Sì, avete letto bene. Se vi state approcciando a questo articolo significa che il vostro inconscio vi sta suggerendo che è ora di rilassarvi un pochino. Come il corpo necessita di massaggi sensoriali, olistici o fisioterapici così la mente trova nella musica ottime mani per lasciarsi cullare e rilassare. Fin da bambini abbiamo fatto esperienza che la musica è avvolgente e toglie le paure. Da grandi abbiamo segnato i momenti piacevoli a delle canzoni. Ognuno di noi ha una melodia del cuore che è diventata la colonna sonora delle tappe più importanti del nostro cammino, della nostra storia. Il primo bacio, il primo amore. La prima vacanza senza la famiglia, con gli amici, di fronte ad un falò improvvisato in una spiaggia durante una sera di luna piena a fine state. Ci sono tanti validi motivi per farsi cullare dalla musica alleviando così stress o tensione e lasciando alla nostra fantasia di spiccare voli pindarici accompagnati da melodie indimenticabili che con il tempo tatuiamo nella nostra anima. Ma perché ascoltare musica e soprattutto può veramente la musica essere una medicina ? La scienza intende la musicoterapia come l’uso della musica e degli elementi musicali quali il suono, il ritmo, la melodia e l’armonia, in un processo atto a favorire la comunicazione, le relazioni, il benessere psicofisico della persona. Benessere che apre a vari campi e aspetti della persona stessa quali quello mentale, fisico ed emotivo, cognitivo e sociale. La musica come terapia si presta a potenziare questi aspetti al fine di un benessere pieno dell’individuo. Essa migliora la qualità della vita attraverso un processo preventivo, riabilitativo e appunto, terapeutico. Da tempo è noto che l’ascolto e l’esecuzione di suoni e melodie possono agire sugli stati d’animo e sulle emozioni in virtù del fatto che rilassano. Negli ultimi anni , l’interesse scientifico si è focalizzato sulla possibilità di integrare la musica come terapia complementare nelle varie condizioni fisiologiche e parafisiologiche. La musicoterapia può alleviare la condizione del malato a vari stadi, non solo quello motorio ma anche quello cognitivo. Si pensi come la musica in gravidanza, rilassa sia madre che il feto o come rilassa e “ fa passare il tempo “ ai nonni in geriatria. Già dalla scuola primaria, esperti pedagogisti, hanno riscontrato come la musicoterapia, possa creare aggregazione con ottimi risultati a livello di integrazione di gruppo del bimbo stesso. In questo caso a livello sociale può essere un ottima opportunità per abbattere barriere pregiudizievoli e facilmente discriminatorie. Il saggio di musica di fine anno o delle feste natalizie, a scuola, rimane sempre per l’alunno, un’opportunità di incontro e di conoscenza di se e dell’altro, oltre che un ottimo alleato per esprimere ai genitori e alle insegnanti la propria personalità. Il rapporto musica-corpo è stato oggetto di interesse sin dall’antichità e con lo sviluppo della medicina moderna, si è cercato di approfondire le potenzialità curative della stessa. Insomma, la musica ha proprio degli effetti benefici su tutti noi. In psichiatria ad esempio, è stato dimostrato che è un ottimo rimedio nella cura della schizofrenia e negli stati di agitazioni associati alle demenze. Alcuni risultati scientifici hanno dimostrato come la musica torna utile per rilassare i bambini con tratti autistici. In campo della riabilitazione neurologica dopo un ictus, è dimostrato ancora che facilita il movimento. La musicoterapia può essere divisa in due settori. Quella attiva, il suonare, e quella recettiva ovvero l’ascoltare. Il benessere mentale che si sperimenta mentre si ascolta un brano musicale, sarebbe dovuto dalla capacità delle note di attivare nel cervello le reti neurali correlate al piacere. Le note innescano la produzione di endorfine che migliorano sia l’umore che il rilassamento fisico e mentale. Lo stress e l’ansia sono facilmente tenuti sotto controllo se la persona si affida alla musica. Se poi, la musica vien associata ad un’attività fisica, questa porta l’atleta ad una maggiore velocità e ad un miglior controllo della motricità del corpo. La musica fa da sempre parte della nostra quotidianità. In macchina mentre si guida. In casa, durante le faccende domestiche. Dopo lo studio è perfetta per staccare la spina. E’ inutile negarlo. Alla musica vanno attribuiti vari meriti. Il primo : RENDE FELICI. Quando ascoltiamo della buona musica, il nostro cervello rilascia varie sostanze tra cui un neurotrasmettitore che ci fa stare bene : la dopamina. E’ la felicità è contagiosa, come un buon canto d’altronde.
Thomas Tolin