Vuoi che quest’anno cada in concomitanza con l’ultimo giorno di carnevale, vuoi che stavolta sia una bella giornata di sole, c’è una ressa incredibile! La coda per entrare nella struttura di Rho Fiera inizia da sotto la metropolitana, con due tizi che smistano la gente in arrivo a seconda che abbiano già acquistato o meno il biglietto. Tempo stimato di attesa: un’ora. Finisce qui? No. Col biglietto in mano c’è la coda numero due, per entrare, passando sotto il metal detector. Tempo stimato: un’altra ora.
Per quelli che hanno il biglietto comprato on line, invece (grazie al cielo) bastano pochi minuti, un veloce passaggio dei bagagli a mano sotto il metal detector e in dieci minuti siamo dentro. Come mai ci facciano entrare senza fare domande non ce lo chiedete, visto che il contenuto delle nostre borse comprende oggetti metallici in quantità e varietà da fare concorrenza al Brico Center, compreso cacciaviti, coltellini svizzeri, pinze, viti, chiavi inglesi e tante altre cose. Che il metal detector fosse finto? Boh?
C’è da camminare un bel po’ prima di arrivare al padiglione 20, e infine ecco laggiù il ring, oscuro oggetto di qualunque nostro desiderio.
Ci sono già quasi tutti: Emilio e Adele, naturalmente. Emiliano Zotti, Trixie, Mišo, Eron, Leon ed El Gringo, che si lamenta di non aver potuto partecipare attivamente all’evento in quanto ancora convalescente da un intervento di appendicite acuta. Arrivano i coniugi Bernocchi Senjor, adorabili e affabili come al solito, e spettegoliamo sul taglio di capelli di Adele, che ha accorciato di parecchio le sue chiome – erano tutti rovinati, ricresceranno! Adele dovrà andare via presto, ci sono le gemelline da accudire. Questo non ve lo raccontiamo per farvi sapere i cavoli suoi, ma per sottolineare il fatto che questa straordinaria donna riesca a trovare il tempo per essere moglie, mamma, lavoratrice e wrestler, viaggiare sovente all’estero e allenare le allieve del suo polo. Poi c’è gente che dice di non avere tempo per andare in palestra due ore a settimana.
Arriva Mary Cooper e sorge il sole: il suo sorriso e la sua dolcezza fanno la differenza. E arriva anche il dottor Birrachiara, che non avendo comprato il biglietto in prevendita ha dovuto sciropparsi le due ore di coda.
I match saranno quattro per ogni tranche dello show. Brevi, scenografici e senza cose eccezionali, come richiede la situazione. Al padiglione 12 c’è l’altro ring, quello della FIW dei ragazzi di Torino, che per l’occasione hanno bookato all’interno della neonata MWF. Peccato non poter presenziare ad entrambi gli spettacoli. O di qua, o di là. E dato che I ragazzi MWF li abbiamo visti per anni, ogni santo sabato sera che Gesù ha messo in terra quando erano ancora FCW, andiamo dalla ICW, che li vediamo di rado.
Dai, che si comincia!
PRIMA PARTE, ORE 12.30
Primo match: Psycho Mike contro Trevis, per il titolo interregionale attualmente detenuto da Mike. Trevis è colui che possiede un attire con cui sembra abbia due banane Chiquita al posto delle gambe. Essendo al Cartoomics, anche travestirsi da banana va bene! Iniza lui con due dropkick di fila e un flying forearm. Mike scende dal ring, Trevis lo spantega al suolo con un pescado e lo ributta in padella, ma non fa in tempo a risalire anche lui che si ritrova a volare su, alto nel cielo, prima con un butterfly, poi con un vertical suplex con delay di mezza giornata, che quando arriva giù è già ora di cena. Dopo aver subito delle sane sventole, Trevis parte all’attacco con un enziguiri che spedisce Mike a rotolare via. Appena si rialza c’è la seconda dose di calci e di enziguiri, che non si sa mai, magari la prima non l’aveva capita bene. Offerta speciale, dai che arriva anche la terza! E invece Mike lo blocca e gli rifila una russian legsweep. Lo schienamento non riesce perché l’arbitro, secondo lui, conta troppo piano, e allora prosegue l’azione con una frog splash. Vorrebbe eseguirne una seconda ma Trevis si sposta e lascia il povero Mike a spantegarsi sul canvass. Sale sulla terza corda e appena si rialza gli zompa sopra con un crossbody notevole, ma Psycho è bravo a reversargli la mossa e riesce ad aggiudicarsi il match con un rollup improvviso. La cintura rimane a lui.
