Nuova stretta in arrivo sulle movimentazioni ed i pagamenti in contanti. Il Fisco spera di ostacolare le attività in “nero”, limitando prelievi cash, fino a giungere all’extrema ratio di tassare le operazioni in denaro liquido. All’Unità di Informazione Finanziaria sono arrivate negli ultimi 12 mesi milioni di segnalazioni per uso del denaro contante al di sopra del limite consentito. Numeri impressionanti che la dicono lunga sulla reale volontà dei cittadini italiani di adeguarsi alla moneta elettronica. Intanto, dal primo settembre scorso è entrato in vigore l’obbligo per gli istituti di credito di inviare una comunicazione ove riscontrino prelievi o versamenti di importo cash eccedente i 10.000 euro al mese.
Il direttore dell’UIF, Claudio Clemente, durante la recente audizione sulla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, ha fornito dati sconcertanti: più di 30 milioni le segnalazioni di operazioni anomale trasmesse alla Guardia di Finanza. Legittimo chiedersi come sarà possibile procedere ad un effettivo controllo di tutte le posizioni, vista l’estensione del fenomeno.
Molte le segnalazioni giunge da parte di Poste, banche ma anche di notai e commercialisti. Sono, tuttavia, gli intermediari finanziari a garantire al Fisco il maggiore numero di imput (circa il 70% del totale). Nel mirino delle operazioni sospette anche le operazioni in criptovalute.
Massimo Cingolani