Bene! Eccoci qua di nuovo per la seconda parte dello show, il cinquecentesimo della ICW: madonna, cinquecento sono davvero tantissimi! E anche i match che ci aspettano sono tanti, e oltretutto, anche cicciosi! Quindi, terminata la pausa in cui ci siamo divertite a scattare un po’ di foto con i vari protagonisti, rieccoci al nostro posto a filmare tutto il possibile.
Primo match: un ladder match valido per il titolo di coppia ICW. E qui l’atmosfera si scalda di brutto, perché abbiamo in lizza tre coppie: in rappresentanza della Casta abbiamo Kobra e Riot, poi ci sono Tenacious Dalla e Dagon l’Angelo Caduto, e infine abbiamo i Top Players, ossia Sonny Vegas e Jesse Jones. Naturalmente si inizia con botte da orbi per tutti come se non ci fosse un futuro, e nemmeno un congiuntivo. Kobra e Riot sono i primi a tentare la scalata e ovviamente anche i primi a compiere un impietoso volo con spatasciamento.
Tenacious Dalla viene usato e lanciato come proiettile contro i due della Casta. Che poi, (scemata della Erika) perché si chiamano “Casta” quando Laetitia Casta era bella e loro sono così brutti che anche se ne impasti quattro assieme non ne viene fuori uno bello? Jones si distrae un attimo e si becca un dropkick tremendo da parte di Dagon. Vanno tutti di sotto tranne lui: ne approfitta subito per posizionare la scala come rampa di lancio e vola su tutto il gruppo con una senton plancha. Yahoo, ma che bell’inizio! Noi, quando abbiamo a che fare con le scale che si piegano a libretto, abbiamo sempre paura di chiuderci le dita dentro: vedere questi qua che ci fanno di tutto senza rimetterci neanche un’unghietta ce li fa sembrare dei veri superman. Ecco Dalla e Dagon che portano di sopra una seconda scala e tentano a loro volta l’ascesa al paradiso, ma intervengono prontamente Kobra e Riot a rispedirli in purgatorio in pochi secondi. Cavolo, ma l’hanno messa davvero molto in alto, la cintura! Come diavolo faranno, a prenderla? Tenacious e compare si vendicano immediatamente, e altro che le dita! Piazzano una scala sopra Kobra che è in orizzontale e Dagon ci fa una verticale, proprio sopra la faccia dell’avversario, schiacciandolo contro il metallo. Dalla, invece, ci fa una legdrop un attimo dopo. Quelli della Casta se ne scendono al piano di sotto mentre risalgono Jones e Sonni: mettono fuori uso i due avversari con abbondante uso di kick e li abbandonano entrambi accasciati, seduti appoggiati ad un paletto. Arriva Riot, fa segno ai Top di scansarsi e si lancia sul duo “W Laetitia” con una cannonball. Ma non appena si volta, esultante per la riuscita dell’azione, i Top lo stendono con un double superkick. Chi la fa, l’aspetti! Mentre Vegas sistema una scala sul mucchietto umano dei due seduti all’angolo, Jones sale sul paletto opposto e si lancia a piedi uniti sulla scala. Il pubblico esulta. La scala viene riposizionata aperta al centro ring e Kobra sale, praticamente indisturbato… senonché qualcuno tira la corda dal lato opposto a quello cui erano appese le cinture, e queste salgono più in alto, lasciando i Laetitia Casta con un palmo di naso. E allora, niente di fatto. La scala si ribalta e tutto ricomincia daccapo. Kobra si becca un bodyslam da Vegas e adesso sono i due Top che cercano di salire. Ma hanno fatto i conti senza Riot: li butta giù sul più bello, mette a stendere Jones come uno straccio lavato sulla seconda corda, ci mette sopra una scala e ci salta sopra con una cannonball, tramutando il suo avversario in Manzotin, e ci viene da canticchiare: “Le patate, le patate, con in mezzo Jesse Jones!” (La canzoncina dell spot pubblicitario la trovate al link https://www.youtube.com/watch?v=Q8XJu1ZSbxg) È il turno di Riot di tentare la vetta, ma dall’altro lato della scala viene su Dalla che lo piglia a sacrosanti ceffoni.
