Un viaggio pazzesco: più di due ore per arrivare! La linea rossa della metropolitana era interrotta, chissà per quale motivo, e di conseguenza tutto il traffico di Milano era impazzito. Tutti i viaggiatori di treni e treni della metrò si riversano in superficie, fermi alle pensiline indicate dal personale ATM, che aspettano di salire sugli autobus sostitutivi. Quanti autobus ci vogliono per farci entrare i passeggeri di un intero convoglio? E ogni cinque minuti arriva un altro treno e ce ne vogliono altrettanti. Noi abbiamo le borse pesantissime come al solito, straboccanti di tutto quello che ci serve, e lì nel mezzo del macello, spintonate e pressate, non è una goduria. Che fatica! Vabbè, anche questa è andata.
Al nostro arrivo era già tutto pronto, la palestra bene allestita, lo schermo gigante nuovo ben montato, i fari nuovi sul soffitto, le sedie già nominate, il catering allestito in bella mostra, il merchandising vario ed eterogeneo bene in ordine. Diciamo: “Wow!”, ma non siamo soddisfatte perché questo mostruoso ritardo non ci ha permesso di essere lì anche noi ad allestire, montare, preparare, inchiodare, avvitare, portare, spostare, montare e tutto il resto. È come ci avessero tolto un litro di sangue. Non ci rimane che aiutare con la camera fissa, le minigonne del ring e fare un salto al supermarket lì vicino per comprare qualche oggetto che ancora manca, e allora ci sentiamo meglio. Non possiamo essere lì senza essere partecipi. Lo diciamo spesso che lo show è soltanto la punta dell’iceberg, e quello che c’è sotto il pelo dell’acqua, sommerso e invisibile ai più, è dieci volte più grande, dieci volte meglio.
Il nostro tavolino è lì che ci aspetta, fedele compagno silenzioso. C’è un sacco di gente, davvero! I ragazzi MWF, parecchi ICW, qualche IWE, pochi FCW, una terna arbitrale d’eccezione (Malalana, Cesana e Malvezzi, anche se quest’ultimo oggi è qui in veste di manager e non arbitrerà niente) e un sacco di stranieri. Il clan Tornaghi al completo, tutti efficienti come al solito. Mamma Tornaghi è a dir poco stravolta: 24 ore fa, in casa sua c’è stata la calata dei barbari: tutti gli stranieri sono arrivati in orari diversi. Qualcuno ha dormito lì la sera prima, e dal mattino sono arrivati tutti ad orari diversi, tutti con voli diversi. Il viavai avanti e indietro dall’aeroporto è stato continuo e stare dietro a tutti non è stato facile, ma anche lei alla fine ce l’ha fatta. Una grande, grande donna!
Arriva il nostro piccolo fan Mattia che porta un paio di torte fatte in casa da mamma Marzia che son due capolavori. Una destinata a noi, l’altra al buon Fabio Tornaghi, decorata a dovere.
Ai due lati dell’ingresso degli atleti ci sono due poster giganti: uno di Manero e l’altro di Lenders. Non sarebbe bello se tutti e quattro i lati del salone fossero tappezzati di poster degli atleti? Mah, noi la buttiamo lì, poi magari qualcuno realizza…
Dai che iniziamo, su, che se no si fa tardi.
Il primo match è un tantino anomalo: Gabriel Bach contro Lupo. Anomalo nel senso che Lupo è su che si fa il suo bel promo, arriva il Giovane Compositore e fa sapere al mondo intero che Lupo lo batterà lui, facile facile. Dai, Gabriel, sì, ci crediamo, eh? Ma ha fatto i conti senza l’oste: Lupo si incazza e Bach le prenda di santa ragione. Quando poi tenta di passare all’attacco per davvero, a Lupo non gli fa nemmeno il solletico. Le chop che piglia sono spaventose. Il german suplex lo manda in orbita a trovare Luca Parmitano a bordo della ISS e un back breaker lo manda ko. Dopo meno di due minuti abbiamo già finito. Più che “Musica, Maestro“, è “Musica, Ma-è-strano che sia ancora vivo“.
Secondo match: More Than Hype (Tre irlandesi bellini bellini. Nathan Martin e Darren Kearney, che di solito sono in tre, con LJ Cleary, ma per questo match ne bastano due) contro i Rebel Souls (Steve McKee e Kronos) contro i Party Hard Inc (Trevis e Jesse Jones, accompagnati da Riot). Ma che bella festa, che bello che bello che bello!
