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Cartoomics, Rho Fiera, 9 marzo 2019, Parte seconda

Nella foto, in alto: Erika corvo col suo eroe, Actarus
Nella foto, in alto: Erika Corvo col suo eroe, Actarus

Bene, ora c’è la seconda pausa e il prossimo show è per le 17, terza ed ultima parte di questo sabato al Cartoomics. E quest’anno saremo qui soltanto oggi perché il biglietto costa troppo e ce lo dobbiamo pagare noi, mica ci fanno entrare gratis! Approfittiamo dell’intervallo per filare al padiglione 12 a vedere che combinano i ragazzi di Fabio Ferrari. Madonna, come sarebbe bello potersi sdoppiare e gustarsi entrambi gli show. Ma non si può. E allora ci dobbiamo accontentare di salutare tutti, chiedere se va tutto bene, baci e abbracci e si torna di corsa dall’altra parte. Tra un padiglione e l’altro facciamo l’incontro del destino: Actarus in persona, l’eroe incontrastato della nostra gioventù. Erika Corvo aveva vent’anni giusti giusti quando Goldrake apparve in tv per la prima volta, liberando il mondo dai Vegani (sì, dai Vegani e non ci possiamo fare niente, ma erano gli abitanti di Vega, e se mangiassero verdure e tofu non ci è dato di saperlo) ma soprattutto dai melensi e stereotipati cartoni della Walt Disney Production. Nel mondo Disney, le principesse, invece di andare in giro per la galassia armate fino ai denti con la determinazione degna di Che Guevara a combattere per salvare i mondi, cantavano canzoni soavi rinchiuse da qualche parte, trattate da merde, aspettando che qualcuno arrivasse a salvarle. E che cavolo avessero da cantare, rincoglionite com’erano, non lo si è mai saputo. Goldrake ribaltò il mondo delle favole, e gliene siamo grati ancora adesso.

Bando alle nostalgie, si ricomincia!

Nella foto, in alto: Tenacious Dalla
Nella foto, in alto: Tenacious Dalla

Primo match: i TMZ (Tenacious Dalla e Miroslav Mijatovič) contro Jay Garner e Kay Payne. Il match si apre con un perfetto sincro di quelli che ci hanno sempre fatto sognare, a suon di lariat e dropkick. Belli, belli, questi quattro: dinamici, veloci, scattanti, buffoni e sbruffoni al punto giusto, atletica e pantomime a gogò, sceneggiate per distrarre l’arbitro e acrobazie varie. Possiamo sceglierne uno da portare a casa? Mentre l’arbitro è impegnato altrove, Tenacious subisce un doppio suplex, Entra Mišo e sembra Hulk  (quello verde, non l’altro) scatenato: fa fuori tutti in tre secondi. Lui e Dalla scendono dal ring e iniziano a choppare di brutto i due inglesini. Chissà perché, avevamo supposto che uno dei due si spostasse e i TMZ iniziassero a chopparsi tra di loro per sbaglio, iniziando a litigare per questo. Infatti, è quello che succede. Dite quello che vi pare, ma questo tipo di comicità fa sempre centro dai tempi di Stanlio e Ollio e ridiamo di gusto insieme al pubblico anche se lo sapevamo già. Questi due sono troppo bravi! Tornati sul ring, Dalla si esibisce in un dropkick altissimo, addirittura sopra la terza corda, poi disintegra Payne con la 3D. Incontro piccolino ma delizioso. Un bijoux.

The Croatian Barbarian vestito da tenda del salumiere
Nella foto, in alto, The Croatian Barbarian con  il suo consueto attire: la tenda del salumiere.

