I mesi invernali sono soprattutto dedicati agli sport sulla neve. Lo scorso 9 febbraio 2018 si sono avviati i giochi olimpici e paralimpici invernali in Corea del Sud, a Pyeongchang. I migliori atleti, anche con disabilità fisiche, sono lì convenuti da ogni parte del mondo, per cimentarsi nelle varie discipline. Bob, Combinata nordica, Curling, Freestyle, Hockey, Pattinaggio di figura e velocità, Sci con salto, alpino e di fondo, Short track, Skeleton, Slittino, Snowboard, Biathlon, Curling in carrozzina, Hockey su slittino, sono alcuni dei tasselli che compongono il puzzle degli sport invernali praticati anche da atleti con handicap.
Si sa che gli sportivi , agonisti o no, devono mantenere alta la loro preparazione atletica. La concentrazione e l’allenamento sono basilari per poter offrire prestazioni ottimali, ma la sola preparazione atletica non è sufficiente: deve andare a pari passo con l’alimentazione. Praticando sport si suda ed è indispensabile integrare i liquidi e i sali minerali persi. Generalmente in inverno si tende a bere poco, soprattutto quando si va in montagna o si è in presenza di basse temperature. E’ usanza comune, in queste occasioni, preferire bevande alcoliche al posto della sana acqua. Ciò è sbagliato.
L’alcol inibisce la vasopressina, detta anche ormone antidiuretico, e pertanto fa aumentare il flusso di urine e la quantità di liquidi espulsi dall’organismo. Anche l’alta quota, inducendo l’accelerazione del respiro per adattarsi ai bassi livelli di ossigeno, favorisce la perdita di liquidi. Quindi nella pratica sportiva invernale è fondamentale, per mantenere l’equilibrio idrico, bere acqua anche se viene a meno lo stimolo della sete. Le vene e le arterie, con l’abbassamento della temperatura, si contraggono comportando una riduzione della circolazione del sangue nelle zone periferiche ed esterne e, proprio per questo, non arriva al cervello il segnale della sete. E’ importante perciò prevenire la disidratazione bevendo prima, durante e dopo l’attività fisica anche senza percepirne il bisogno. Modesti livelli di disidratazione possono indurre ad un abbassamento della pressione sanguigna sottoponendo il cuore ad un maggior carico di lavoro. Situazione dannosa in particolar modo per gli sportivi.
Una corretta idratazione è fondamentale per l’integrità psico-fisica e migliorare le prestazioni. Durante la pratica di uno sport, con il sudore, si perdono liquidi e sali minerali: circa 1.5g/litro. Per un reintegro rapido, è bene bere acque con un contenuto salino moderato perché più rapidamente assimilabile. Bere più spesso, durante le prestazioni sportive, aiuta a prevenire i crampi muscolari. A fine attività fisica è necessario bere acque con residuo fisso più elevato per ripristinare i livelli dei sali minerali nell’organismo. A seconda dello sport praticato e della sua durata, varia la quantità d’acqua necessaria: può andare da 1,5 a 3 litri al giorno. Buona idratazione e sana alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione aiuta, dopo ogni allenamento, a ristabilire i sali minerali e le proteine perse, spiega il prof Alessandro Zanosi dell’ Università di Bologna.
Michele Bianchi