A Genova, presso il Palazzo Ducale, dal 16 marzo al 16 luglio 2017 c’è la mostra dell’impressionista livornese Amedeo Modigliani, detto “Modì”. In esposizione tra le sue opere anche dei presunti falsi. La segnalazione è del collezionista d’arte toscano Carlo Pepi. Circa un terzo delle opere sarebbero dubbie. Reato ipotizzato: violazione del codice dei beni culturali e paesaggistici. Il Modigliani nasce a Livorno nel 1884 e muore a Parigi nel 1920. Ad iniziarlo alla pittura la madre Eugènie Garsin. Da piccolo disegnava costantemente ritratti. Maggiore influenza fu la scuola di nudi di Firenze. Le caratteristiche del suoi ritratti colli allungati e nasi storti. Si distingueva per la velocità d’esecuzione. Un dipinto in circa due giorni senza mai alcun ritocco. Corrente artistica impressionismo dove quello che conta è la percezione dell’anima “impressa” su tela. Visse e produsse capolavori a Parigi. Le sue opere esaltano la figura umana femminile. Per dipingere ha bisogno di persone in carne ed ossa. Questo lo differenzia dall’astrattismo dei suoi colleghi contemporanei. Cerca di cogliere il mistero della donna. Il Modì conduce una vita da libertino, come tutti gl’impressionisti dell’epoca. La sua fortuna (come quasi per tutti gli artisti) fu solo dopo la sua morte.
Claudio Barattucci