Riot si incazza, gli fa tirare una musata sul ferro della scala e poi Dalla lo finisce con una tornado DDT. Tenacious riposiziona la scala e sale ma viene tirato giù da Kobra con un cartone sulla schiena così forte che da oggi, in quel punto, non ha un livido: ha un buco. E quando l’ha tirato giù, gli rifila una Copler driver che invece dell’arbitro che batte il pin ci hanno nesso un prete che somministri gli ultimi sacramenti al moribondo. Kobra si guarda intorno, raddrizza la scala e si cimenta anch’egli nella salita. E chi arriva? Sonny Vegas che lo tira giù acchiappandolo per le mutande e gli appioppa una unprittier. Arriva Dagon che acchiappa Vegas e lo disintegra ma, una volta stecchito l’avversario, invece di cercare di afferrare la cintura, posiziona la scala bene bene e si lancia in una senton su di lui dal gradino più alto. Solo dopo aver perso tutto questo tempo, quando si decide a cercare la cintura, lo raggiungono Riot e Kobra: quest’ultimo se lo piglia a spagoletta mentre Riot si lancia in una doomsday device dalla stratosfera. Ora che è il turno di Kobra di salire. Si ritrova dall’altro lato della scala Jesse Jones e iniziano a fracassarsi di botte, chop e zuccate sul metallo della scala. Ma non appena Jones si protende verso la cintura, ecco che torna all’assalto Riot e senza tanti complimenti tira giù Jones con una cutter. Finalmente porta a termine la salita insieme al compagno di tag ed entrambi riescono ad impadronirsi delle tanto sospirate cinture. Oh, yeah!
Ok, siete ancora lì? Tutti belli caldi? E allora preparate i popcorn perché per il secondo match arrivano Eron Sky e Sugar Dunkerton! Come inizia la faccenda? Che si perquisiscono tutti a vicenda, compreso l’arbitro (che è Io Bartòn in borghese), e più che un incontro di wrestling sembra una retata di polizia. Appena suona la campanella si acchiappano, si rotolano, si arrotolano e si aggrovigliano che dall’azione di polizia siamo passati a due innamorati che pomiciano sulla spiaggia praticando un ondeggiante e dondolante kama sutra. Fra nove mesi avremo un piccolo Sugarino che maneggia una spada laser?
Sugar è istrione e buffone quanto basta per appassionare e divertire, un giusto mix tra atletica e comedy che pochi sanno dosare così bene. Non fa cose speciali come farebbe un Ricochet (per citare qualcuno), ma quel “niente” che fa, quanto lo fa bene! Cosa che puoi fare solo se hai un carisma della madonna. La parte acrobatica la lascia ad Eron, che ha abbastanza conigli nel cappello da farci sempre restare a bocca aperta. Bello, bello davvero! Si completano a vicenda con un’ottima alchimia, c’è intesa, c’è magia e il match avvince e convince. Questi due dovrebbero combattere insieme più spesso perché l’insieme è armonico quanto una sinfonia di Chopin.
Bene, dopo tutta una serie di roll up il match lo vince Eron, ma bisognerebbe dare una medaglia ad entrambi perché sono riusciti a dare il meglio. Inutile elencarvi le mosse di Sky: ha fatto talmente tanti ponti che sarebbe da nominarlo Sommo Pontefice al posto di Papa Francesco. Meraviglioso, senza esagerare. Dunkerton non ha fatto mosse: ci ha messo l’anima da commediante mostrandoci come si possa divertire il pubblico stando tra le corde. Complimenti, complimenti ad entrambi!
