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E il naufragar m’è dolce in questo ring…

Giornata pesante per la nostra Erika, in piedi dalle quattro del mattino per impegni di lavoro.  Non è riuscita ad arrivare in tempo per aiutare a montare il ring e procurare cibarie come al solito, ma almeno è arrivata qualche ora prima dell’inizio dello show. Ma quante cose ci sono, oggi!

C’è il fotografo ufficiale che scatta foto a tutti i ragazzi del roster in modo da poter stampare le figurine, come quelle dei calciatori. Oh, le vogliamo anche noi, eh? Che poi – sognamo un po’, dai – non sarebbe bellissimo se tutti gli anni si facesse un album di figurine da raccogliere con i wrestlers di tutte le federazioni d’Italia? Fateci un pensierino, signori delle varie dirigenze!

Nella foto, in alto: Fabio Tornaghi in versione Abraham Lincoln
Nella foto, in alto: Fabio Tornaghi in versione Abraham Lincoln

C’è un presentatore d’eccezione: Fabio Tornaghi, patron della Rising Sun, in versione Abraham Lincoln. Forse è colpa nostra, che ogni volta diciamo che lo vorremmo presidente!

C’è Horus l’Assoluto che da quando è in infortunio viene a trovarci regolarmente e ce ne rallegriamo: vuol dire che l’ambiente gli piace davvero. Ottimo! Ci è simpatico e con lui si parla sempre volentieri.

C’è Ornella, la mamma di Scrum, che a quanto pare inizia a prenderci gusto ad assistere agli show anche se è convinta che prima o poi faranno polpettine del suo figliolo.

Nella foto, in alto: Horus in abiti borghesi con gli amici, tra il pubblico
Nella foto, in alto: Horus in abiti borghesi con gli amici, tra il pubblico

Ci sono tutti i cuccioli dell’academy di Giglio che iniziano davvero ad essere tanti e assidui frequentatori della scuola, tutti belli convinti e pimpanti. Guardano il ring eccitatissimi, impazienti del momento in cui saranno loro a salirci sopra a dare il meglio di sé, mentre gli atleti attuali saranno sotto ad applaudirli e tifare per loro, ormai vecchi bacucchi.

C’è un catering nuovo di pacca con dei panini buonissimi e variamente farciti.

E ci sono grosso modo 140 sedie occupate, come oramai succede ogni volta. Soprattutto, ci sono anche delle facce nuove. Bene! Se si sparge la voce che il wrestling è divertente e va bene per tutta la famiglia abbiamo raggiunto lo scopo, anche se siamo ancora all’inizio.

Nella foto, in alto: Erika Corvo con Larry Demon, sempre più convincente nelle sue performances
Nella foto, in alto: Erika Corvo con Larry Demon, sempre più convincente nelle sue performances

Ed eccoci allo show! Aprono lo spettacolo AB Knight  e Larry Demon: due matricole che, oltre a promettere tanto, stanno già iniziando a mantenere tanto. Larry sta imparando anche a truccarsi meglio il viso, e ogni volta è più preciso e definito nel contrasto del bianco e del nero. Quanto alla performance sul ring, ancora meglio! Stasera i due iniziano con una bella serie di hip toss. AB si lancia in un suicide dive e poi Larry ci dà dentro con un crossbody, una bella bodyslam e un inaspettato Pelè kick. Niente male, per un AB maggiorenne da poco e un Larry ancora minorenne!

Nella foto, in alto: soltamente in tag team, stasera Steve e Marcio sono avversari
Nella foto, in alto: soltamente in tag team, stasera Steve e Marcio sono avversari

2° match: Steve McKee vs Marcio Silva. Abbiamo sempre apprezzato questi due atleti, ma stasera Marcio è potenza pura. Acchiappa il povero Steve, lo gorillapressa (voce del verbo gorillapressare), lo bodyslamma e lo butta via come se fosse carta straccia. Poi Marcio carica una powerbomb e Steve gliela inverte, ma a cinque stelle! Crossbody di Steve. Marcio forse ha sbagliato carriera: doveva fare il portiere di calcio.Che ci vuole a parare un pallone quando sei capace di parare uno Steve volante? Buffon non è capace. Poi spedisce Steve sulle sedie e aumenta il fatturato dell’Ikea schiantandone qualche dozzina. Se l’azienda svedese ci facesse da sponsor? Il combattimento continua fuori ring e stramazzano al suolo entrambi. L’incontro termina in no contest quando alla fine l’arbitro Malalana li conta fuori.

