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Italia. Si accorcia l’aspettativa di vita.

Negli ultimi dieci anni, per la prima volta in Italia, assistiamo ad una riduzione di aspettativa di vita. Di recente, per le donne, si stima, alla nascita,  una   minor previsione  di vita rispetto agli uomini. L’età media,  per  gli uomini, scende a 80.1 anni, mentre, per le donne, è di   84.7 . Pari ad un decremento dello 0.2 punti per i maschi e  0.3 punti  per le femmine.

Screening invito alla prevenzione
Nella foto, in alto: invito alla prevenzione

Le cause sono senza dubbio d’attribuirsi ai tagli dei servizi, alla scarsa  prevenzione e ai pochi programmi di screening per le gravi patologie, soprattutto quelle oncologiche. Tra i Paesi dell’OCSE,  l’Italia è quella che ha investito meno per la salute, con grande divario fra il nord  e il sud. Le regioni più benemerite infatti le troviamo al settentrione con  la Valle d’Aosta, il Piemonte e il Friuli. Nonostante l’Italia , ad oggi, sia  la nazione in cui è in aumento il numero dei  grandi  anziani, ha  subito una battuta d’arresto maggiore rispetto ad altri Paesi occidentali.

anziani ad una cena sociale
Nella foto, in alto: anziani ad una cena sociale

La distanza della vita media fra uomini e donne, va sempre più assottigliandosi. La provincia di Trento, sia per quanto riguarda la popolazione di sesso maschile , che la popolazione di sesso femminile, risulta la più longeva (81.3 anni per gli  uomini e 86.1 anni per le donne). Risultati più allarmanti si hanno nel sud Italia che risente maggiormente del  fenomeno. Nel meridione, infatti, si sono acutizzate le motivazioni che portano ad una minor aspettativa di vita: minori risorse, servizi sanitari  carenti e  politiche di prevenzione inefficaci.

laboratorio di ricerca
Nella foto, in alto: un laboratorio di ricerca

Fanalino di coda in questa classifica è la Campania con 78.5 anni di vita per gli uomini e 83.3 anni per le donne. Purtroppo l’Italia rimane uno degli ultimi Paesi al mondo per la prevenzione  a cui si destina solo il 4% della spesa sanitaria globale. Tale investimento è maggiormente sacrificato là dove è richiesto di ridurre i deficit di bilancio come, ad esempio, è per il Lazio e la Sicilia. Ad aggravare questi   effetti negativi , concorrono anche i cittadini,  mostrando scarsa tutela preventiva per la propria salute:  bassa percezione del rischio  e  tanta irresponsabilità.

bambini obesi
Nella foto, in alto: le cattive abitudini conducono all’obesità infantile

Non si ha la sensibilità di cogliere l’allarme! Alcuni rischi sono  da ricercarsi nel costante aumento delle persone in sovrappeso e obese e nell’incremento degli alcolisti, prevalentemente nelle regioni meridionali in cui esiste un maggior stato di disagio e povertà. Purtroppo non diminuisce la quota dei fumatori e non s’innalza il numero delle persone che praticano sports.

I dati sono stati tratti dal Rapporto Osservasalute 2015.

Dr. Michele Bianchi

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