E andiamo col terzo match? Ok, andiamo. Dove, non si sa, perché quelle dannate luci sono ai quattro lati del ring e, dovunque, dovunque ci si metta, ti arrivano sparate dentro l’obiettivo. Tutto quello che è sul ring è assolutamente sovraesposto. I wrestlers sono dei fantasmini luminosi e se non avessimo gli appunti, a vedere i video girati non si capisce nemmeno chi cavolo ci sia a combattere. Faremo il possibile per fornirvi in ogni caso un resoconto decente, dovessimo ricorrere a medium e indovini per decifrare le immagini.
Allora, qui dovrebbero essere Corleone contro Lupo. Lupo è quello che luccica di più perché l’altro indossa qualcosa di scuro. Si tratta di un no disqualification match valido per il titolo ICW Fight Forever.
Wow! Si inizia col botto! Corleone finisce giù, e Lupo ci zompa sopra con un pescado. Ecco, adesso che sono tutti e due fuori ring c’è il buio totale e di tutto quello che succede non ne sapremo mai più nulla. Però sappiate che il pubblico faceva OOOOOOHHHH. Doveva essere qualcosa di bello. Oh, ecco uno spiraglio di metaforica illuminazione che ci viene fornita dai commenti vocali registrati fortuitamente nel video: “qualcuno” è finito in mezzo alle “leggende” che si stanno divertendo a chopparlo, chi sia, sia. Lupo ritorna sul ring e mentre si affaccia dalle corde per vedere dove’è finito Corleone, si becca da quest’ultimo una gigantesca sediata in testa, e siccome gli sembra poco, questi risale su e gli tira un superkick. Dopo averne prese ancora parecchie, Lupo sale sul paletto, va via di crossbody e subito dopo mette a segno un bel lionsault, poi tentano entrambi un lariat in contemporanea ma chi va giù è Lupo. A questo punto l’antropocanide riesce a piazzare prima un vertical suplex, subito dopo un german suplex, una spinning neckbreaker e, per finire, una spinebuster. Corleone vuole la rivincita brandendo una sedia. Non solo Lupo gliela fa volare, ma completa l’opera con una pedigree. Vorrebbe fare qualcos’altro dalla terza corda, ma Corleone lo precede e, spingendo l’arbitro contro le corde, fa dare a Lupo una memorabile cordata in mezzo alle gambe, e che male, che male, che male! Appena si ritrova nella giusta posizione, Corleone si lancia in un crossbody dalla terza corda, seguito da una frog splash subito dopo mentre Lupo è ancora a terra. E quando ti vola addosso un cristone di due metri come lui, diventi una figurina incollata sul canvass! Lupo si rialza e gli arriva anche un superkick, ma siccome notoriamente il Lupo perde il pelo ma non il vizio e qua non ci facciamo mancare nulla, reversa un ennesimo tentativo di Corleone e lo sorprende con una F5. Sventole, sventole, sventole, ma quante sventole che si tirano questi due, poi Corleone va giù a causa di un lariat dal nulla di Lupo. Dato che le favole moderne vanno sempre controcorrente rispetto a quelle classiche, a decidere le sorti del match arriva Cappuccetto Rosso (vabbé, Nero) ovvero un tizio incappucciato che si avventa sul Lupo e lo stende con tanta grazia e innocenza. A Corleone non rimane che arrivargli sopra e fare che l’arbitro batta il pin vincente. Ok, non era esattamente una bimba dalle treccine bionde a interferire nella storyline, bensì Peach combinato come un ninja, ma l’importante è che anche in questa occasione il Lupo abbia fatto una brutta fine. Come cambiano, i tempi! Peach dovrà fare attenzione, perché al giorno d’oggi le bimbe con le treccine bionde si chiamano Greta Thumberg, vanno dal Papa e dai Capi di Stato, e se soltanto provi a tirare i baffi a un lupo, a quattro o a due zampe che sia, passi un brutto quarto d’ora!