 Secondo incontro: Sonny Vegas contro “The Croatian Barbarian” Brian Rain. Rain è un wrestler croato al termine della carriera, e ha deciso di fare il match di ritiro giusto in quel di Rho Fiera. Qui è arrivato con un attire decisamente più sobrio di quanto non indossi di solito. Peccato! Chissà quante foto gli avrebbero scattato, qui al Cartoomics, vestito da tenda del salumiere! Il match si apre con Rain che piazza una bella scissor kick e subito dopo un vertical suplex con ponte. Beh, non ci crederete ma il match è già finito. Non è che “secondo incontro” volesse dire che sarebbe durato giusto un secondo o poco più? Nemmeno un minuto! E questo qua è arrivato dalla Croazia per salire sul ring 50 secondi circa e tornarsene a casa? Vabbè, contento lui…  Visto che era il suo ritiro e non lo vedremo più, saremmo stati più felici se avessimo potuto avere un assaggio di quello che sa fare. Prima di scendere, si lancia in un lungo monologo per ringraziare Emilio, Milano, l’Italia e tutto il mondo del wrestling. È durato più il monologo del match. In ogni caso, grazie di essere venuto. Ci passa davanti, la Erika gli dice “hvala ljepa vam” (“grazie a te”, in croato) e lui la abbraccia e la bacia. Erika ha sempre amato la ex Jugoslavia ed essere portata per le lingue ha i suoi pregi.

Nella foto, in alto: l'istrionico Riot
Nella foto, in alto: l’istrionico Riot

Terzo match: Personaggi dei fumetti, valido per il trofeo Cartoomics. Abbiamo Riot che interpreta Jack Zoso, Trevis nei panni di Daimon, Barbabionda nel ruolo di Jacob Luxa, Taurus fa Elefant Ben e Mary Cooper è Alexiel. Ma qui li chiameremo coi loro nomi o finirà che non ci si capisce più niente. Inizia il combattimento con tutti gli atleti, a turno, che cercano di suonarle a Taurus, ovviamente, invano.  Ad un segnale di Riot, allora, partono tutti insieme sperando che unendo le forze possano avere la meglio sul gigante. Formano un mucchio selvaggio ma Taurus se ne libera facilmente in stile Bud Spencer, mandando tutti a rotolare in giro come birilli. Riprovano uno per volta e ognuno si becca un cartone sulla zucca.

Nella foto, in alto: la nostra Mary non ha nulla da invidiare nemmeno a Barbara Streisand
Nella foto, in alto: la nostra Mary non ha nulla da invidiare nemmeno a Barbara Streisand

Mary tenta qualcosa di diverso e gli salta in groppa. Lui retrocede e la spantega sul paletto. Arrivano tutti gli altri: Rick e Riot lo lanciano alle corde, Trevis gli abbassa la terza e Montagna che Cammina vola di sotto. Ora se la prendono tutti con la povera Mary che subisce un attacco triplo e perde la parrucca nera con cui si era presentata. Meglio così: senza, si muove meglio. Finisce al tappeto e la vittima designata diventa Trevis, che si rivela un osso duro: ogni volta che lo lanciano al palo lui rimbalza in un crossbody che, anche se non decisivo, qualche danno lo procura. Riot ci fa uno spogliarello cavandosi la maglia e rivelando il festival del tatuaggio. Pesa mezzo chilo di più solo per l’inchiostro che ha addosso. Mary riesce a piazzare una cutter su Barbabionda. Nel frattempo risale Taurus, ma Barbabionda e Riot lo rispediscono presto al mittente. Trevis disintegra Riot, Mary distrugge Trevis con una bellissima stunner, ed è proprio lei ad aggiudicarsi la vittoria e il trofeo.

Nella foto, in alto: Kilian Jacobs
Nella foto, in alto: Kilian Jacobs

Quarto match: Kilian Jacobs contro Psycho Mike, valido per il titolo interregionale. Mike sale sul ring armato di kendo stick, ma non gli serve a niente: Kilian lo disarma con facilità e lo riempie di calci di ogni genere, compreso un acrobatico Pelé kick in rovesciata come se sul ring ci fosse il vero Pelé. Il suo crossbody è altissimo che più che dalla terza corda sembra volato dal terzo piano. Un crossbody con handsprings è davvero d’effetto, e ci domandiamo se questo inglesino non sia sponsorizzato dalla Red Bull, da tanto che svolazza. Quello che salta agli occhi ogni volta che ad un atleta italiano se ne contrappone uno inglese è che questi ultimi sono bravissimi ad arringare il pubblico, chiamano il tifo in continuazione e al 90% delle volte, lo ottengono.

