Nella foto, in alto: il famoso sensei di karate, Takeshi Naito
Judo, Karate, Aikido, Giappone. Krav Maga. Israele. Kung Fu. Cina, Kombat 56. Polonia. Capoeira Brasile. Kalarippayattu. India. Taekwondo. Corea. S’Istrumpa, Sardegna. Pugilato. Di tutto il mondo. Ecc.ecc. Queste sono solo alcune delle arti marziali praticate in centinaia di palestre milanesi.
Con poco clamore, e senza che nessuno se ne accorgesse, Milano è diventata la capitale italiana delle arti marziali. Si praticano in palestra Judo e Karate. Al parco il Tai Chi, o nei parcheggi il Krav Maga, la lotta inventata dagli ebrei ungheresi per difendersi dai nazisti.
Nella foto, in alto: dall’India il Kalarippayattu
Chi le pratica? Tante persone. Impiegati e commercianti, professionisti e pensionati, forse più donne che uomini, basti pensare al progetto “Cintura Rosa”. Tutta la città ne parla!
Nella foto, in alto: la maestra di Judo, ideatrice della Cintura Rosa
Qual è la motivazione? Senza ombra di dubbio, maggiore autostima e sicurezza di sé. A volte, autodifesa. Ma, nessuno vuole diventare Rambo. Invero, qualcuno pensa ad una migliore forma fisica. Una nuova ricchezza per Milano? Senz’altro, sì.
Massimo Cingolani