Il terzo match praticamente non c’è, in quanto arrivano gli Antiheroes che nel giro di pochi secondi vincono le cinture a suon di sediate massacrando i già stremati Silva e McKee, facile facile come portar via le caramelle a un bambino. L’arbitro Malalana non può che battere il pin e aggiudicare una vittoria a mano armata.

Nella foto, in alto: i rinoceronti di Jumanji
Nella foto, in alto: i rinoceronti di Jumanji
Nella foto, in alto: La mamma di Scrum, esultante e felice
Nella foto, in alto: La mamma di Scrum, esultante e felice

E arriva il quarto match: Scrum vs Brutus. Più che due atleti sembrano i rinoceronti di Jumanji che escono dal gioco e ti arrivano addosso se non fai in fretta a scansarti! Rotolano, saltano, volano… Sembrano senza peso eppure pesano cento chili l’uno. Ma come fanno? A un certo punto Scrum porta sul ring un carrello del supermercato pensando di infilarci dentro Brutus, ma ha fatto i conti senza l’oste! Brutus gli ficca sulla zucca un bidone dei rifiuti e, dopo averlo suonato a dovere, è lui a cacciare Scrum nel carrello e tentarne la decapitazione con il lato basculante. Beh, in effetti Scrum ha dei bei riccioli alla Luigi Sedicesimo. Solo che qui il Re evita la ghigliottina e la storia si riscrive: è lui a conquistare la Bastiglia con una spear favolosa. La mamma, in mezzo al pubblico, esulta e ci manca poco che intoni La Marsigliese.

Pausa. Panino della Patrizia che gestisce il catering. Buono, buono! Mi sa che abbiamo trovato i ristoratori giusti!

Quinto match: Josh Bodom vs Matt Disaster, match bello succoso e polposo. Qui non ci sono “chop”. Ci sono “chop-op-op-op”, perché suonano talmente forte che c’è l’eco. Le belle cose che ci mostrano sono tante! Bodom inizia con un moonsault, Matt si distingue con una head scissor e un suicide dive, poi una bella tornado DDT. Bodom non vuole essere da meno e gli rifila una serie di calcioni, una enziguiri e una double knee powerbomb. Avrebbe potuto finire diversamente se Matt non fosse stato distratto dalla entry music di McKee. Bodom ne approfitta e lo schiena.

Nella foto, in alto: i tre Cavalieri dellApocalisse
Nella foto, in alto: i tre Cavalieri dellApocalisse

Sesto match: Talmente devastante da essere stato annunciato nella Bibbia insieme all’Armageddon e farci sapere che, in origine, i Cavalieri dell’apocalisse erano tre e non quattro: Tg contro Josh Shooter contro Ape Atomica. Josh Shooter non l’avevamo mai visto. In modo piuttosto imbarazzante ci sembra Leon in versione “gli ho tolto il tappo e si è sgonfiato”. Già quando arriva TG, di solito vi dico: “Non c’eravate? Cavoli vostri!”. Adesso, oltre a lui c’è anche Ape. Cavoli vostri e pure broccoli di chiunque. Signuuur, che meraviglia! Vi ricorderò quattro cose di questo meraviglioso match: la “rock ‘n’roll scissor” di TG su Ape. Se non bastasse, c’è pure la vertebraker. Se ne volete ancora c’è una Tower of Doom a tre dalla terza corda, una canadian destroyer di TG su Ape e una di Ape su TG. E da noi, cosa volete, ancora? E se non parlo di Shooter è solo perché si è amalgamato perfettamente con gli altri due. Per dirla in poesia, “…Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio. E il naufragar m’è dolce in questo ring.”. Uccidetemi qui, ho visto abbastanza.

