Il faro, alto, sicuro, possente, illumina la notte per segnalare un porto sicuro, un simbolo di forza spirituale, quella forza che ti aiuta quando stai per cedere ma, che sa quando è ora di spegnersi per lasciar posto alla luce del giorno nascente. Questa premessa per parlare di una libreria fuori dagli schemi, Il Faro di Sondrio. Nasce il 6 ottobre del 1990 da un’idea di Maria Grazia Vanini, il nome glielo suggerisce il marito e, direi, non poteva chiamarsi in altro modo. Aprire una libreria non era il suo unico sogno, Maria Grazia, che ha sempre precorso i tempi, voleva entrare nel campo dell’alimentazione naturale, allora ancora non nota come oggi. Dalla sua apertura ha cambiato diverse location ma, il senso della libreria è rimasto immutato, quando entri dalla porta hai la sensazione di entrare a far parte di un altro mondo, dai libri all’oggettistica, candele, incensi, pietre e cristalli, musica etnica e new age. Un salotto col pensatoio dove incontrare se stessi e gli altri, dove ci si può esprimere e ascoltare, Maria Grazia si sente più come un’animatrice culturale che come venditrice, infatti al Faro si tengono conferenze, seminari, corsi e incontri su temi diversi e intriganti come quello sulla cultura esoterica.
In una precedente intervista, Maria Grazia tiene a precisare:«Naturalmente è indispensabile vendere libri,ma la mia missione di libraia, che è poi quella a cui più tengo, consiste nell’orientare i lettori ad allargare i loro orizzonti e gusti promuovendo i libri che davvero aiutano a migliorare noi stessi più che a godere di estetismi letterari, per quanto eccelsi possano essere». Leggere è come entrare in un mondo parallelo per arricchire e nutrire mente, cuore e spirito, immergendoci in altre realtà, dar vita ai sogni dedicando tempo a se stessi.
Tiziana Gatti