La faccenda inizia con un balletto generale da tarantolati, e il pubblico già si scalda. Iniziano Trevis e Darren con un po’ di chain, poi entra anche Nathan e iniziamo a capire che questi qua non scherzano mica tanto! Trevis, che dovrebbe fronteggiarli, se ne va col naso ammaccato e arriva Jesse Jones che in tre secondi viene triturato in stile “facciamoci un hamburger”. Ci prova McKee che viene spedito di sotto in meno di mezzo secondo. Ma mentre guardano giù si trovano alle spalle Kronos, che gli torreggia alle spalle ed è più grosso di tutti e due gli irlandesi messi assieme. Arrivano Trevis e Jones ad aggredirlo e diventa un quattro contro uno, ma solo per poco: Kronos si libera di tutti in un attimo e si accanisce su Nathan. Lo spantega un pochino poi lo lascia a McKee come il primario chirurgo lascia terminare l’operazione al suo allievo. (McKee oggi ci sta sulle scatole perché aveva i capelli più belli del mondo e li ha tagliati tutti, corti corti. Nemmeno l’abbiamo salutato. Tradimento!)
Nathan esce e torna Darren, McKee esce e arriva Jones. Darren fa piazza pulita buttando tutti di sotto, poi si lancia su Kronos. Suicide dive generale: Trevis si lancia su Darren e Kronos. McKee si lancia su Darren, Kronos e Trevis. Nathan si lancia su Darren, Kronos, Trevis e McKee. Jones si lancia su Darren, Kronos, Trevis, McKee e Nathan. Madonna, che casino! Pubblico in delirio, urla e giubilo per tutti! Tornano sul ring i due irlandesini, massacrano Jones ma arriva Kronos che li spalma a dovere come fossero Nutella sul panino. I due Party Hard massacrano Kronos, ed eliminato il gigante schienano senza troppi complimenti McKee. Mamma, che macello! Nove minuti di allegria, dinamismo, azione e acrobazie. Datecene dieci, di questi match, che vivremo tutti più felici!
Terzo match: TG e Horus l’Assoluto contro nientemeno che gli A2A (Maverick Mayhew e Joe Lando). Inizia Maverick tirando un “sgiafùn” (schiaffone, in milanese) a TG, che glielo rende triplo mandandolo ko al tappeto. Allora interviene Lando dicendo: “faccio io che sono più forte!” See, ciao: due ceffoni a TG, e anche Lando va ko, però dopo essersi ribaltato a trecentosessanta gradi. I due inglesini scappano verso il backstage e allora l’arbitro inizia il count out. Lando cambia idea e torna su giusto in tempo per farsi acchiappare in stile Gorilla press. Dopo tre ore in alto nel cielo finisce giù con una Gorilla Press Into Powerslam. Entra Horus (quanto ci era mancato!) al posto di TG ma Lando lo butta giù con uno spinning kick. Tra un calcio e l’altro, anche Maverick entra come uomo legale, e insieme al compagno rifilano a TG una double hiptoss e un doppio calcione sul muso in stereofonia.
Lando si fa lanciare in aria dal compagno per ricadere su TG con un moonsault, e un attimo dopo gli rifila un ennesimo calcione in piena faccia. Se trovate in giro un naso, è di TG. Riportateglielo. Maverick va avanti con un suplex, un bodyslam e senza che il povero TG faccia una piega, continua a suonarlo come un tamburo. Che l’arconimo TG stia per “Tutto di Gomma”? Entra Lando e la musica non cambia. Gli A2A partono in coppia per una double brainbuster ma TG gliela riversa in una neckbreaker. Non contento, il signor Indistruttibile riparte con una doppia german suplex, poi, stufo di prenderle, si fa dare il cambio da Horus. Adesso è lui che li fa volare in tutte le salse. Non è solo Red Bull che ti mette le ali… Mentre il duo italiano si mette a bisticciare per chi deve menare chi, Maverick atterra Horus, poi The Greatest parte per una vertebraker, ma interviene Lando con un suplex. Maverick torna a razzo con una backbreaker e insieme riprovano la double brainbuster. Ma hanno fatto i conti senza Horus, che torna in gioco e insieme al compagno ribaltano gli inglesi con due lariat di quelle potenti. L’Assoluto tira a Lando una Ushigoroshi che lui chiama Ultima Ora, Tg spiaccica Maverick con una Black Tiger Bomb e din, din, din, here is your winner! Viva TG!
