Quanto caldo… e tutta questa siccità che obbliga tanti comuni italiani del centro e del sud a razionare l’acqua…. Nubifragi violenti…….. E’ impazzito questo clima? Siamo di fronte ad un riscaldamento globale che ha prodotto questo cambiamento climatico. E’ una triste realtà che non possiamo non considerare. Tutto questo non ci può lasciare indifferenti perché i danni prodotti da questi cambiamenti climatici, sono incalcolabili ed allarmanti.
Frane, smottamenti, agricoltura rovinata, strutture civili danneggiate e danni alla salute per le persone più deboli. Sicuramente l’aumento della popolazione mondiale, ci impone di modificare urgentemente i nostri stili di vita …. Occorre una vita più frugale e più attenta ai nostri consumi. Ad avvalorare ciò, ci sono studi condotti da comunità scientifiche e dal monito delle Nazioni Unite. Notizie alle quali non si da la giusta importanza perché vanno a cozzare con il commercio, con interessi economici globali.
Quali sono le cause? Oltre ai cicli naturali, ne possiamo individuare tre grandi, imputabili all’uomo. La principale è sicuramente l’allevamento animale che, da solo, è responsabile per il 50% del surriscaldamento globale, producendo gas serra. Non si può immaginare quanti danni possano essere ricollegati ad esso: deforestazione, estinzione delle specie selvatiche, inquinamento falde acquifere …..Ben il 45% delle terre emerse è destinato all’allevamento di bestiame e alla produzione di foraggi per il suo mantenimento. Ci viene difficile pensare che 2500 mucche producano più scorie di una città di 400000 abitanti. Che la maggior parte di acqua disponibile venga impiegata per l’allevamento e non per uso domestico E’ imputabile all’allevamento un terzo della desertificazione del pianeta. La seconda causa è la morte dei nostri oceani dovuta alle tante tonnellate di pescato negli oceani che uccide squali, delfini, tartarughe marine, etc. Nei nostri mari, come conseguenza di queste due cause, si creano delle zone morte .
Questo già è presente nel Golfo del Messico o nel nostro stesso Mar Adriatico. In minor misura al cambiamento climatico, concorrono i gas emessi dai nostri mezzi di trasporto, seguiti dalle lavorazioni industriali , dall’agricoltura e dalla produzione di energia. Purtroppo, grandi potenze, fra i Paesi più inquinanti del mondo, per convenienza, si sono rifiutati di ratificare, dopo la firma, il protocollo di Kyoto e, ora, di aderire al trattato di Parigi sul clima, entrato in vigore lo scorso 4 novembre 2016. I danni alla salute che ne conseguono, sono parecchi. Dalla morte associata a eccessiva temperatura e tasso di umidità, alla mancanza di adeguata nutrizione, all’impossibilità di corrette misure igieniche, causa infettiva di mortalità infantile, al proliferare di insetti dannosi alla salute pubblica e così via.
E’ indubbio che dobbiamo agire con urgenza per preservare la salute dei nostri figli, nipoti e pronipoti, perché meritano una vita sana. Quindi ai nostri governanti dobbiamo chiedere leggi volte a sensibilizzare la popolazione verso uno stile di vita più etico e inoltre incrementare la ricerca sul riciclaggio dei rifiuti, sulla protezione ambientale, sul risparmio energetico e dell’acqua. In tutti deve nascere la consapevolezza che la Terra è la nostra casa, i suoi beni sono un patrimonio di tutti . Deve essere un dovere di tutti difenderla.
Michele Bianchi