Due giornate mondiali ci ricordano l’importanza di due animali meravigliosi e in pericolo: il leone e l’elefante.
In particolare, il 10 agosto si celebra il re della fortesta. Per questa occasione, il WWF evidenzia come questo animale “potente, maestoso e molto socievole, una delle specie più iconiche in assoluto”, si sia quasi dimezzato nell’arco di 20 anni.
Dall’inizio del XX secolo è venuto meno il 90% della popolazione di leoni in Africa. Le cause principali sono il bracconaggio, la competizione dell’uomo sul territorio, la scomparsa del suo habitat naturale e delle sue prede. Per questo, il WWF ha lanciato una campagna, SOS Leone, per la protezione di questa specie sempre più minacciata. L’obiettivo è quello di monitorare i branchi, proteggere il loro habitat e operare di comune accordo con le comunità locali al fine di trovare le migliori soluzioni di convivenza con questi nobili felini.
Il leone, come l’elefante, fa parte dei cosiddetti “Big five” dell’Africa, ovvero gli animali più maestosi, insieme al leopardo, il bufalo e il rinoceronte nero. Tuttavia, i leoni non vivono solo in Africa, nella zona sub-sahariana: una piccola popolazione vive anche in India, nel Parco Nazionale di Sasan-Gir.
Il 12 agosto, invece, le celebrazioni spettano all’elefante. Non meno sfortunato del leone, in quanto ad oggi in Africa sopravvivono meno di 450 mila esemplari.
A lanciare l’allarme è ancora una volta il WWF, che ricorda come ogni anno 20 mila elefanti africani siano vittime del bracconaggio. Sia la specie di foresta che quella di savana sono state nel 2021 incluse tra le specie a rischio di estinzione.
Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), l’elefante di savana è nella lista rossa, categoria “in pericolo”, mentre quello di foresta addirittura “in pericolo critico”, ovvero il più alto livello di allarme.
Luana Vizzini