Quarto match: Alexander James vs. AB Knight, match valido per il #1 contender al titolo God of Sun. Alexander James è un cristone americano di un metro e ottantacinque, fisico da copertina di rivista fitness, rosso di pelo, bel faccino da divo di Hollywood. AB Knight, a confronto, è meglio non confrontarlo. James fa il suo ingresso che pare una sfilata di moda, modello Giuditta.
Dai, immaginatevi la vocina: “Attraversata la sala con sguardi intensi ed ammiccanti. Appena salito sul ring, toglie con gesto atletico il mantello tre quarti in raso color testa di moro, dettagli e profili in argento che richiamano il collo in volpe argentata. Sotto di questo indossa una tunica a tubino al ginocchio a motivi geometrici: losanghe dorate e righe verticali che mettono in risalto l’altezza, nere e bordeaux nella medesima tonalità dei cuscinetti agganciati al turnbuckle. Anche questo viene sfilato con eleganza. Stivali argentati, slippino alto a sottolineare la vita e ginocchiere in tinta”. Ma Gesù, per favore! Va bene tutto, poi sarà anche un Dio, ma Naomi Campbell se la tira di meno!
L’avremo detto un milione di volte quanto ci divertiamo a smitizzare queste icone viventi che all’estero spaccano le montagne, arrivano qua e fanno le sfilate di moda e il minimo sindacale. D’accordo, nessuno rischia di farsi male pagato niente rispetto ai loro soliti gettoni. Va bene che devono adeguarsi spesso a salire sul ring con ragazzi al disotto del loro livello, e comprendiamo bene che gli stage che fanno prima dello show siano preziosissimi per i nostri atleti, ma… volete far vedere qualcosa anche a noi che guardiamo? Una cosa qualsiasi, dai… una mossa, almeno UNA!
Arriva AB Knight, differenza abissale. Totale. Magrolino, faccino da bravo figliolo, attire in jeans probabilmente cucito dalla mamma. Adorabile, spontaneo, disinvolto davanti al Guru. AB, ti abbiamo sempre apprezzato, ma mai così tanto. Sei bellissimo. Semplice. Umano. Ti vogliamo bene. Sei bellissimo.
Il match si apre con James sbatacchia AB qua e là finché questi non si stanca e reagisce con un dropkick e poco dopo con una head scissor. Abbiamo un istintivo brivido di paura quando AB scivola (per davvero) con un piede dalla terza corda, ma grazie al cielo non ha conseguenze. James lo piglia a calci poi lo torce in una figure four. La applica anche alle braccia e cerca di spezzargli tutte le dita, ma con nessun risultato da reparto gessi. Un po’ di genuini cazzotti sul muso da ambo le parti, poi AB lo tira giù con un paio di clothes line e poco dopo con un fliyng forearm. James se lo carica sulle spalle, ma AB si libera e trova modo di eseguire una yoshi tonic. James lo cucca sulle corde, così gli rifila una jaw breaker e una deadlift gutwrench sitout powerbomb. Altra figure four con stritolamento di ditine, e AB è costretto alla resa. Finito? Sì, undici minuti di niente. Magnifico, passiamo a qualcosa di più serio.
