Ilaria Alpi fu una giornalista italiana. Un’inviata di guerra molto valida. Piena di passione per il suo lavoro. All’epoca era in servizio per il TG 3. Nacque a Roma nel 1961. Ma la sua vita fu troppo breve. Fulminea. Infatti, morì uccisa a 33 anni, il 29 marzo 1994, in un agguato mirato alla sua persona, a Mogadiscio in Somalia. Ma non fu uccisa sola… L’infausta sorte, infatti, toccò pure al suo cineoperatore Miran Hrovatin. Per giunta, si pensa che la loro morte, secondo molti, non sia stata investigata sufficientemente.
Purtroppo le indagini sull’omicidio sono state indirizzate malamente e superficialmente per dimostrare un’ipotesi che non è mai stata appoggiata da argomenti certi: “Stava investigando sulla Cooperazione, sul traffico d’armi, o peggio di materiale nucleare?”. Supposizioni. Solo supposizioni che nessuno è mai riuscito a comprovare. La realtà dei fatti, forse, non la conosceremo mai…Una laurea in lingue e letteratura araba, conseguita con il massimo dei voti presso l’Istituto di Lingue Orientali dell’Università La Sapienza di Roma, è stata il suo passaporto verso il Medio Oriente.
Le sue corrispondenze da Il Cairo per “Paese Sera” raccontavano l’Egitto. Non solo dal punto di vista economico e politico, ma anche culturale. Quegli articoli restituiscono al lettore, ancor oggi, un modo diverso di raccontare i Paesi arabi. Amava tantissimo le Terre arabe. E più le conosceva e più desiderava narrarne i segreti, i costumi, gli stili di vita, le tensioni interiori. Negli anni vissuti a Il Cairo maturò il desiderio di diventare corrispondente da quella città. Aveva imparato a respirare l’aria dell’Nord-Africa e dell’Islam. Per di più, adorava gli animali. Era una donna vera! Un’anima delicata! Un’anima pulita! Una femmina tutta d’un pezzo… soprattutto.
Karin Jara
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