Nella foto, in alto: Psycho Mike
Nella foto, in alto: Psycho Mike

Forse perché dalle loro parti il wrestling è tanto più apprezzato che da noi, quindi curano molto anche questi aspetti dello show. Mike sembra stufo di prendere calci, decide di darsi una mossa e inizia da infierire sulle gambe del povero Kilian, e più gli fa male più continua a fargliene. Ma il nostro inglesino alato ci mette poco a spedire di sotto l’Innovatore del Dolore e zompargli sopra con un pescado bello bello. Mike continua a tormentare gli arti inferiori dell’avversario, fatica inutile perché tanto questo ha le ali: che se ne fa, delle gambe? Infatti si rialza ogni volta e con nonchalance ci delizia con qualche altra acrobazia, in questo caso una bella  619. Mike replica con un superplex ma non gli fa nemmeno il solletico: si rialza con un dinamico keep up che il pubblico accoglie come fosse Gesù Cristo che risorge, poi gli assesta un paio di calci nelle ginocchia, lo atterra con una cutter e mentre è steso gli vola sopra con una frog splash. Ora Mike spintona Kilian verso l’arbitro che cade male tra le corde. Mentre cerca di rimettersi in piedi, Mike ne approfitta per afferrare la cintura e, non visto, tirare una botta con la parte metallica al nostro inglesino, stenderlo, e vincere il match per sottomissione con l’ennesima chiave articolare alle gambe.

Ecco, ora potremmo chiederci se rivedremo ancora questo adorabile inglesino, se non fosse che dovremmo domandarci seriamente se mai rivedremo sul ring Psycho Mike: il 14 marzo, infatti, leggiamo in un post dal suo profilo questa orribile notizia

Nella foto, in alto: la radiografia di Mike con l'infausto esito
Nella foto, in alto: la radiografia di Mike con l’infausto esito.

14 marzo alle ore 13:09 ·  A few weeks ago I landed badly on my head/neck during a wrestling match, I did not know it back then, but I had broken the spinous process of my C5 vertebrae. I stupidly listened to my old school mentality and I did not get it checked at the hospital, and even more stupidly I wrestled 5 more matches since the injury. Yesterday I did an x-ray and found out the bad news. The doctor told me I was both crazy and very lucky, lucky because I broke the “safest” part that you can break in a neck, and lucky that I have a strong wrestling neck which really helped to minimize the damage. After watching the video of the ring accident, the doctor told me that I could have easily died or that I could have been paralysed. I still have to do CT scan to understand if it will be necessary to have an operation, in the meantime I will have to wear a neck-brace for one month, and then I will need to do a lot of therapy. I am not sure if I will be able get back in the ring and do what I love most.

TRADUZIONE: Qualche settimana fa sono caduto male atterrando sulla parte alta del collo durante un match di wrestling. Non me ne sono reso conto, ma ho fratturato il processo spinoso della quinta vertebra cervicale. Stupidamente, ho dato ascolto alla mia mentalità “vecchia scuola”: non solo non sono andato a farmi controllare in ospedale, ma ancora più stupidamente, dal momento della frattura ho combattuto ancora cinque match. Ieri mi hanno fatto una lastra ed è saltata fuori la brutta notizia. Il medico ha detto che sono stato pazzo e straordinariamente fortunato dato che ho rotto la parte più “innocua” che si possa rompere nel collo, e fortunato ad avere un robusto collo da wrestler che abbia aiutato a minimizzare il danno. Dopo aver visto il video dell’incidente sul ring,  ha aggiunto che ho corso seriamente il rischio di morire o di rimanere paralizzato. Dovrò sottopormi ad una TAC per capire se sarà necessario intervenire chirurgicamente. Nel frattempo dovrò indossare il “collare” per un mese e fare molte terapie riabilitative. Non sono certo di poter tornare sul ring e fare quello che al mondo amo di più.

