New Orleans è una città della Louisiana in prossimità del fiume Mississippi, vicino al Golfo del Messico. Perché una piazza a New Orleans che omaggia l’Italia? bisogna ripercorrere un po’ di storia della città. New Orleans fu la prima città americana ad accogliere un grande numero di emigranti italiani, prima che l’Italia fosse unificata. A New Orleans gli italiani immigrati si sistemarono in un quartiere specifico della città che prese il nome di “Little Palermo”.
Foto in alto: uno degli ingressi per arrivare alla Piazza d’Italia
Così la comunità italo-americana, commissiona nel 1978, all’architetto Charles Moore (1925-1993) di progettare in un area di riqualificazione urbana, qualcosa che potesse omaggiare i cittadini italiani di New Orleans. L’architetto Charles Moore progettò la “Piazza Italia”. La Piazza incarna il puro ecclettismo post moderna, che con grande maestria l’architetto Charlie Moore è riuscito integrando elementi antichi in chiave moderno i vari aspetti linguistici ed espressivi e tecnici dell’architettura. La piazza ha un impianto classico, fatto di colonne e archi in chiave moderna imposti dalla stilizzazione delle forme, colori, materiali come l’acciaio e luci rendendola suggestiva e scenografica come se fosse una quinta di teatro.
Come raggiungere la piazza Italia? L’impianto della piazza si trovo all’incrocio di strade ma è quasi nascosta dai grandi grattacieli che la circondano. Di certo, rispetto agli edifici che la circondano, molto regolari e razionali fin dal suo ingresso vedere elementi classici, rompe quella monotonia fatta di sguardi anzi si rimane sorpresi di tanta classicità in chiave moderna appunto in stile Ecclettico.
Elementi della piazza sono la fontana a forma di Italia, colonnati, una torre dell’orologio, un campanile e un tempio romano. Colonnati, archi e campanile sono disposti non attraverso un reticolo regolare ma curvo intorno alla fontana a forma d ’Italia. Speriamo che una così particolare piazza venga conservata a lungo come importante fonte storica degli italiani immigrati a New Orleans, nonostante le esigenze della città cambiano.
Stefania Monciardini