Venerdi 25 Settembre 2020, alle ore 21.00 si è tenuta presso lo spazio LAVIT di Varese la “tavola rotonda dei cavalieri dell’arte”, splendida iniziativa del poeta e scrittore Adelfo FORNI nella quale è stato presentato il suo nuovo libro di versi CAMELOT edito da Genesi di Torino e alla quale hanno partecipato diversi esponenti delle varie manifestazioni dell’arte: la consulente in immigrazione e valorizzatrice di menti brillanti sconosciute Maria SANTOVITO, la founder and consultant di Studio Consulting Asonte Giovanna ASONTE e lo stilista ivoriano Souleymane KEITA oltre alla voce recitante dell’evento Valentina ALBA, gli editori Gaele Gaetano BLAIOTTA ed Elena DANELLI, il fotografo Alberto BORTOLUZZI, il regista Alessandro LEONE, la pittrice Marida TAGLIABUE, lo scultore Giorgio PRESTA, il chitarrista Valerio RIZZOTTI e, in qualità di moderatore, l’immaginario re Artu impersonato da Mario CHIODETTI per una serata dedicata alla “ricerca della felicità attraverso l’arte”.
Nella foto, in alto: M. Santovito, S. Keita, G. Asonte
La serata ha alternato gli interventi dei singoli “paladini dell’arte” alle poesie del libro recitate dall’autore e da Valentina ALBA, agli stacchi musicali di Valerio RIZZOTTI.
Emblema della serata: la “spada del cavaliere” deposta sulla tavola rotonda quale simbolo principe delle virtù e del coraggio, della lotta per la conquista della conoscenza, della pace e della forza necessaria per fronteggiare e “”riprendere il cammino” attraverso la felicità dell’arte dopo un evento che mai nella nostra vita avremmo immaginato di affrontare: la pandemia.
La collaborazione tra Maria SANTOVITO e Giovanna ASONTE prevede progetti mirati alla volorizzazione dell’arte il cui filo conduttore verte sempre sulla “ricerca della felicità attraverso la propria attività lavorativa”.
“Il mio sogno è sempre stato quello di fare un lavoro che mi facesse sentire motivata ogni giorno, non sono un’artista ma una libera professionista che ha l’obiettivo di incontrare i propri clienti con entusiasmo e voglia di fare bene per fare sempre meglio il giorno dopo. Per noi il cliente è prima di tutto una persona, una storia di vita umana” è così Giovanna Asonte introduce la sua relazione al Camelot: lei è una giovane donna imprenditrice che vive la felicità anche attraverso la passione per il proprio lavoro.
Nel 2016, quando ancora non aveva compiuto 30, avviava un progetto ambizioso divenendo fondatrice e consulente di STUDIO CONSULTING ASONTE una rete di studi professionali che operano in ambito fiscale, legale, finanziario e del diritto dell‘immigrazione.
Capace di interpretare il proprio ruolo in azienda valorizzando ogni giorno un patrimonio fatto di competenze, creatività, tenacia, capacità di innovare e visione del futuro. Una donna determinata, consapevole che la Persona deve sempre essere al centro di ogni scelta, al di là di ogni strategia di business.
Specializzata in diritto tributario internazionale segue cittadini ed imprese in ambito fiscale, assiste gli artisti nel disbrigo delle pratiche burocratiche e promuove lo scambio culturale organizzando eventi multietnici.
“Oltre a sentirmi “artista” in quanto amo scrivere poesie e storie di vissuti nonché il disegno – afferma Maria Santovito – considero il mio lavoro come un viaggio con al centro l’essere umano, mi dedico alla ricerca e valorizzazione di talenti emergenti e delle menti brillanti sconosciute nonché della diffusione delle culture d’oltre oceano per far condividere al mondo occidentale le delicate sfumature di usi e costumi dalle molteplici e affascinanti realtà extraeuropee”.
Il talentuoso stilista Souleymane KEITA ha visto infatti gli albori della sua carriera nella 2a edizione dell’evento di moda e arte: “MILANO GOLDEN FASHION” coorganizzato con l’ideatrice argentina Graciela SAEZ su segnalazione di Maria Santovito quale artista emergente perché la moda è arte e bellezza: il design di un abito è espressione di creatività, differenzia se stessi e permette di valorizzare e condividere la propria unicità.
nella foto: S. Keita, M. Santovito, A. Forni, G. Asonte
Maria Santovito ha ideato e diretto l’evento “I MILLE COLORI dell’ARTE” inserendo talenti nel mondo del canto e della musica per trasferire il messaggio che l’arte crea ponti tra le culture e la stessa arte è un ponte per la felicità. La musica non ha confini e unisce i popoli, accende gli animi ed emoziona il pubblico perché siamo tutti uguali davanti alle emozioni. L’emozione proviene dal cuore e la sorgente dell’arte è il cuore dove confluiscono tutte le emozioni.
Sono emozioni toccanti quelle che scaturiscono dalla lettura delle coinvolgenti storie di talenti africani della moda, dello sport, della musica redatte e pubblicate sulla rivista “Afrique Nouvelles” da Maria Santovito. In programma un nuovo evento previsto per inizio 2021 mirato sempre alla valorizzazione di nuovi talenti in tutti i settori di attività.
Preparazione e competenza sono qualità imprescindibili nello svolgere la propria attività lavorativa ma per Maria Santovito e Giovanna Asonte sono “cuore e passione a fare la differenza”. Allora chiediamoci: “cosa significa lavorare con passione? Può essere che questa caratteristica avvicini l’essere umano all’arte? Può questa ultima generare felicità in ambito lavorativo?”
Chi lavora con passione ha una forte motivazione intrinseca: la molla che spinge è in primo luogo il piacere, la soddisfazione che prova nel compiere al meglio il proprio progetto che genera felicità fino a farne un’opera a regola d’arte come spesso si usa dire.
I riconoscimenti, gli applausi e il denaro, chiaramente graditi, ma vengono al secondo posto.
Chi è appassionato del proprio lavoro genera e crea sempre nuove idee e progetti, è curioso, si informa e si forma, essendo disposto ad investire sia tempo che soldi nella crescita delle proprie conoscenze e capacità.
La felicità nel lavoro come nell’arte, è una forma di coraggio per questo lo Studio Consulting Asonte si circonda di arte e creatività promuovendo campagne di sensibilizzazione e sostenendo progetti volti alla conoscenza dell’arte nelle diverse etnie quale ponte tra le culture.
Claudio Barattucci