conferisce una profonda consapevolezza del proprio corpo, delle proprie emozioni, insegnando ad ascoltarsi, tramite la gestione dei movimenti e delle reazioni emotive associate al comunicare con l’altro all’interno della roda, un circolo di persone al centro del quale si gioca copoeira.

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Nella foto, in alto: le acrobazie nella capoeira

Insegnanti e allievi, tutti in cerchio, cantano e suonano mentre due di loro, nel cuore della roda, guidati dal suono del berimbau, si sfidano nella danza guerriera, fatta di acrobazie e di movimenti eleganti, che all’occorrenza possono diventare colpi micidiali. La roda di capoeira, è un microcosmo che riflette il macrocosmo del mondo e della vita. Gli elementi che la caratterizzano sono la malizia, il rispetto, la responsabilità, la provocazione, la competizione, la libertà.

Nella foto, in alto: il Berimbau. Lo strumento musicale che accompagna la capoeira

La capoeira è sempre accompagnata da canti e strumenti a percussione di origine afro-brasiliana come, appunto, il berimbau (arco musicale), il pandeiro (tamburello  a sonagli), l’atabaque (tipo di tamburo), l’agogo (campane di legno o metallo), etc.  Salti mortali, avvitamenti, corpi che sembrano sfidare le forze di gravità, che si allacciano in giochi scenici, spettacolari. A dir poco circensi. Tutto molto emozionante ma, l’approccio delle persone verso la capoeira è caratterizzato,  troppo spesso, dall’acrobatica. Un’arte a dir poco affascinante che conquista e fa sognare, ma che porta con sé non pochi problemi legati al corpo. Non è per tutti quindi. L’abbigliamento della capoeira? E’ caratterizzato da dei pantaloni elasticizzari chiamati abadà. La musica è regina nella capoeira. I ritmi utilizzati sono conosciuti col nome di toques. In generale nella capoeira non si cerca di distruggere il rivale sebbene non siano rare le contusioni a seguito del gioco. Di regola il capoerista preferisce dimostrare la propria superiorità senza completare i colpi. Per l’alta spettacolarità di alcune acrobazie, in particolare legate alla Capoeira Regional contemporanea,  e l’eleganza dei movimenti, è facile imbattersi nella capoeira dei media (film, videogiochi, pubblicità, etc). Esempi molto  citati sono personaggi come Eddy Gordo e Christie Monteiro nella serie di video-game di Tekken così come le scene con Vincent Cassel nel film hollywoodiano Ocean’s Twelve. C’è chi sostiene che la break- dance tragga i suoi natali da una rielaborazione di tecniche di capoeira. Negli ultimi anni la capoeira sta diventando un fenomeno sempre  più diffuso in Italia. Crescono palestre che praticano questa arte marziale. Aumentano le iscrizioni ai corsi.ppp

Ne parlano i mass media e si sta diffondendo sempre più che praticare capoeira  sia un’attività di grido. Di tendenza. Inoltre grazie a personaggi come Mestre Pastina (massimo esponente della capoeira Angola), Mestre Bima  ( sommo rappresentante della Capoeria Regional) e altri, è stata recuperata l’immagine del capoerista e la capoeira è stata inserita come modalità sportiva.hy

La capoeira è ormai diffusa in tutto il mondo, ma i fondamenti cambiano da paese a paese, da regione a regione. In Brasile è perfettamente integrata alla loro cultura sia come arte marziale, sia come manifestazione folkloristica e strumento educativo. La si vede ovunque nelle piazze, in spiaggia, nelle palestre, nelle scuole e nei teatri.

                                                                                                                                                              Michele Bianchi

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