Capita a tutti di arrivare sul luogo di lavoro e non essere particolarmente attivi o di diventare stanchi durante la giornata lavorativa, a volte questo può essere dovuto alla tipologia di lavoro, come i turni notturni, la tentazione di “appisolarsi” può però costare cara. La Cassazione ha confermato a volte il licenziamento richiesto dall’Azienda, altre volte no, tutto dipende dal tipo di lavoro svolto e dall’intenzionalità del comportamento assunto. Quali sono allora i criteri per valutare la giusta causa di licenziamento? Tipo di lavoro svolto, cioè se la mansione consiste nel garantire la sicurezza di altre persone; le concrete circostanze in cui il fatto è stato commesso; la verifica dell’intenzionalità del comportamento o comunque se gravemente colposo. Dopo aver verificato la presenza o meno di questi fattori bisogna appurare se il licenziamento è una sanzione proporzionata o se ci siano provvedimenti disciplinari di altro genere, che siano sufficienti a fare da deterrente ad una ripetizione del fatto. In caso le verifiche siano positive sussiste la giusta causa di licenziamento per chi dorme sul posto di lavoro. Il lavoratore può essere allontanato senza preavviso, anche se ha l’obbligo di contestare l’addebito al dipendente in modo che questo possa difendersi.
Giuliano Regiroli