Arriviamo al quarto match, ovvero Mirko Mori vs Andy Manero, incontro valido la cintura di Campione Italiano Wrestling ICW. Non si fanno pregare, questi due, perché il match entri nel vivo quanto prima: con una serie di spinning kick, Mirko atterra subito Manero, lo atterra una seconda volta con un dropkick a sorpresa, altissimo, durante un’international, e lo atterra una terza volta quando Manero scende al ring e gli si lancia sopra con un pescado. Ora fanno tutti segno a quelli seduti nelle prime file di spostarsi causa macello imminente. Deduciamo che quello che spacca le sedie volandoci sopra sia Mirko dato che Manero indossa i pantaloni lunghi. Dal video non si capisce altro, scusate. Risalgono su e Mori viene spantegato da un bodyslam e si vendica con un sunset flip. Manero reagisce con un sacrosanto lariat a sganascione che più che altro è un tentato omicidio. Mirko tenta una head scissor, Manero cerca di reversargliela in una fantastica Styles Clash, ma Mori si libera e lo punisce con un double stomp sulla schiena. E allora Manero gli rifila una blu thunder bomb. Il Match prosegue a fasi alterne finché Andy non solleva Mori e lo appoggia sulla spalla dell’arbitro per poi uscirsene fuori con una inside cradle. Dite che molla? Naaa! Anzi, poco dopo eccolo che resuscita con un bel moonsault, e poi potrebbe aver bevuto quella famosa bevanda, perché prende il volo con una diving tornado DDT. E Andy? Come replica? Con una spinning reverse sto. Ma che bello bello è, questo match? Mori piazza una spear e una boston crab cacciando urla belluine he raramente ne abbiamo sentite di uguali, convinto che l’avversario ora ceda. Invece l’arbitro lo stacca perché Manero aveva toccato le corde con la mano, e cicca cicca, pappappero! Mori ricomincia con le urla, che se si potesse vincere con i decibel sarebbe già campione mondiale. Manero suona la carica all’improvviso e dopo una cutter sferra un calcione potentissimo. Reiciproche botte da orbi fino a che Andy non sferra un calcio capace di ribaltare Mori di trecentosessanta gradi e una spaventosa ginocchiata sul muso, poi decide di giocare sporco e scende dal ring per recuperare la cintura sperando di usarla come arma. L’arbitro gliela sequestra ma mentre è girato e non vede, Andy rifila a Mori un calcione nei cosiddetti, tale che ora Mori continuerà a gridare ma ad un’ottava più alta. Nuovamente una Styles clash, e stavolta va a segno: la cintura rimane ad Andy Manero
E adesso una bella cosa: arrivano sul ring, presentati da Doblone, le dieci leggende, coloro che non “hanno fatto wrestling”, ma hanno fatto il wrestling in Italia, dagli esordi fino all’altro ieri: iniziando da Pittbull, Puck e Tsunami che sono stati i primi campioni di coppia (conosciuti come Wild Boyz e poi OGM, Black Jack, Angelo Corleone (zio dell’attuale Alessanrdo Corleone), Outcast. Leggende di diritto anche Nemesi che si è ritirato alla fine del 2018, per finire poi col “maestro” Manuel Majoli e Marcio Silva che ancora combattono. Naturalmente ci vuole un guastafeste. In questo caso ne arrivano ben tre: Hardcore Cassi, El Gringo Emanuel e Rust. Dato che sminuiscono il ruolo che le Leggende hanno avuto, affermando che sono semplicemente dei “vecchi”, il Maestro li invita sul ring a festeggiare in modo alternativo insieme a loro. E allora si beccano nell’ordine: Cassi, un T bone suplex. Rust arriva a difendere l’amico e si cucca una Brazilian bomb da Marcio Silva. Arriva El Gringo e, giusto per non essere da meno degli amici, entra in scena giusto in tempo per ricevere una diving tornado DDT. Cassi si rialza in tempo per beccarsi una chokeslam da Pittbull. È il turno dei Wild Boyz che acchiappano El Gringo e Hardcore e li frantumano. E infine sempre El Gringo (ma poveretto!) si becca la meravigliosa 450 splash da Manuel Majoli. Pubblico in delirio che grida “Holy Shit” come se non ci fosse un domani, un dopodomani e nemmeno una settimana prossima.