Potrebbe essere stato il suo ultimo match. Tanti auguri, Mike! Get well soon!

Nella foto, in alto: Matt Mahoney
Nella foto, in alto: Matt Mahoney

Quinto ed ultimo match della giornata, valido per la coppa Cruiser Weight 2019, un match con due squadre di quattro atleti ciascuna, ad eliminazione: Squadra UNO Gabriel Bach, Mark Reed, Leon il Sergente di Ferro e Sheridan in una squadra, contrapposti a Squadra DUE Eron Sky, Matt Mahoney, Vertigo, e Rust. Il match si apre con una bellissima coreografia: Mentre si tirano botte da orbi, ogni membro della Squadra Uno viene fatto arrivare al centro del ring rischiando di scontrarsi coi compagni. Mentre cercano di evitare il cozzo, gli avversari di Squadra Due li sorprendono alle spalle con un dropkick alla schiena, uno per ciascuno, e cinque zucche vanno a sbattere tra loro. Il pubblico esulta.

Nella foto, in alto: Gabriel Bach, il viso pulito del wrestling
Nella foto, in alto: Gabriel Bach, il viso pulito del wrestling

Ora invece è Gabriel Bach che viene messo in centro, e tutti e cinque gli avversari lo dropkickkano a dovere. Lui si rialza come se gli avessero fatto il solletico e piazza a sorpresa una jaw breaker su Mahoney. Una lariat lo ributta giù, e allora si fa dare il cambio da Sheridan, che ha da vedersela con Vertigo. Pensa di aver risolto la questione in un minuto scaraventandolo giù dal ring, ma appena si volta, Vertigo torna su in un baleno e lo dropkickka di brutto (voce del verbo dropkickkare). Altro bellissimo effetto coreografico: Vertigo carica un suplex su Sheridan, ma uno alla volta si intromettono tutti gli altri atleti e formano un bel trenino per un suplex “formato famiglia”. Il bello è che Leon sbaglia fazione e lo spostano velocemente dall’altra parte, Mentre Mahoney

Nella foto, in alto: Erika Corvo con Matt Mahoney
Nella foto, in alto: Erika Corvo con Matt Mahoney.

posiziona anche l’arbitro, che dia una mano anche lui a sollevare i rivali. E PATAPAM! Che bel suplex di massa! Adesso filano tutti giù dal ring a riprendere fiato ma iniziano a menarsi anche sotto. Vertigo, che era l’unico rimasto su, coglie l’occasione per un bellissimo pescado su tutta l’Allegra Banda del Bosco. Sul ring ora ci sono Sheridan e Vertigo, e quest’ultimo lo atterra con una favolosa destino. Sheridan eliminato. Contro Vertigo, ora c’è Leon. Botte da orbi senza nessun  risultato particolare, poi, dopo un enziguiri ben  piazzato, Vertigo si fa dare il cambio da Mahoney.

Nella foto, in alto: Leon, il Sergente di Ferro
Nella foto, in alto: Leon, il Sergente di Ferro

Bach si intromette tra i due ma viene atterrato da Vertigo con una variante della destino, che a sua volta viene atterrato da Mark Reed con una samoan drop, che a sua volta viene atterrato da Eron Sky con una perfectplex di quelle da applauso. Ma invece di un applauso, Leon gli fa un superkick, arriva Rust e atterra Leon con una rainmaker into flatliner. Mahoney lo elimina del tutto con una sister Abigail. Ora salgono sul ring Bach, Vertigo, Reed, Eron, e viene fuori un gran macello. Rust viene disintegrato da un’azione combinata di Bach e Reed, poi sono questi due che vengono sterminati da una lariat di Mahoney. Questi si becca un’enziguiri da Bach, ma gli restituisce tutto con gli interessi con una notevole sunset flip powerbomb. Mahoney tenta lo schienamento, e concentrato com’è, basta un superkick di Reed per mandarlo ko.