Secondo match: Queen Maya contro Trixie. La bella nerd tenta di fiaccare la resistenza della Regina con vari tentativi, ma ci vuole ben altro per buttarla giù. Riesce a piazzare una headscissor seguita poco più tardi da una hurricanrana. Queen Maya va nuovamente a terra e si vendica con un calcione in pieno muso e un elbow bello potente, ma ancora niente di fatto. Il crossbody di Trixie è alto e lunghissimo, che parte da Rho e atterra minimo dalle parti di Ravenna. Se si usassero ancora le cartoline ce ne manderebbe una da laggiù. Tornata dalle nostre parti piazza una serie di calcioni, un enziguiri e una neckbreaker, ma solo con una elevated DDT riuscirà ad avere la meglio sulla regina e portarsi a casa il match.
Terzo match: Taurus contro Max Rotten, che oggi si chiama Sheridan come il tenente della tv. Comunque lo si voglia chiamare, è così heel che non ha ancora fatto niente ma sta sulle scatole a tutta la Lombardia. Il match inizia con tutto il pubblico schierato dalla parte di Taurus che acchiappa l’antipatico Sheridan e lo butta via con una fallaway slam come si butta la pattumiera. Appena si rialza, questi si vendica con una zuccata nel didietro e una DDT mentre Taurus è chino a quattro zampe. Pensando di aver combinato qualcosa di interessante, ora si lancia sul monumentale avversario in una mossa aerea, ma Taurus lo intercetta al volo con una smanacciata tremenda che basta e avanza per disintegrarlo e lasciarlo lì a ululare per due ore. Si rialza e si becca una clothesline, una zuccata stile pastori sardi (che non sarà molto elegante, ma quanto fa male!), una avalanche con “sole piatti”, un sideslam e una chokeslam. Fine. Madonna, son passati tre minuti e ne ha prese abbastanza per un mese!
Reminescenze di un passato lontano: erano gli anni sessanta e la censura fascista aveva appena allentato la morsa dopo la fine della guerra. Comparve alla televisione il primo tenente del piccolo schermo in una serie in cui tutti, purtroppo o per fortuna, avevano i bei nomi americani che ci facevano tanto sognare. Il tenente Sheridan lo interpretava l’attore Ubaldo Lay che maccheronicamente tutti pronunciavamo Ubaldo Lai, e noi che eravamo piccini credevamo che fosse una parola sola, precisamente il passato remoto del verbo “Ubaldolare”: io ubaldolai, tu ubaldolasti, egli ubaldolò, e ci chiedevamo che diavolo volesse dire “ubaldolare”.
Quarto match: Mr Excellent contro Nick Lenders si sfidano per il titolo ICW all’insegna del chain, della forza fisica e dell’acrobazia. Molto molto d’effetto il tentativo di schienamento da parte di Mr Excellent in cui Lenders solleva le spalle inarcandosi a ponte. Il Purista gli salta sul ventre con le ginocchia e quello va giù, salvo poi riuscire a rialzarsi anche con Excellent a cavalcioni.
Questi ritenta il giochetto e Lenders nemmeno più si degna di andar giù. Potrebbe avere come sponsor i Ponteggi Dalmine. Si rialza sfruttando a suo favore il peso dell’avversario e gli appioppa una wheelbarrow into armdrag. Tentano qualcosa entrambi con una abdominal stretch ma nessuno dei due ottiene molto. Lenders riparte alla carica con una bodyslam e un dropkick basso. Excellent parte con due kneedrop, tenta di svitare un braccio del Goleador, lo sfrittata con una gutwrench suplex, poi cerca di svitargli anche la testa. Quest’uomo ha un’insana passione per ritorcere le persone. Che sia l’inventore dei fusilli? Lenders riprende il controllo della situazione facendo tirare a Sua Eccellenza una fenomenale zuccata sul ginocchio, parte con un dropkick dalla terza corda e si rialza con un bellissimo e vigoroso keep up. Prosegue con una fisherman suplex, un superkick e una frogsplash e con questa si chiude l’incontro e anche la prima parte dello show di oggi. Il titolo resta a Lenders.