Dopo questa deliziosa parentesi, rieccoci qui per il quinto, complicatissimo match: quattro squadre! Queen Maya & El Panzero Vs Alyx & Gabriel Bach Vs Mary Cooper & Max Peach Vs Trixie & Trevis.
Iniziano la tenzone la bella Mary contro El Panzero. Sapete che, in barba a tutto e a tutti, Panzero è il più acclamato della serata ogni volta che lo vediamo sul ring, alla faccia dei main eventer, degli ospiti stranieri e tutto il resto? La simpatia e l’empatia che questo ragazzo suscita con la sola sua presenza ha qualcosa di fenomenale. Chiunque ama identificarsi in lui: piccolino e traccagnotto in un mondo di palestrati forti e belli e vincenti, che si gioca le sue chanches e combatte con una determinazione fantastica fregandosene di come andrà a finire. La rivincita dell’Uomo Comune. Un inno alla vita. Grazie di esistere, Panzero! Le coppie si alternano in modo variegato e veloce. Sono sempre in due avversari all’interno delle corde, ma si scambiano tra loro dopo un paio di tentativi, senza insistere. Maya fa volare Peach con una mirabile head scissor. Hector Panzero si becca un sacco di chop dalle tre fanciulle avversarie, poi Peach e Bach si impegnano in un lungo scambio a base di enziguiri kick, handsprings, finte sulle corde e reciproci sfottò. Alyx si impegna con Trixie ma questa a sorpresa atterra Peach con una springboard head scissor dalla terza corda. Alyx si lancia su Maya fuori ring ma la monumentale campionessa la afferra al volo senza sforzo. Vola anche Trixie e fa strike: tutti giù per terra! Parte anche Tevis… Evvai! E infine arriva Panzero, che però si butta solo dall’apron o sterminerebbe tutti quanti. Ora sul ring ci sono Peach e Maya. La Regina si carica Peach in spalla come fosse un fuscello e lo butta di sotto dove ancora stazionava il resto del gruppo. Arriva Mary, ribalta la Regina e riesce a far volare di sotto anche lei. Ma non possono mettere un ascensore, a questo ring? Vanno tutti su e giù! Ora con Mary c’è Panzero, ma invece di combattere si mette a ballare la Macarena, con tanto di coreografia. Dateci una scatola abbastanza grande, che questo ragazzo vogliamo portarcelo a casa! È troooppo simpatico! Risale Bach e lo prende a sberloni, e allora Hector si incazza e fa fuori tutti e due mandandoli a sbattere muso a muso. Salgono tutti e viene fuori un macello. Panzero finisce giù dopo un dropkick in pieno petto da parte di Bach, Maya chokeslamma Bach ma poi si becca una head scissor e una da 619 da Alyx. Mary Cooper viene messa ko da Trixie, Panzero atterra Peach con una russian legsweep. Si tira giù le bretelle del costume e il pubblico impazzisce. Tenta qualcosa con Trevis ma Alyx lo ferma, e allora lui molla tutto e si mette ad inseguirla tutto attorno al ring. Vengono sostituiti da Peach e Mary contro Trixie e Trevis. Le due ragazze vengono messe ko da altrettanti kick. Trevis atterra Peach e sta per lanciarsi su di lui dalla terza corda quando fa la sua comparsa sul ring Barbabionda che lo schianta giù con una sitting powrebomb e se ne va. Il finimondo! Peach cerca di schienare Trevis, Trixie cerca di schienare Peach. Peach acchiappa al volo Trixie e Trixie acchiappa al volo lui e Maya schiantandoli entrambi. Oggi, nel menù c’è frittatina. E… cosa vedono i nostri occhi? Nientemeno che Trixie fare una canandian destroyer su Peach? No, dai, sul serio? Eh, va be’, allora ditelo, che siete grandi! Che Trixie è una grandissima! Madò, che spettacolo! Ciliegina sulla torta: Trixie si aggiudica il match con una spettacolare figure 8 leglock e din din din, here is your winner!