Nella foto, in alto: TG e Ape Atomica si affrontano
Nella foto, in alto: TG e Ape Atomica si affrontano

Piccola parentesi di gossip e varie altre. Spesso gli uomini si chiedono che diavolo sia il “fattore X” che scatena le fantasie femminili. I soldi? La macchina? I muscoli? Le dimensioni degli attributi? Ok, non ci serve un trattato di psicologia. Basta l’esperienza diretta per sapere che i capelli di Ape e di Steve mietono vittime. Spesso ci capita sul lavoro di mostrare le fotografie dei nostri adorati wrestlers che fanno da screensaver sui nostri pc. Sappiate che alla vista delle fluenti chiome dei succitati ragazzi, le colleghe fanno: “Oooohhh!” e chiedono se al difuori del ring fanno i modelli. Sempre. Anche stasera, una ragazza venuta per la prima volta ad assistere allo show mi ha chiesto chi fossero “quei due figaccioni che sembrano indiani, con quei capelli meravigliosi”. Tornerà anche la prossima volta.

Nella foto, in alto: centoquaranta posti regolarmente occupati ormai ad ogni show
Nella foto, in alto: centoquaranta posti regolarmente occupati ormai ad ogni show

Gli attire. Dato che durante lo spettacolo, tra le altre cose, ci occupiamo dei costumi di scena – averne cura quando gli atleti se li tolgono per combattere e riportarglieli nel backstage una volta terminato il match – sappiate che parlano, e ci dicono molto dei loro proprietari. Alcuni sono artigianali, altri confezionati da professionisti del settore. Alcuni profumano di essenze buonissime. Altri sono variamente aggiustati o rammendati dopo l’ovvio logorio, cosa che denota la cura attentissima con cui vengono tenuti. I grandi professionisti di questo sport ribadiscono spesso che l’attire è importantissimo, e non possiamo che dargli ragione. Curiosità: il giaccone in pelle di Ape è talmente pesante che immaginamo che per farsi venire i muscoli gli basti indossarlo dieci minuti al giorno.

Riprendiamo per due righe le impressioni di chi ha visto lo show per la prima volta: “Non immaginavo fosse così divertente. Non pensavo che potessero coinvolgere così tanto il pubblico. Cavolo, non stanno lassù e basta: scendono tra il pubblico, ti devi alzare per non farti travolgere, li puoi toccare! Sono sudati, pieni di graffi. Non sono divi di cartone, sono veri, sono persone!” Direi che siamo sulla buona strada, e questi feedback sono preziosi.

Vabbè, visto che siamo sopravvissute al match numero sei, cucchiamoci anche l’ultimo, il settimo, ciliegina sulla torta: Zerini con gli Antiheroes (Rogers e Walker) e Paziente Zero contro David Silas, Pasquale O’Malamente e gli Headhunters (Entertrainer e Kronos). Se il team di Zerini dovesse perdere, questi sarà costretto ad abbandonare il ruolo di manager. Siamo ancora rintronate dall’Immensità del match precedente ma vedere gli Headhunters fare la loro gloriosa entry sul triciclo fregato all’asilo di fronte alla palestra vale quanto un elettrochock. E poi, casino bestiale. Il primo ad andarsene è Paziente Zero seguito poco dopo da Silas. Kronos e Rogers si eliminano a vicenda. Entertrainer e Walker vengono eliminati per count out fuori ring. Pasquale elimina Zerini, e il pubblico fa un’invasione di ring degna delle migliori invasioni di campo al Santiago Bernabeu. Gioia, felicità e allegria per tutti. Tranne che per Zerini: dato che TG non può toccarlo o il match verrà annullato, invece che intervenire di persona, The Italian Immortal manda Bodom a battere come un tappeto l’ormai ex manager per poi schiantarlo sul tavolo dei commentatori.

Nella foto, in alto: Il cattivo Zerini schiantato sul tavolo
Nella foto, in alto: Il cattivo Zerini schiantato sul tavolo

E che volete, di più? Ma sì, dai. Il 21 ottobre ci saranno altre botte per tutti. Stessa ora, stesso posto. Venite, vero?

                                                                                                                                                                       Erika Corvo

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