Il pubblico, come diciamo ogni anno, viene qui per altre cose e non sono spettatori di wrestling in senso stretto: passano di qua e guardano volentieri, ma non è un loro interesse proritario. Vedere che scappano via di corsa appena suona la campanella che sancisce il termine dell’ultimo match, significa che anche se i loro interessi erano altri, lo spettacolo li ha tenuti inchiodati qui fino alla fine. Se all’inizio erano alquanto freddini, è bastato poco a farli scaldare e anche il tifo attivo è andato in crescendo. Tra la gente notiamo un piccolissimo cosplay di Anakin Skywalker, uguale da paura. La gente in costume è meno degli altri anni, ma è facile che dipenda dal fatto che qui a Milano è carnevale e i cosplayers saranno più nelle piazze e nei locali che qui dentro. Il merchandising stavolta è scarso, ma in questo contesto sarebbe difficilissimo da gestire: oltre a non esserci posto nemmeno per un tavolo decente, non è nemmeno il nostro pubblico.
ORE 15: SECONDA PARTE
Primo match: Hardcore Cassi vs Kilian Jacobs, incontro valido per il titolo italiano dei pesi leggeri. Killian è un inglese carino dall’aria simpatica. Arriva sventolando un bandierone della sua terra e dimostra subito di sapere interagire molto bene col pubblico: incita, stimola, chiede il tifo e lo ottiene. Un bel nome irlandese che arriva dal gaelico e significa “guerriero”, o “guerra”. Il match si scalda quando i due si scontrano con un dropkick simultaneo e subito dopo, Cassi si becca un enziguiri mica male, un flying forearm e una 619, che è sempre bello vedere dal vivo. A questo punto Cassi si sveglia: si scansa in tempo mentre Kilian si lancia in una mossa aerea e lo manda in bianco, gli tira due lariat da paura e una gran bella headscissor. Una running bulldog e una cutter non sono ancora abbastanza per effettuare lo schienamento. Ora i due si sfogano con una serie di ecochop (chop così forti che c’è l’eco), e Kilian tira una seconda cutter, ma nemmeno questa serve allo schienamento. E dire che Bach, che arbitra l’incontro, è veloce a contare il pin! È l’ora di volare, le piste sono sgombre e i ragazzi decollano: Cassi vola a vuoto, Kilian atterra con una frog splash ma anche stavolta il conteggio è solo di due. Mentre si distrae a lamentarsi con arbitro e pubblico, Cassi lo coglie di sorpresa e finalmente lo schiena con un roll-up e si tiene la cintura. Bravi tutti e due!
Reminescenze antiche e strani eventi: diciamo più di mezzo secolo fa, l’Italia era ancora un “paesotto” provinciale che si riprendeva dalla seconda guerra mondiale. L’America esisteva solo in tv e pensare di battezzare un bambino Walter o Johnny era così scandaloso che il prete si rifiutava di farlo. Erika Corvo era piccolina, e una notte fece un sogno: un uomo chiamato Kilian che faceva cose strane, che lei non capiva. E dati i tempi, quel nome non poteva averlo sentito da nessuna parte. Era un sogno così strano che quel nome le rimase impresso nella mente, indelebile, fino ad oggi. Oggi legge la card, ed eccolo lì, Kilian. “Beh“, pensa. “Prima poi dovevo incontrarlo“. A volte succede.
Secondo incontro, un tag team match: Lenders e Riot contro Jay Garner e Key Payne. Iniziano Riot e Payne. Quest’ultimo parte alla carica con l’entusiasmo degno del generale Custer e ci dà dentro con due clothesline e un bel vertical supllex. Dà il touch al compagno e piazzano una wheelbarrow into legdrop sul Guerrillero al tappeto, che appena rialzato si vendica con una jawbreaker. Entra Lenders e massacra Garner come gli pare finché questi non si stufa e gli rifila un superkick sul muso. I dentisti ringraziano. Una headscissor prosegue la demolizione del Goleador e un crossbody la completa. Garner vola nuovamente in crossbody ma Lenders lo intercetta in volo come fosse al tiro al piccione e lo butta giù. Lo acchiappa per un vertical suplex ma la mossa si trasforma in un crash landing: che roba carina! Garner finisce a terra nell’angolo, entra Riot che gli zompa addosso con una canonball e gli tira un altro suplex.
