Le politiche di sostenibilità negli ultimi anni hanno disincentivato l’utilizzo di veicoli a combustibile fossile, promuovendo mezzi pubblici e servizi di sharing mobility, fortemente sconsigliati però ultimamente per le misure di contenimento della pandemia. Nel frattempo si sono diffusi micro mezzi, spesso elettrici (hoverboard, segway e monowheel), che possono rappresentare una soluzione efficiente, ma pongono nuovi interrogativi e comportano estemporanee, e talvolta controverse, modifiche della viabilità. Le città stanno cercando soluzioni diverse per arrivare a una pianificazione urbana che punti a costruire vere e proprie smart cities.
Secondo alcuni studi,le persone trascorrono in media sei settimane all’anno al volante; il 14% della spesa media delle famiglie è dedicato alla mobilità; il 25% dei viaggi privati è inferiore a 1,5 km, il 70% sotto gli 8 m e il percorso medio per recarsi al lavoro è inferiore ai 2,5 m.
Le cose stanno cambiando: il 62% delle bici elettriche è tato acquistato da persone con età superiore ai 55 anni, i monopattini e le bici elettriche sono usati dal 20% delle persone che prima usavano l’auto per spostarsi in città, nelle città europee tra il 15% e il 30% degli spazi sono dedicati ai parcheggi.
Gli italiani non si spostano ancora come nel periodo pre-Covid ma sono pronti a farlo. Questo può sembrare naturale. Ciò che colpisce è che ben il 70% pensa di farlo con la propria autovettura, il 20% con altri veicoli privati di mobilità individuale – si pensi ad esempio alle biciclette o ai monopattini – e solo il 10% pensa di rivolgersi ai mezzi pubblici.
Probabilmente è la paura di un possibile contagio per la prossimità con gli altri viaggiatori a penalizzare il trasporto pubblico ma i dati ci dicono che il futuro si sta orientando verso un uso più frequente dell’auto.
I dati prospettici paiono confermati dall’esperienza già dei primi giorni di allentamento del lockdown,a d esempio a Milano si è registrato un aumento medio di circa il 39% della congestione del traffico e del 79% di accessi veicolari ai confini del centro.
L’ intenzione di usare la propria auto ancora più spesso di prima dovrebbe far pensare: più traffico, più congestione, maggiore possibilità di incidenti.
Sarà questa la sfida delle prossime amministrazioni comunali-
Giovanna Menicatti