Nella foto, in alto: Eron Sky, il Dominatore dell'Aria
Nella foto, in alto: Eron Sky, il Dominatore dell’Aria.

Eliminato pure lui. Rust massacra Reed con una facebuster, ma Bach gli impedisce di schienarlo e non contento gli tira una codebreaker. Un’azione ben combinata tra Bach e Reed lo elimina ufficialmente dopo una jacknife hold pin. Entra Vertigo e atterra i due avversari in un colpo solo con un crossbody ben piazzato. Bach rincara la dose con un vetical suplex. Entra Eron in aiuto di Vertigo, ma non combina granché: viene messo alle corde a testa in giù e gli viene lanciato addosso il compagno come un proiettile. Se non fosse abbastanza, Vertigo viene spiaccicato al tappeto da una olimpic slam. Eliminato.

Nella foto, in alto: danzatore russo di Barynya
Nella foto, in alto: danzatore russo di Barynya.

Eron fa i numeri turchi: evita un assalto con una serie di handsprings, atterra Reed e Bach in un colpo solo con un doppio dropkick, poi diventa un ballerino russo di Barynya, di quelli che tirano calci a profusione di qua e di là a tempo di musica. Solo che, invece di tirarli all’aria, li tira a Reed e Bach e ne fa polpettine. Poi sistema Bach con la sua supernova, e Reed con una olimpic slam. Ancora un roll up e anche Reed è fuori. Il pubblico è tutto per Eron Sky e il tifo è da curva sud. Rimane Bach, e i due si prendono a sganascioni finché Bach si incazza e dopo un urlo belluino mette a segno una swinging neckbreaker da paura, ma ancora non è abbastanza per schienare il Dominatore dell’Aria! Anzi, quando Bach gli si posiziona sopra, ha ancora abbastanza energia da inarcarsi a ponte e fargli metaforicamente “marameo”. E adesso, che si inventano? Eccoli tutti e due appollaiati sulla terza corda: Bach si carica Sky sulle spalle e si lancia in un a green bay plunge. Spettacolare. Poi, con Eron al tappeto, Bach si lancia in una splash. Eron si sposta e Bach tira una facciata tremenda da rientro del naso. Calcione sulla schiena, sbatte di nuovo e il naso gli esce dall’altro lato. Moonsault di Eron, Bach preso in pieno, colpito e affondato. E la coppa va ad Eron Sky! Wow, che match!

Nella foto, in alto: Vertigo, Rust e Eron Sky, vittoriosi
Nella foto, in alto: Vertigo, Rust e Eron Sky, vittoriosi.

Oh, sapete che con questo, il Cartoomics di oggi, per la ICW è terminato? No, domani non ci saremo, abbiamo altri impegni e altre cose da fare. Ma per noi, oggi non finisce qui: al padiglione 12 ci sono i ragazzi della FIW, capitanati dal grande Fabio Ferrari, che oggi sono in collaborazione con quelli della neonata MWF. Facciamo ancora in tempo a vedere qualcosa? Sì, che se corriamo facciamo in tempo! E allora vi racconto un altro paio di match e relativo contorno!

Bene, qui l’atmosfera è completamente diversa, vuoi perché siamo arrivate tardi e la gente comincia a defluire dai padiglioni e si avvia verso casa, vuoi perché qui è il regno della goliardia e dei travestimenti esilaranti. Infatti, chi abbiamo sul ring, per questo match? Larry Demon e Psyko, che almeno loro sono normali nel senso che hanno il solito attire, contro Freddy Kruger e una Gallina, interpretati rispettivamente da Brutus e AB Knight.