Rientra Lenders, che invece di uno schienamento tenta un omicidio. L’arbitro gli fa notare che uccidere l’avversario è proibito. L’inglese si rialza, rimbalza sulle corde e atterra il Goleador. Nuovo cambio, ora tocca a Payne e Riot. Payne tira un enziguiri di quelli secchi, senza zuccheri aggiunti. Riot dà il touch a Lenders. Questi sale sulla terza e arriva con un dropkick in pieno muso su Payne, che diventa un gatto persiano. Garner prende il posto del compagno e si vendica immediatamente con una sunset flip powerbomb e una cutter. Lenders gliela rende in meno di tre secondi, e chi di cutter ferisce, di cutter perisce. Italia uno, Inghilterra zero.
Terzo incontro: Rumble Comics a trenta atleti. Ci dicono trenta ma alla fine quando andiamo a contarli sono solo ventotto, ma chi volete che se ne accorga? Che poi, perché, ventotto non fanno abbastanza casino? In ogni caso, il vincitore si aggiudicherà una title shot valida per qualunque occasione.
Sarà una faccenda lunga e faticosa, con tutta questa gente! Iniziano Rick Barbabionda e Trevis. Si aggiunge Rust come 3° ingresso, ma entra ed esce nel giro di trenta secondi. 4° ingresso, arriva Vertigo vestito da Goku, e tira un crossbody così bello che becca i due avversari in contemporanea. Gag deliziosa: si atteggia – come il vero Goku – a lanciare un’onda energetica, e il bello è che non succede assolutamente nulla! E allora viene defenestrato ed eliminato anche lui nel giro di trenta secondi. 5° ingresso: Hardcore Cassi e 6°, il segaligno Leon, che ammazza di elbow tutti quanti e viene ammazzato di chop. Per 7° arriva Sirio, che esegue un bel dropkick su Barbabionda, poi viene choppato e strachoppato mentre Leon fa un suplex su Trevis. Come 8° entra Mahoney mentre Leon superkickka il mondo intero, e se potesse, anche il pubblico. Poi sbaglia mira e cade giù, eliminato da solo. Ecco anche Miroslav Mijatovič come 9° ingresso, che suona tutti come se fosse il campanaro del paese, poi in decima posizione arriva Dotti Official, un tizio vestito di verde che non sapremo mai chi cavolo sia perché non l’abbiamo mai visto e non ce l’hanno mai presentato. Se qualcuno lo sapesse e ce lo venisse a dire si aggiudicherà la taglia di tremila dollari, rivolgersi allo sceriffo di Kansas City. Ora è la volta di Tenacious Dalla, 11°, che insieme al compagno di tag Miroslav, elimina Mahoney buttandolo di sotto. Naturalmente i due soci si impappinano e si choppano tra di loro, poi defenestrano anche Sirio. Mentre i due TMZ si accaniscono su Barbabionda entra Dante col numero 12. Più che in versi e terzine, questo Dante si esprime in sacrosante chop. Min 10 Invece di Petrarca, come ci si potrebbe aspettare, ora arriva in 13ˆ posizione Christian Cage, che però non è quel gran figo di Capitan Carisma ma un giovanissimo botolo, che piuttosto che Cage dovrebbe chiamarsi Krapfen. Mentre i TMZ litigano deliziosamente tra loro, entra per 14° Psycho Mike con la kendo stick e adesso sì che ce n’è per tutti! (che poi, madonna, la kendo fa un male cane, porca vacca!) Butta di sotto il Dotti di verde vestito, e ullallà, arriva Taurus in 15ˆ posizione. Mike si fa sotto a colpi di kendo, ma Taurus è Taurus: non gli fa un baffo e lo butta di sotto. Eliminato Mike, gli arrivano addosso tutti in massa, ma il gigantesco atleta li fa rotolare via come birilli in stile Bud Spencer, e tutti vivremo più felici! Adesso arriva Riot come 16°, e madonna, siamo solo a metà degli ingressi. Mentre Taurus combina un vero macello e fa piovere chop come se ci fossero i saldi, entra Mark Reed come n° 17. Giusto il tempo di guardare in faccia La Montagna che Cammina, e questi lo accompagna gentilmente alle corde e lo butta giù. Oh, che bello, col n° 18 arriva la Trixie, gentile pulzella in costume da Pikachu, e più che un Pokemon sembra