Siete voluti rimanere a casa? Cavoli vostri!
Ed eccoci arrivati all’incontro del secolo, nonché main event: signore e signori, tenetevi forte perché qui si fa la storia sotto i nostri occhi, e potremo dire “Io c’ero!” Dopo vent’anni di silenzi, reciproca indifferenza e boicottaggio sistematico, si stringono la mano Mr. Excellent e The Greatest.
Dopo la stretta di mano si menano come se da questo dipendessero le sorti del pianeta, ma questo è un altro discorso. È caduto un muro. Sono tornati a parlarsi. Si sono incontrati. Hanno organizzato un match. Ne organizzeranno ancora. Collaboreranno. Il wrestling italiano ringrazia e cresce. Il tifo è equamente diviso in due, e questo ci rallegra e scalda l’ambiente. Il match entra nel vivo con una head scissor di Tg e una gorilla press slam di Mr Excellent che solleva i settantaquattro chili di Tg come se fossero settantaquattro grammi. TG replica con un german suplex. A questo punto entrambi se ne vanno a spasso giù dal ring. Ma dove diavolo vanno? Forse a farsi una passeggiata finché “un giorno di pioggia, Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso” (L’avete letta cantando, dite la verità). Peccato che nel palazzetto non possa piovere. Tg mette a segno un belly to belly (in questo caso un brutty to brutty) e un vertical suplex, mentre il Purista colpisce di knee drop e di vertical suplex con delay. Un ankle lock ciascuno fa male a nessuno, poi Excellent piazza una abdominal stretch e una back breaker mica male. Tg si lancia dalla terza corda on una shoulder block, una variante sul tema e una senton bomb. Un moonsault va a vuoto e Excellent lo sorprende con una Juji gatame. TG sorprende tutti sollevando Excellent di peso, con un braccio solo, per una sitting powerbomb. Ora c’è una piccola parentesi in cui sentiamo il Purista lamentarsi di qualcosa, ma… boh? è tutto sovraesposto e non si riesce a capire cosa stia sucedendo. E che ci possiamo fare? Questo è! Appena si torna a vedere qualcosa, per non essere da meno, ecco anche il Purista esibirsi in una vera prova di forza e destrezza con una exploder suplex. Immancabile parentesi di chop sotto il ring. Colpo di scena! Entrambi vengono contati fuori dopo i regolamentari dieci secondi, e suona la campanella. Ma un incontro del genere non può terminare in pareggio, e allora a furor di popolo ecco che viene sancito un prolungamento finché non ci sia un solo vincitore. Eccoli di nuovo che ci danno dentro di chop, finché, tornati di sopra, Tg mette a segno una vertebreaker ma il pin è solo di due. E adesso che succede? Che a rompere le scatole arriva la Casta, e si mettono in quattro a sfrittellare Tg. Più che Casta, Basta! E Basta lo dicono un’altra mezza dozzina di atleti che irrompono sulla scena per rimandare i mafiosi nel backstage e fare in modo che l’incontro prosegua. Prosegue col botto, con Mr. Excellent che acchiappa Tg in una muscle buster driver, e qui si conclude con la vittoria del Purista.
E dopo, che succede? Come tutte le favole a lieto fine, al termine degli scontri l’atmosfera si rilassa, i leoni si leccano le ferite, si smonta pazientemente il ring, si ripone ogni cosa, si carica il furgone come se si giocasse a Tetris, e poi baci, abbracci, e ci si auspica di rivedersi presto attorno a qualche ring. I nemici tornano amici e si va per la stessa strada e non c’è fretta, tutti a mangiare qualcosa prima di tornare a casa, stanchi morti. Qualcuno, domani lavora. Qualcuno vedrà l’alba senza nemmeno toccare il letto. Ma nessuno si è infortunato, tutto è filato per il verso giusto, e allora diamoci dentro con birra e patatine. Viva la ICW e i suoi cinquecento show!
Ci vediamo alla prossima e restate nei paraggi, che il 22 c’è la Rising sun! Stay tuned!
Erika Corvo