La polemica ferisce a morte l’amore. Anche il più profondo. A poco, a poco lo uccide. Quasi fosse uno stillicidio. Ma andiamo all’origine… La parola “polemica” che cosa significa esattamente? Il vocabolo polemica ha origine greche e vuol dire “attinente alla guerra”. Implica, per cui, una specie di guerra, perlopiù a parole, condotta contro un avversario, definito “bersaglio della polemica”. La polemica è infida. Sterile. Surrettizia. Non porta a nulla di buono. È, totalmente, inafferente. Anzi. Il più delle volte, può essere a dir poco deleteria. Un consiglio per un’armonia di coppia che si rispetti? Diamo risposte chiare e precise. Lineari. Lasciando la polemica in pace. Questa diavolessa deve essere annientata. Distrutta. Battuta. Due persone che stanno insieme devono essere in concerto. Serene. Rilassate. Pacate. La guerra è un respingente a 360 gradi per un’unione felice. “Amore hai fatto la spesa? Hai comprato l’aranciata?”, “Tesoro la spesa l’ho fatta ma ho dimenticato di comprare l’aranciata… “, “ah ecco, lo sapevo io”… e scatta la polemica… L’espressione di lei cambia, s’inasprisce. Lui continua imperterrito a “colpirla” con quella “belva agguerrita” che è la polemica. In men che non si dica, i due sembrano trasformarsi in acerrimi nemici. Si guardano in cagnesco! Ma non bastava piu’ semplicemente dire:” ok tesoro, non fa nulla per oggi, domani però ricordati!” è tutto questo corredato da un bell’ampio sorriso? Sicuramente lei domani si sarebbe catapultata a comprare l’aranciata per il suo compagno e con grande piacere.
Basta lasciare alle spalle la diabolica polemica per risolvere tutto con tranquillità e gioia! La polemica, di norma, è puro spirito di contraddizione. Nasce a prescindere dalla dissertazione. Si polemizza e stop… Altra cosa è la critica, ma richiede un impegno diverso… e questa, spesso, puo’ essere anche positiva. Costruttiva. La polemica, di contro, non è mai positiva. Ha sempre un richiamo bellico. Questi follower accaniti della polemica sono già per così dire carichi, arrabbiati, irritati, insoddisfatti, sospettosi, a priori. Si comportano come chi ha subito un torto, è stato tradito, o deluso nel passato e dunque è sempre in atteggiamento guerresco. Pronto a reagire. Ça va sans dire, che Il polemico e chi subisce la polemica portano avanti lo stesso gioco sulla scacchiera della mancanza di autostima. L’atteggiamento polemico dal punto di vista della psicologia viene correlato a un vissuto dell’infanzia che, magari rimosso, ha generato profonda e rivendicativa rabbia, come carenza d’amore, umiliazioni, mancato riconoscimento o ingiustizie ingoiate e non digerite. Per questo basta pochissimo per innescare una discussione e aprire un conflitto, perché c’è un torto, più o meno inconscio, da aggiustare che riecheggia. Più nell’insieme, il modo d’essere ipercritico cela nel profondo un grande inappagamento per la propria vita.
Una larga frustrazione. Ed è su tutte queste note stonate che si genera il conflitto. Chi vive uno stato di felicità interiore non sente alcun bisogno di fare polemica, di giudicare, di scontrarsi. Ha una propria vita interiore. Interessi. Passioni, su cui preferisce di gran lunga, focalizzarsi e non ha tempo da perdere in giudizi, più o meno, improbabili. La coppia per vivere felice ha bisogno di note intonate. Allegria. Serenità. Armonia. Buona fede. Pace. Non le opposte. Cioè, tristezza. Turbamento. Disarmonia. Mala fede. Dissidio. Basta un po’ di buon senso e volontà per navigare le panciose onde della vita a due.
Giuliano Regiroli