La menopausa maschile esiste davvero. E, i suoi effetti possono essere tenuti sotto controllo. A iniziare dai quarant’anni, negli uomini si nota un abbassamento progessivo dei livelli di testosterone.
L’ipogonadismo a insorgenza tardiva, o menopausia maschile generalmente non interrompe del tutto la produzione di spermatozoi, ma può rendere meno fertili. Alcuni sintomi classici della menopausa maschile? Disfunzione erettile, diminuzione della libido, affaticamento e aumento di peso. “Si tratta di un processo progressivo che porta gli uomini che raggiungono i settant’anni ad avere approssivativamente un 30% in meno di testosterone. L’ormone che ha il compito di mantenere il tono muscolare, la massa ossea e la funzione sessuale”, spiega il dr. Carlos Balmori, urologo del Centro IVI di Madrid. (A questo link il dr. Balmori racconta cos’è l’andropausa: https://youtu.be/ecw55IrbEEs ). Altre sintomatologie facilmente rilevabili? Sono, senz’altro, la debolezza muscolare, la stanchezza, l’aumento di peso e la caduta dei capelli. Poi, perdita di massa muscolare e disturbi come l’osteoporosi e la osteopenia. “Il risultato che si nota consiste in una perdita complessiva della qualità di vita”, prosegue il Dr. Balmori. Ancora, molti uomini avvertono la cosiddetta sindrome metabolica. Una patologia correlata all’ipogonadismo e caratterizzata da certi sintomi quali obesità, iperglicemia, elevati livelli di acido urico, ipertensione ed ipercolesterolemia. Come affrontare questa nuova fase della salute? In alcuni casi, consiglia la dottoressa Daniela Galliano, direttrice del Centro IVI di Roma, attraverso una dieta equilibrata, facendo esercizio in modo controllato e mantenendo una vita sessuale attiva.
Facendo tutto ciò, i livelli di testosterone possono tornare alla normalità. In tal senso, la dottoressa Galliano rimarca che i controlli preventivi sono molto importanti per controllare i livelli ormonali, del glucosio, del colesterolo e dell’acido urico. “Per i pazienti che non possano ricostituire questo ormone in maniera naturale, esistono trattamenti a base di testosterone, sia iniettabili che in gel”, conclude il dottor Balmori, il quale osserva che “questa terapia ormonale sostitutiva non è nociva, sempre che venga realizzata sotto la supervisione medica e che non vengano superati i livelli stabiliti”.
Dr. Giovanna Lombardo (medico chirurgo)