Quinto match: Mirko Mori contro LJ Cleary. Mirko, lo conosciamo bene. LJ è uno dei More than Hype, che non è entrato in scena prima per combattere ora in un match uno contro uno. Avete presente Mowgli? Ecco, è lui, tale e quale. Sui pantaloni ha scritto “BLEAH”, e allora più che il trovatello del Libro della Jungla dà l’idea della Pecora Nera della canzoncina per bambini (“Baa, baa blackship, have you any wool?” https://www.youtube.com/watch?v=wKJNrKxjcO0)
Lo scontro si apre con un po’ di sano chain e con LJ he incastra Mirko tra le gambe e lo fa cadere come vuole, un po’ di qua e un po’ di là. Incitato dal velloso irlandese, il pubblico inizia a belare in coro urlando “bleah” che sembra BEEE, e l’effetto bucolico è esilarante. Ora anche Mirko cerca di incastrargli le gambe, ma l’ovino d’Irlanda non solo si disimpegna con classe, ma poco dopo rifila all’avversario due atomic drop: per restare in tema di pecore, adesso abbiamo anche il castrato. Mirko riparte in quarta con un armdrag e un dropkick. Data l’abbondanza tricotica dell’oltremanica, rivolgendosi a Mirko, il pubblico scandisce “Pe-la-ti-no, pe-la-ti-no”. LJ tira una bellissima head scissor, poi tentano alternativamente vari rollup. L’irlandese stende Mori con un fliyng forearm. Cercano di ribaltarsi e immobilizzarsi l’un l’altro aumentando il ritmo e la pressione dei rollup. Poco dopo, LJ stende il suo antagonista con un bel volo dalla terza corda. Mirko tenta un superplex ma LJ lo stende di nuovo con una capocciata – giustamente – da vero montone, e uno splash rifinisce l’opera. Ma ancora non è abbastanza per il pin finale. Bello, ma quant’è bello il volo di Mirko dalla terza corda con conseguente diving tornado ddt e immediata piledriver che mette fine ai giochi e, in barba agli animalisti e ai vegani, fa polpette della pecora. Bello davvero!
Adesso un attimo di pausa perché Fabio Tornaghi spiega che l’intero incasso della serata verrà devoluto all’AIPD, Associazione Italiana Persone Down. Attorno a queste persone “diverse” ci sono tanti e tanti pregiudizi. Non è facile capire le cose quando non le si conosce, questo è normale. Allora è giusto conoscere da vicino questi ragazzi, farsi raccontare la loro vita, chi sono , cosa fanno. E quando ci si avvicina al loro mondo si scopre che hanno pregi e difetti ma non sono né meglio né peggio. Sono solo diversi. E, mettetevelo bene in testa: sono down, non sono scemi!
Sesto match: Holidead & Mary contro Flavio Augusto e Mr. Malvezzi. È confortante sapere che nella seppur retrograda, strampalata Italia, le donne possano battersi contro gli uomini in assoluta parità. E nessuno tra i presenti si sognerebbe mai di lagnarsi che non siano all’altezza della situazione, e che c’è troppo divario, e qui e là, perché qua le donne sono toste davvero! Il match entra subito nel vivo con le ragazze che suonano Flavio Augusto come un tamburo. Mary scivola male in un tentativo di casadora ma niente di male: Holydead la acchiappa di peso e la scaraventa su Augusto che è già mezzo spantegato di suo dopo una serie di splash. Malvezzi entra nel ring a protestare per qualcosa, ma ha fatto i conti senza la padrona di casa che si incavola e sperando di menarlo di santa ragione lo insegue tutto attorno al ring. Ma era un trucco per distrarla: mentre i due si rincorrevano per tutta la sala, Augusto ne approfittava per bodyslammare Mary. La scura Holydead torna su e dà del filo da torcere al romanaccio. Entra anche Malvezzi immaginando di fare chissà cosa, ma tutto quello che ottiene è un bodyslam tale che si porterà dietro a vita il colpo della strega e la lombaggine. Riesce a sfuggire ad un secondo slam e se la dà a gambe lasciando il posto all’imperatore Flavio, che come sia, sia, si becca al volo una head scissor dalla bella Mary. La grandezza dell’Impero si mostra subito dopo con una X Factor. Ogni trucco è buono per distrarre l’arbitro e continuare il pestaggio senza che nessuno si accorga delle scorrettezze. Tra una distrazione e un magheggio, la povera Mary ne prende un fracco e una sporta senza che la sua compagna possa intervenire. Entra Malvezzi, e anche Holydead rientra in gioco. Con un’azione bilama, la mora lo atterra e la rossa lo stende. Flavio vola di sotto e Mary gli zompa sopra con un pescado. Mr Malvezzi approfitta del’attimo in cui Holydead guarda di sotto per ribaltarla on un rollup e schienarla a tradimento.
