QUITO – Stato d’emergenza. Rovente è la situazione di nervosismo che si è creata, in questi giorni, in Ecuador per via del vertiginoso aumento del carburante. Il forte dissenso contro la politica economica del governo nel Paese è davvero ampio. A Quito e nella regione andina cinque civili, tra cui un leader indigeno, sono stati uccisi durante i disordini dei cittadini contro le Forze dell’Ordine per l’improvviso e assurdo aumento della tariffa della benzina. In Ecuador il carburante è aumentata di oltre il 70%, in poco più di un anno… troppo per poter accettare la cosa di buon grado! Presenti alla manifestazione, perlopiù, operai, professori, studenti e indigeni.
Il clima della protesta, a tutta prima, si è svolto in maniera pacifica ma, poco dopo, è degenerato per via di un raggruppamento che ha cercato di sfondare il cordone di sicurezza nei pressi del palazzo presidenziale. Come già detto, tra i manifestanti ci sono state cinque persone uccise negli scontri. A Quito, in questo momento, è tenuta, particolarmente, d’occhio la politica economica del governo. “El pueblo unido, jamás será vencido!”… e sulle note degli Intillimani… la revolución continua!
Radouane Chegdal