Nella foto, in alto: Freddy Kruger e la Gallina
Nella foto, in alto: Freddy Kruger e la Gallina

Un fatal four way match di quelli succosi. Anzi, non è succoso: è in brodo di pollo. Iniziamo con Larry e Psyko a darsi battaglia (che non c’entra niente con Psycho Mike, beninteso). Dopo aver subìto un suplex, Larry e il suo avversario danno entrambi il touch ed entrano gli altri due. Gallina fa coccocodè prendendo Kruger a beccate furibonde da cui Kruger non riesce a sottrarsi, ed esulta con un chicchirichì da manuale. Freddy lo atterra con un sideslam, poi si eclissa e fa rientrare Larry. Anche lui atterra la Gallina con un bodyslam e la massacra un po’. (Domanda da un milione di dollari: ma come fa, Larry, a restare serio e con l’espressione cattiva mentre si batte contro un pennuto giallo da ottanta chili che fa coccodé?) Il pennuto svolazza qua e là per il ring, poi ci pensano Larry e Kruger a farlo volare con un doppio bodyslam. Ma non lo sanno, che la frittata si fa con le uova e non con la gallina? Kruger le tira il collo con una sleeper hold ma non riesce ad avere la meglio. Anzi, il volatile lo stende con una clothes line. Double down. Sono entrambi al tappeto, l’arbitro Cesana inizia a contare, e chissà in quanti saranno stati felici di vedere alzarsi l’uccello. A questo punto entrano tutti e se le suonano come se non ci fosse un domani. Psycho cerca di caricare una powerbomb su Larry e invece questi lo fa fuori con un low blow e lo schiena con uno spinning kick. Din din din, here is your winner.

Nella foto, in alto: AB Knight interpreta Gesù
Nella foto, in alto: AB Knight interpreta Gesù.

Ultimissimo match della giornata, nonché main event Fiw- Mwf, e qui abbiamo un tema biblico: Gesù Cristo (AB Knight) che arriva ballando e saltellando sulle note di “I Will Survive” (sopravviverò”) contro Giuda (Steve McKee) che più che altro sembra Padre Pio. Come da testi sacri, Giuda assale Gesù a tradimento. Invece di porgere l’altra guancia, però, Cristo lo punisce con un dropkick a dir poco divino, poi ci fa uno spogliarello indimenticabile mostrando un vero fisico da Povero Cristo restando in mutande.

Nella foto, in alto: Gesù di Neanderthal
Nella foto, in alto: Gesù di Neanderthal.

Più che mutande sembrano un pannolone per anziani incontinenti, e lui, invece di Gesù di Nazareth sembra Gesù di Neanderthal. Inoltre ci sembra parecchio patito anche senza l’intervento di Ponzio Pilato. Atterra Giuda con un hiptoss e rincara la dose con un a tilt a whirl backbreaker. Giuda risponde con una DDT e con una clothesline. Tentano e ritentano, poi cadono entrambi al tappeto dopo un crossbody simultaneo, e non ci sembra che Gesù possa apprezzare particolarmente questa mossa (crossbody significa “corpo in croce”).

Nella foto, in alto: ma è Giuda o Padre Pio?
Nella foto, in alto: ma è Giuda o Padre Pio?

Giuda viene atterrato con una slingblade e si vendica con un lariat tremendo, vorrebbe infierire a suon di calcioni, ma l’altro lo ferma con gesto teatrale dicendo: “No, Giuda! Ascolta la voce di mio Padre!” Mentre Giuda esita, gli tira una DDT e lo schiena. Sia fatta la volontà del Padre Suo che è nei cieli.

Beh, che vi dobbiamo dire? Aspettiamo il prossimo Cartoomics per il 2020, e nel frattempo restate nei paraggi perché il 30 marzo c’è la Rising Sun a Pero. Saremo là per raccontarvi ogni cosa.

Come al solito, grazie al dottor Birrachiara per la consulenza tecnica.

Stay tuned!

                                                                                                                Erika Corvo

 

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