E adesso? Adesso il main event, una roba proprio bella bellissima: valido per il Rising Championship, Andy Manero contro Nick Lenders. Vi va bene? Quelli che vogliono anche un Lucano, possono accomodarsi altrove. Ma quanto sono belli, questi due? Sembrano gatti: saltellano di qua e di là, si toccano appena e rimbalzano via, pause, salti, sguardi felini, forza, dinamismo, tecnica… manca solo che facciano MIAOOO nei toni bassi e profondi come fanno, appunto, i gatti incazzati. Lenders butta di sotto Manero e gli zompa addosso con un suicide dive. Tornati entrambi di sopra, Manero subisce una head scissor e una fallaway slam. Lenders inizia la demolizione dell’avversario con una serie di splash, ma poi subisce un calcione in pieno stomaco dal Ballerino mentre tentava un up and over sulla terza corda. Ora tocca proprio all’eroe del Sabato Sera a darci dentro di brutto: calci in testa, uppercut e spiaccicamenti vari, ma per il pin è ancora troppo presto. I due ci mostrano un repertorio di bravure di vario genere. Manero ci delizia con la sua Maneroplex, Lenders evita il pin e fugge al piano di sotto. Manero lo insegue e gli passa la schiena da parte a parte con un calcione, tornano su e lo bodyslamma da paura. Dopo una vicendevole serie di scambi, Lenders si becca una enziguiri cui replica con un double down clothesline e il pubblico scndisce “This is awesome” come se non ci fosse un domani, un dopodomani e nemmeno tutto il calendario. Un fighting spirit permette ad entrambi di riprendere un minimo di fiato, poi Manero si becca un sitout powerbomb di quelli tosti, ma il pin, ancora non viene. E dire che sono su da dieci minuti, roba che anche un bue sarebbe morto di fatica! I due, ora si aggrovigliano in una una variante del Victory Roll e un istante dopo, una canadian destroyer di Lenders ci fa urlare con tutto il fiato che abbiamo in gola. Quando ci sono loro, al tavolo del catering dovrebbero vendere anche le pastiglie balsamiche per la voce perché quando hanno finito, metà del pubblico in sala è rimasto àfono. Adesso Manero si becca una crippler crossface e appena si libera si vendica con una boston crab. Un rollup inaspettato e riecco Lenders con la crippler crossface. Manero si salva in corner mettendo il piede sulle corde, dopodiché frulla il povero Goleador con una cutter che potrebbe anche sfondare il ring, e una Sister Abigail da spettacolo puro. Manca qualcosa? Sì, una Shining Wizard, sempre del nostro Ballerino preferito. Ma vi rendete conto di cosa ci fanno vedere questi due, ogni volta che salgono sul quadrato? Ma che cintura e cintura! Questi meritano la corona e lo scettro! Manero prova lo schienamento con la sua staying alive, e sebbene entrambi sembrino sfiniti, il pin vincente ancora non viene. Lenders si rialza e replica con un superkick, e poi un altro, e un altro ancora. Pazzesco, pazzesco davvero! Credete che il Ballerino molli? Macché, il fuoco di fila prosegue con una tornado ddt di Andy, una seconda canadian destroyer di Lenders, e stavolta è finita davvero: din, din, din, Lenders is your winner! Quindici minuti di pura gioia per gli occhi e per l’anima. vince Lenders ma, come dico sempre, quello che ha vinto davvero è il wrestling italiano, il pubblico che si è gustato tutto questo, e la vostra Erika Corvo che anche questa volta può dire: “io c’ero”! Stendete il tappeto rosso dove passano questi due, filmate i loro match, dategli il cinque quando passano e raccontate quello che avete visto, perché quando si ritireranno, ragazzi, piangeremo tutti lacrime amare!
A conferma di quanto ho sempre sostenuto sul valore di questi ragazzi, Lenders ha comunicato poche ore fa il suo imminente tour negli USA. Gli americani non sono ciechi. Indovinate un po’? Non ci va da solo: saranno con lui anche Trevis e Jesse Jones! Come ci abbiamo sempre visto giusto, eh? Abbiamo detto da sempre che i nostri sono più bravi degli americani: se li chiamano lì, non è certo per abbassare la media dei loro spettacoli. Semmai, per ALZARNE il livello!
Le loro tappe:
10/10 XWA (Rhode island)
11/10 CHAOTIC (Massachusetts)
13/10 WHAT (Rhode Island)
16/10 CZW (New Jersey)
17/10 BEYOND (Massachusetts)
19/10 NORTHEAST (Connecticut)
19/10 XWA (Rhode Island)
E adesso ci salutiamo tutti, che la prima parte è finita ma la seconda ci aspetta! Stay tuned!
Grazie come di consueto al Dottor Birrachiara per la sua insostituibile consulenza sulla parte tecnica.
Erika Corvo