Secondo una ricerca Eurostat, l’Italia è il Paese in Europa con il minor numero di madri lavoratrici.
Nel 2020 in Unione Europea erano occupate il 72,2% delle donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni con figli, contro il 76,8 % delle donne senza figli. In questo senso, i Paesi più virtuosi sono stati la Slovenia (86,2%), la Svezia (83,5%), il Portogallo (83,0%), la Lituania (82,6%), la Danimarca (82,2%), i Paesi Bassi (80,7%) e la Finlandia ( 80,3%). Tra quelli con i tassi di occupazione più bassi l’Italia è al primo posto (57,3%), seguita dalla Grecia (61,3%) e dalla Spagna (66,2%).
Per quanto riguarda gli uomini compresi nella stessa fascia d’età, nello stesso 2020 il 90% dei padri dell’UE risultava occupato. In particolare, le percentuali più alte sono state registrate in Repubblica Ceca (96,5%), Malta (95,7%), Slovenia (95,0%), Svezia (93,9%), Paesi Bassi (93,7%) e Polonia (93,5%).
Ma non è tutto. Secondo il sesto rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021”, diffuso da Save the Children, nel 2020, anno del Covid-19, 249 mila donne hanno perso il loro posto di lavoro, di cui ben 96 mila sono madri con figli minorenni. Di queste 96 mila, 4 su 5 hanno figli con meno di cinque anni.
Inoltre, ancora le donne occupano il maggior numero di posti di lavoro part-time, ben il 73% (quasi 3 su 4). In particolare, il 38,1% sono mamme di figli minori (quasi 2 su 5), contro il 5,6% dei padri nella medesima condizione.
Luana Vizzini