Italia un paese di microimprese. Perché? Da sempre l’italiano è considerato un romantico, un poeta, un artista generoso e testardo. Il nostro paese ha un grosso bagaglio storico. Culla di cultura , tradizioni e innovazioni. Siamo un popolo di sognatori. Visionari. Questo fa si che l’italiano medio nel suo piccolo coltiva delle idee. Creiamo aziende che ci rappresentano. Vogliosi d’indipendenza. Non è facile la vita del piccolo imprenditore. Vero che non ha orari non ha capi. Si va all’inseguimento del prodotto servizio che funziona in un periodo dove i clienti sono sempre più esigenti. Tocca cambiare idee raccogliere feedback. Rimodernarsi e rivedere ogni giorno il progetto e magari ancora cambiare tutto. In un mondo che corre alla velocita della luce. Siamo in Italia dove la burocrazia non funziona il fisco ci opprime. A volte lo start up di una aziende richiede capitali e l’italiano anche senza s’arrangia. Chiede uno ufficio ad un amico lo imbianca lo ristruttura tutto da solo. La nostra abilità sembra il trasformismo. Lavoriamo e lavoriamo prima di vedere la luce i guadagni. Insomma mille difficoltà. Un elogio all’Italia e gl’Italiani. Come dice il nostro Giorgio Gaber io no mi sento Italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Un altro giorno incomincia perfezioniamoci, accendiamo le idee, rinventiamoci.
Claudio Barattucci