Ed eccoci di nuovo qui per la seconda parte del report. Per chi si fosse perso la prima parte, ricordiamo che si tratta di Die and Rise, show tenutosi ad almenno san Bartolomeo (Bg) lo scorso 25 novembre.
Si riprende la serata con il match numero sette, un 2 out of 3 falls match: Matt Disaster contro Steve McKee. Una cosa bella, grintosa, aggressiva e dinamica. Matt tenta subito di andare al sodo e schienare l’avversario, ma McKee non scherza affatto: attacca con una head scissor che somiglia tanto alla Rock ‘n’ Roll del maestro TG, resiste ad un tentativo di strangolamento da parte di Zerini che interviene in modo scorretto a favore di Matt Disaster, se ne impippa di vari calcioni che Disaster gli rifila, e dopo un bel rollup conclude con una RKO. Più che Steve McKee, è Steve Macché: col cavolo che lo batti!
E adesso arriva l’ottavo match. Un pezzo forte, un Fatal Four Way: Gravity contro Nemesi contro Chaos Kay Payne contro Jay Garner. Gravity entra con un bellissimo attire blu canna di fucile con metà viso dello stesso colore e una spada laser azzurra che sembra il Guerriero della Luce o il penultimo dei Jedy. I quattro sono talmente veloci e schizzano da tutte le parti a velocità supersonica che più che un arbitro ci vorrebbe un vigile a dirigere il traffico. Il multavelox però non glielo concediamo perché questi qua, più viaggiano veloci e più ci piace. All’inizio, Gravity le prende da entrambi gli inglesi finché questi non si mettono a litigare e spintonarsi tra loro. A quel punto si coalizza con Nemesi e si divertono con un doppio dropkick, dopodichè attaccano con voli e acrobazie fuori ring. Una volta risaliti, è sempre uno spettacolo vedere Gravity esibirsi nella sua serie di piroette degne delle olimpiadi di ginnastica acrobatica. Che bell’atleta, ragazzi! Payne mette a segno su di lui una head scissor, poi torna in campo Nemesi che un po’ le dà e un po’ le piglia. Ad un package piledrive segue una mischia furibonda che sfocia in una bellissima tower of doom. Veloci, veloci, veloci, tutti contro tutti in un’escalation di furia, un frullatore impazzito in cui alla fine prevale Jay Garner. Da notare: nessuno è stato più bravo di un altro. Tutti e quattro magnifici, spettacolari, entusiasmanti. Bravi, bravi e ancora bravi! E’ che alla fine, qualcuno dovrà pur vincere. Il che non toglie nulla a tutti quelli che hanno “perso”. Perso cosa, poi? L’unico che debba vincere per forza, qua è il pubblico, che vuole uno spettacolo a cinque stelle. E quello, c’è stato.
Match numero nove: un triple threat match valido per il BWT Title. Tre atleti della stessa scuderia: Red Scorpion, Leon e Nico Narciso. Scorpion parte all’attacco con un bel dropkick su entrambi gli avversari, così che si incavolino in due e lo assalgano insieme. Leon colpisce Red con un elbowdrop, questi replica con un roll up prima su Leon e poi su Nico. E poi tutto si fa in coppia: un doppio suplex e un doppio cross body, conditi da ceffoni a volontà. Red zompa su Nico con un lionsault e poco dopo lo spedisce a dare un’occhiata ai gioielli di famiglia di Leon. Ma non ci vuole molto perché Leon abbia la meglio sui compagni di roster e si aggiudichi il match a sorpresa. Red si incazza e se la piglia con Nico infliggendogli un bel paio di suplex. Quando c’è intesa tra gli atleti, il match viene meglio!
E ora, decimo della serata, un match dove c’è in palio il Gore Championship della BULLFIGHT. Un No Disqualification Match tra Mirko Mori e David Silas. Una roba devastante: viuleeeenzaaa!!! Due bombe innescate con la miccia molto corta. In questo match, Silas mette in paio la sua carriera: nel caso venga schienato dovrà abbandonare per sempre il mondo del wrestling. Si inizia con Mirko che tenta di “sediare” David ma sbaglia mira. David manda fuori dai piedi Zerini rifilandogli una RKO, poi decide di battere il record mondiale di sedie devastate in platea buttandoci sopra il povero Mirko. Lo scontro prosegue dapprima giù dal ring, poi si passa direttamente alla sala del catering, portando morte e distruzione alla popolazione di panini e pizzette. Tra un’ecochop e l’altra, tornati dalle parti del ring, gli oggetti contundenti sono estremamente vari e fantasiosi: vengono fuori chitarre, catene, tavole, sedie, puntine da disegno, crostatine, croccantelle… e pezzi di Lego. Tanti pezzi di Lego!
Come tutti sanno, fanno malissimo solo se ci metti un piede sopra. Figurarsi spargerli sul ring come fosse il tempo della semina e poi scaraventarci sopra l’avversario. Conosciamo un fakiro che si rifiuterebbe di farlo. Ma che dolore dev’essere? Vabbè, per farla breve, al termine della terza guerra mondiale, Mirko vince l’incontro. Ci commuove un po’ tutti prendendo il microfono e svelandoci il retroscena: l’amico fraterno Silas aveva già da tempo deciso di ritirarsi, e hanno voluto celebrare la faccenda con un bellissimo, splendido match hardcore. Naturalmente, subito dopo la parentesi fuori gimmick, Mirko prima abbraccia l’amico e poi gli appioppa a tradimento una fit spiral, proclamandosi migliore del mondo. Forse anche dell’intera galassia. Se qualcuno pensasse che non si siano fatti niente, Silas, già a metà del match sanguinava come un vitello, e il ring – che era nuovo di pacca – sembrava ci avessero sparato sopra con un fucile caricato a pallettoni. Il Lego uccide! Da notare l’ottimo recupero di Mirko che ai primi di marzo si era fratturato il braccio destro e ha ripreso alla grande la sua attività atletica.
