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L’amico gatto. Impariamo a conoscerlo

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Nella foto, in alto: statua egizia di gatto

Il gatto sembra aver avuto origine nella zona settentrionale dell’Africa (per gli antichi egizi, non dimentichiamoci che era considerato un dio), dove si sono sviluppati anche altri felini, trasferitisi, nel tempo, nelle zone africane più a sud. Probabilmente è  giunto a noi a bordo delle navi dei legionari romani  Da loro  veniva impiegato per la sua abilità nella caccia ai topi, responsabili della distruzione degli alimenti e diffusori di malattie. Il nostro compagno più comune è il gatto domestico, detto  micio, non rispondente a nessuna precisa razza felina. E’ il più diretto discendente dal gatto delle origini. Il nostro compagno micio è forte, intelligente,solitamente in salute e longevo.

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Nella foto, in alto: un micio curioso e giocherellone

E’ indipendente e in tutte le situazioni, anche le più complicate, se la sa cavare da solo. Tenero, affettuoso, amante delle coccole, non perde però occasione di dimostrare la propria indipendenza. E’ senza  dubbio un compagno affettuoso, giocherellone soprattutto con i bambini. Ma è anche capace di percepire la nostra tristezza ed i nostri malesseri, accovacciandosi in silenzio  accanto a noi. Non sempre chi decide di tenere un gatto si preoccupa di capirne la psicologia mediante una corretta interpretazione del suo linguaggio corporale. Il gatto ama trascorrere due terzi della sua vita sonnecchiando, facendo tanti piccoli pisolini durante il giorno, per poi essere reattivo di notte, all’alba o al tramonto. I primi raggi di sole  lo caricano di energia, di voglia di muoversi , di giocare, di svegliare i padroni per avere la pappa. A volte sembra addormentato, ma in realtà è in stato di semiveglia, allertato, pronto a scattare.

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Nella foto, in alto: il linguaggio della coda

Spesso, anche quando dorme, è in fermento. Muove le zampine ,ha  il corpo   teso e in vibrazione ed emette mugolii.  Sta emergendo il predatore che è in lui! Immagina o vive scene di caccia, zuffe con suoi simili….E che dire del rito che celebra prima di dormire?  Non si dorme mai a stomaco vuoto:  ci vuole un piccolo spuntino, magari di croccantini. Poi, per propiziarsi al sonno,  stende lentamente le zampe una dopo l’altra, allungandosi,  per rilassarsi. Bisogna andare a nanna puliti. Quindi procede con un’accurata pulizia leccandosi su tutto il corpo per alleviare la tensione e lo stress. Nella fase di sonno profondo, il corpo è completamente rilassato, disturbato solo da piccoli tremori  e miagolii. Il gatto  non è un buon allievo. E’ poco incline all’addestramento perché tende sempre a far valere la propria indipendenza.

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Nella foto, in alto: una serie di gatti comuni impegnati in varie attività

Agisce solo se ne ha voglia, tuttavia può imparare facilmente concetti  e  compiere azioni tese a procurarsi cibo o per avere le coccole del padrone. I gatti dal pelo corto apprendono meglio rispetto ai loro compagni a pelo lungo. I mobili ed il muro graffiati? Per un gatto è normale perché marca  il proprio territorio o si sta affilando le unghie. Si può evitare che il gatto danneggi con graffi mobili, divani, porte, muri, dotando la casa di più tiragraffi ,  adornati , magari, dal giochino da loro preferito . Osservando attentamente il  linguaggio corporale del nostro micio, scopriamo i suoi stati d’animo.

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Nella foto, in alto: il riposo del gatto

Come  posiziona la coda, rivolta  verso l’alto, o in basso, o di lato, vuole esprimere  la sua felicità, o rabbia, o irritazione  Anche dall’osservazione del pelo o della posizione delle orecchie, di come il suo corpo si fa gonfio o meno, ci comunica la sua rabbia, l’ irritazione, la paura, la preoccupazione o la sua gioia ed il piacere di essere coccolato dal suo padrone. Impariamo quindi a capire, dai suoi atteggiamenti, questo nostro compagno tenero, dolce ed un po’ selvaggio e a rispettare la sua personalità.

                                                                                                                                       Michele Bianchi

 

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