Jail dopo due anni di dieta. Mentre il gigante si sofferma ad ammirarla, tutto il resto della popolazione si coalizza e finalmente riescono ad eliminarlo, sollevandolo in gruppo. Arriva col n° 19 Mary Cooper che comincia a legnare tutti in Berghem Strong Style. Col n° 20 ritorna Max Rotten che prima era Sheridan, stavolta travestito da unicorno. Un po’ come Superman: si metteva gli occhiali e nessuno lo riconosceva. Sheridan si cambia pantaloni e tutti quanti si chiedono dove sia finito Rotten, che non c’è più. Mentre tutti lo assalgono al grido di “dagli all’unicorno!” arriva Gabriel Bach vestito da arbitro col n° 21, e adesso sarebbe tutta un’altra musica, ma l’Unicorno lo butta via in un attimo. Che succede, quando col numero 22 appare sul ring il Goleador Nick Lenders? Che Tenacious Dalla vola di sotto in pochi secondi, seguìto subito dall’amico di tag, Miroslav. Trixie lo schiaffeggia e lui la elimina senza battere ciglio. Se ne va anche Rotten ed entra Hector El Panzero col numero 23, accolto calorosamente dal pubblico, ma Barbabionda lo elimina in un secondo e mezzo tra le proteste del pubblico: “Peccato, questo era simpatico”! Entra Nick The Beautiful numero 24, un bimbetto piccolino e tenerello che i senjor si divertono a disintegrare. Arriva Thomas One dall’aria truce col numero 25, ma Lenders e Barbabionda lo attaccano in coalizione e ne fanno un hamburger. È il turno di Kilian Jacobs numero 26 che butta fuori prima Barbabionda e subito dopo “chiquita” Trevis, che avevano resistito a tutto e a tutti. Peccato, bravissimi entrambi!
Col numero 27 entra Eron Sky, naturalmente in volo, ma viene suonato a dovere proprio da Nick the Beautiful dall’aspetto innocente. Riot distoglie il pulcino ed Eron ne approfitta subito per buttarlo di sotto. Ora viene attaccato da Thomas One che riesce a chiuderlo sull’apron. Ma è provvidenziale l’intervento di Lenders che lo lancia verso Sky. Questi si scansa de è Thomas a volare giù. Ecco la ciliegina sulla torta: fa il suo ingresso il Purista, nientemeno che mr. Excellent col numero 28 mentre Eron si diverte con un lionsault su Riot. Nemmeno un minuto e il signor Eccellente elimina Riot. Ora sono rimasti in quattro: Excellent contro Kilian e Sky contro Lenders. Si trovano ai due lati opposti del ring e il Purista e Lenders fanno una irish whip sul loro avversario. Kilian e Sky si incontrano al centro ring, si scambiano di posto a braccetto come in una quadriglia e volano in contemporanea sui loro antagonisti. Gli applausi sottolineano la bella azione. Kilian viene eliminato mentre cerca una mossa a aerea. Excellent viene lanciato fuori da Eron senza troppa fatica. Sono rimasti solo Eron e Lenders. Dapprima si prendono a zuccate, poi è la volta del fighting spirit. Lenders pensa di aver già vinto mandando fuori Eron, ma quello è ancora attaccato alle corde e intercetta l’ultimo rivale con una forbice alla testa. Finiscono entrambi sull’apron ma rientra solo Eron che, dopo un rimbalzo sulle corde si aggiudica l’incontro con un superkick che manda il Goleador a mordere la polvere.
E bravo Eron! Si inchina a quattro angoli dell’Universo, fa il giro d’onore attorno al ring e se ne va felice e giulivo, bello come una divinità greca. Ci avete fatto caso che più cresce, più assomiglia a Charlton Heston? Forse no, perché Heston, che era un famosissimo attore di Hollywood, ormai non se lo ricorda più nessuno. Era già vecchio quando noi eravamo ancora bambine (era del 1923), è rimasto per decenni con la stessa faccia e interpretava spesso personaggi biblici, tanto che si pensava che Mosè fosse davvero lui e che fosse quantomeno immortale. Invece è morto nel 2008 a ottantacinque anni. Magari adesso si è reincarnato in Eron Sky. Boh?
Ci sentiamo per la seconda parte? Allora stay tuned!
Erika Corvo