Paul Cézanne. Francese, di origine italiana (Romagna, ndr.). E’ valutato l’artista più singolare e sfingeo di tutti i dipinti della terra di Francia post-impressionista. Spesso considerato il padre della pittura d’Oltralpe. Ha raggiunto nella sua opera traguardi eccellenti e insuperati di stile e di bellezza. Uomo solitario e ombroso. Con aspetti del suo carattere, a volte, esposti alla violenza. Dotato, inoltre, di uno spirito, alquanto, intransigente. Eppure, gli amici non gli mancarono. Anzi. Relazionò con i pittori più importanti dell’epoca. Finanche, con lo scrittore Emile Zola, negli anni della gioventù. Paul Cézanne, pur difendendo la libertà dei suoi contemporanei impressionisti, prese le distanze da ogni scuola artistica. Per sviluppare uno stile pittorico personale e sontuoso, ispirandosi ai precettori del passato e precorrendo i futuri movimenti artistici. Fu la graziosa cittadina di Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, a dargli i natali. Di famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale, ndr.).
Quindi, egli ebbe modo di condurre una vita agiata. A differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato. La sua una vita, comunque, fu lunga e sovente travagliata. Benchè Cézanne tenesse in alta considerazione la rappresentazione della figura umana (famosi i suoi ritratti di gioventù e la più tarda serie dei bagnanti), è soprattutto noto per le luminose nature morte e per i meravigliosi e ammalianti paesaggi. I paesaggi, appunto, sono, tra le produzioni di Paul Cézanne, quelli più emozionanti e poetici. Vi regnano i colori verdi. Distesi in innumerevoli nuance eterogenee, tra cui si insinuano chiare tinte di colore diverso. Sono paesaggi che fuoriescono da una immensa percettibilità d’animo e che cercano nella natura la limpidezza e l’equilibrio senza tempo. Le sue nature morte, invece? Sono quasi sempre dominate dalla frutta. Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, inneggiano un po’ dappertutto. In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva. Cézanne è interessato solo ai volumi non allo spazio!
Tanto che l’artista dichiarò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera. La sua tecnica pittorica è decisamente unica ed inconfondibile. Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle. Per arrivare a questo, aspettava che il primo strato di tinta si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore. Era un metodo molto lento e meticoloso. Cézanne riteneva necessario sviluppare un nuovo genere pittorico per rendere indelebile il mondo naturale che tanto amava. L’artista non deve limitarsi a imitare la natura, sosteneva con forza, bensì, in tutta la propria opera, evocar il mondo tramite il quale percepiamo noi stessi e sul quale poggia tutta la vita. Forte di questa visione il pittore uomo devoto, meditativo e determinato, dipinse con stupendi risultati la sua terra di Provenza. Infondendole una bellezza senza tempo. Il pittore nacque nel 1839 e morì nel 1906. Non tradì mai la sua terra di nascita, infatti, si spense nella stessa. Dal 1906, anno della sua scomparsa, la sua eredità venne fatta propria, soprattutto, dai cubisti che in Cézanne trovarono il loro precorritore. Padre spirituale di Matisse e Picasso. Ma, il successo della sua arte gli fu riconosciuto soltanto dopo la morte. Così, come accade alla maggior parte degli artisti. Soprattutto, ai pittori.
Michele Bianchi