Nella foto, in alto: gioco d’azzardo in tenera età
Nel 2018 il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha avuto almeno una occasione di gioco, “propensione che segnala in modo inequivocabile il fascino che esercita il gioco”. Si tratta di dimensioni “che evidenziano un’ampia diffusione del gioco d’azzardo anche tra i giovanissimi e che suggeriscono l’importanza del monitoraggio del fenomeno per impostare azioni efficaci di prevenzione e sensibilizzazione”. È con questo spirito che nasce l’Osservatorio Nomisma, i cui risultati sono stati presentati in occasione dell’evento “Gioco & giovani. Abitudini, motivazioni e approccio” . Un Osservatorio “che ritiene cruciale l’interazione” con le scuole che ogni anno partecipano attivamente grazie al coinvolgimento di un ampio campione di studenti tra i 14 e i 19 anni di età; nell’ultimo anno scolastico (2017-2018) sono stati oltre 10.000 i ragazzi che hanno partecipato alle attività. Molti giovani (il 26%) iniziano a giocare per curiosità, per divertimento (23%) o per caso (20%); altri perché all’interno del gruppo di amici o familiare si gioca con abitudine (13%). Ulteriori motivazioni sono la speranza di vincere denaro (11%) come lo stimolo derivante da pubblicità o bonus (5%). Non per tutti il gioco è divertimento; dallo studio condotto da Nomisma emerge infatti che il 6% dei ragazzi ha sviluppato pratiche di gioco problematiche. In questo segmento di giovani giocatori è possibile rilevare sintomi capaci di produrre effetti negativi derivanti dal gioco sia sulla sfera psico-emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche). Il giocatore problematico è prevalentemente maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali, ha un rendimento scolastico insufficiente e risiede al Sud. Tra gli studenti della Lombardia la quota di giocatori problematici è pari al 4%, più bassa della media nazionale, ma in linea con quella di altre regioni settentrionali. Non è solo il gioco problematico a rappresentare un fattore di attenzione: anche l’accesso dei minori al gioco lo è; l’Osservatorio Nomisma segnala infatti che il 46% dei minorenni ha avuto almeno una occasione di gioco negli ultimi 12 mesi. Per il 75% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 Euro e il 58% degli studenti non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 Euro. L’Osservatorio 2018 ha inoltre proposto un focus per valutare quanto la pubblicità influenzi i giovani nel provare per la prima volta il gioco d’azzardo. Il focus ha evidenziato, il profilo dei soggetti più sensibili a tale fattore: i ragazzi più giovani (il 10% degli under 15 inizia a giocare d’azzardo attratto dalla pubblicità vista sui mezzi di comunicazione o dai bonus trovati on line), che frequentano gli istituti professionali (11%), che credono che per vincere al gioco sia una questione di abilità (13%), che hanno uno stile di vita che comprende l’uso abituale di sostanze d’abuso (14%).
Giuliano Regiroli