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Cumino. Ieri, una spezia regina. Oggi, un aroma rincoronato

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Nella foto, in alto: cumino in polvere

 

 

 

 

 

 

Cumino. Una spezia molto popolare alle genti antiche, sin dai tempi lontani. Oggi, questa spezia sembra risorta. A dir poco, rinata. Ritornata ai remoti allori. Rincoronata sovrana. La parola “cumino” deriva dall’arabo “كمون” Kamūn. Seme di un’erbacea. La spezia è originaria della Siria, dove il cumino cresce in terreni caldi e aridi. Il suo utilizzo è diffuso, anche, in Marocco, Egitto, Grecia, Turchia, Spagna, India. Fino ad arrivare in Cina e in America. E, fu introdotto nel continente americano dai coloni spagnoli. Il famoso seme  era conosciuto, anche, nell’antica Grecia e nell’antica Roma.  I greci tenevano il cumino a tavola, in un suo contenitore (più o meno, come si usa con il pepe oggi), e questa usanza è mantenuta ad oggi in Marocco. L’uso del cumino, poi, divenne sempre meno frequente, invece, in Europa (con l’eccezione di Spagna e Malta) a partire dal Medioevo.

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Nella foto, in alto: il cumino, in semi

Il kamūn (il suo nome in arabo, ndr.) ha, altresì, innumerevoli peculiarità benefiche. Utilizzato anche per ridurre l’apporto di sale. Spesso, attualmente, protagonista di delizie apprezzate quasi in tutto il globo. Il cumino, in realtà, è una vera e propria celebrità nel campo delle spezie. Quello che si utilizza in cucina è il seme. Di forma allungata, simile a quello del finocchio, ma un po’ più piccolo e di colore molto scuro. Il gusto amaro lo contraddistingue. Accompagnato da un odore potente e dolciastro. Dovuto, probabilmente, all’acuto contenuto di oli essenziali. Grazie a questa particolarità il cumino diventò, da subito,  un’aroma molto usato nella cucina nordafricana e mediorientale. Si consuma, inoltre, come tisana, lasciando i semi in infusione per qualche minuto e filtrando. Ma non è tutto! Questa spezia ha, pure, delle efficacissime proprietà curative. I semi di cumino sono una buona fonte di ferro. Utile al metabolismo. Il ferro è fondamentale per mantenere il sistema immunitario in ottima forma. I semi di questa nota erbacea, poi, aiutano molto la digestione. Regolano le funzioni del fegato. Abbattono il colesterolo cattivo. Combattono il diabete, in maniera eccelsa.

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Nella foto, in alto: Besara. Una tipica zuppa invernale marocchina, dove l’aroma principe è in cumino

Il cumino è, tuttavia, consigliato contro l’invecchiamento per merito delle elevate quantità di antiossidanti che accoglie. I semi di kamūn  sono tradizionalmente considerati benefici per il sistema digestivo, e la ricerca scientifica sta cominciando a riscoprire la vecchia reputazione del cumino in tal senso. Infine, i semi di cumino potrebbero avere anche proprietà anti-cancerogene. In uno studio, il cumino mostrava di proteggere gli animali di laboratorio dallo sviluppo di forme tumorali dello stomaco e del fegato. Per concludere, un po’ di folklore… Durante il Medioevo, la superstizione voleva che il cumino frenasse i polli, e gli amanti, dallo scappar via. Si credeva anche che gli sposi che avessero portato dei semi di cumino con sé durante la cerimonia nuziale, avrebbero avuto una vita felice.

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Nella foto, in alto: tisana di cumino

Il cumino è, persino,  considerato d’aiuto nella cura del raffreddore, se aggiunto al latte caldo. Nell’Asia del sud, il tè di cumino (semi essiccati e bolliti nell’acqua), è usato per distinguere il gonfiore di stomaco dovuto ai gas, da una vera gravidanza. Nello Sri Lanka, tostare i semi e, perciò, bollirli nell’acqua produce un tè che è adoperato per calmare gravi problemi di stomaco.

 

Michele Bianchi

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