Chi arriva per l’undicesimo match? TG contrapposto a Josh Shooter, dramma in un solo atto in cui Tg interpreta il ruolo della frittatina e Shooter quello dello schiacciasassi. Madonna, quante ne prende, TG! Va bene che le suona anche, ma Shooter è grosso il doppio! Per di più, inizia attaccando a tradimento. Le sue bodyslam sono registrate dal sismografo di Pordenone al quarto grado della scala Richter. The Italian Immortal lo ribalta con un superplex e va avanti con un suplex city carino carino, ma non ci vuole molto per vederlo crollare come le case di Amatrice. La differenza sostanziale tra lui e le rovine sismiche è che per fortuna non sarà il governo ad occuparsi della ricostruzione di TG, che quindi tornerà in fretta più forte e più in forma che mai. Scommettiamo? Una tremenda sitting powerbomb chiude l’incontro a favore di Josh Shooter. Due grandi, e grande spettacolo, davvero!
Dodicesimo e penultimo incontro: due fanciulle. Mary Cooper contro Jayde, che arriva dall’Inghilterra. Ce ne deve aver messo, di tempo, ad arrivare, visto che è ancora vestita da Halloween. Mary è ancora mezza infortunata ad un ginocchio ma fa quello che può, e tanto di cappello al suo coraggio.
Peccato davvero perché, conoscendola, avrebbe davvero potuto fare scintille e magari dar la paga a qualche maschietto. Esegue comunque una bella bronco buster e le chop reciproche si sprecano, tanto che a distanza di ore ne porta ancora i segni. Il match viene inframmezzato dall’intervento di Insanity che vorrebbe uno scontro a tre, ma viene subito estromessa a suon di mazzate. Jayde si aggiudica la vittoria con la sua eat defeat in modo mica tanto corretto, ma tanto è.
Arriva Zerini che ha da ridire sulla bravura di tutte le donne in generale e su Mary in particolare. Poveretto, forse non sa che Mary è “colei che mena come un fabbro”, e si becca anche lui una manica di ceffoni. Aveva la cintura 24/7? Beh, adesso non ce l’ha più perché Mary gliela soffia, così, d’emblée. Lo dicevamo, che sarebbe stata dura non metterla in gioco! Il pubblico è tutto con la bellissima Mary. Noi in modo particolare (siamo molto sensibili a questo genere di cose) perché l’aver vinto la cintura viene dedicato al papà, deceduto da pochissimo. Voliamo nel backstage ad abbracciare Mary e sua mamma, entrambe visibilmente commosse.
Ed ora la bomba: main event, un’ennesima prestazione in cui Akira fa la storia del wrestling italiano, più giovane cinturato in Italia. Contro di lui ci sono Ashley Dunn e Flash Morgan. Non c’eravate? Come diciamo spesso: cavoli vostri! Se pensate che abbiamo passato il tempo a prendere appunti invece che goderci il match, state freschi: anche noi abbiamo pagato il biglietto!
Cosa succede? Un attentato dell’Isis avrebbe fatto meno danni. Akira e Dunn li conosciamo da un pezzo, ma non sapevamo che anche Morgan fosse un duro! Tutti e tre volano dovunque, si fracassano di botte e disintegrano tutto quello che si para sul loro cammino. Un macello! Giusto a novembre dell’anno scorso eravamo presenti quando Bad Bones aveva lanciato Joel Redman contro il muro e avevamo visto il muro piegarsi. Questa volta Dunn ha scraventato Morgan contro la parete… e l’ha sfondata. Ha sfondato il muro! Davvero “un evento che spacca!” Anche se eravamo tutti lì a tifare, gridare e battere le mani, a tutti è venuto in mente: “E adesso, il muro, chi lo paga? Ci butteranno fuori dalla palestra? Ci siamo giocati il SunTuario?” Che questo qua si chiami Dunn (si legge dann) perché fa un sacco di dann? Mah, avrebbe potuto di sicuro andare peggio, ma anche nello sciagurato caso in cui ci avessero buttato fuori, ci sono cose nella vita che se non le vivi, è inutile che stai al mondo. Per tutto il resto c’è Mastercard, e anche Fabio Tornaghi che grazie a Dio, è riuscito a far riparare il muro nel giro di un paio di giorni. Ma c’è sempre qualche fesso convinto che il wrestling sia finto. Parla solo chi non sa e non ha mai visto altro che la tv. Chi porta a casa la vittoria è Akira che schiena proprio Dunn, a seguito di una canadian destroyer e una springboard cutter.
Evento finito, tutti su in pizzeria, e il letto lo vediamo solo alle tre del mattino. Grazie di esistere, ragazzi! Siete la nostra gioia e il nostro soffio vitale.
Grazie a Patrizia Fichera e giuseppe Cuozzo per le bellissime foto
Erika Corvo