Dall’emanazione della Legge Casati ad oggi, la scuola italiana è senza dubbio cambiata anche nei riguardi dello sport. L’insegnamento dell’educazione fisica in Italia fu introdotto dalla Legge Casati del 1859, al Titolo V, sotto la denominazione di “Ginnastica“, obbligatorio ai soli maschi. Questa legge sancisce anche l’obbligo della “Ginnastica militare” negli Istituti di istruzione secondaria in conformità al modello prussiano di R. Obermann. Osservando le continue modifiche legislative partendo dalla legge Casati a quelle correnti del nostro Paese. Oggi la scuola italiana riconosce l’importanza della pratica sportiva.
Riconosciuto il ruolo educativo dello sport nella comunità scolastica, lo step sucessivo fatto dal Ministero dell’Istruone in Italia consiste: “Praticare attività sportive favorisce, da un lato, lo sviluppo di competenze personali, migliora l’autostima e l’autonomia e insegna a gestire ansia e stress; stimola, dall’altro, anche la capacità relazionale, l’adattamento all’ambiente e l’integrazione sociale. Le iniziative promosse dal Miur, attraverso la realizzazione di progetti nelle scuole, sono volte a promuovere sani stili di vita e a valorizzare le diversità. Diventano, così, un insostituibile mezzo di prevenzione contro fenomeni di obesità, violenza, bullismo, discriminazioni razziali e di genere. Le attività sono tese a: diffondere una corretta cultura dello sport, contrastare l’abbandono scolastico, facilitare l’inclusione delle fasce più deboli della popolazione scolastica, favorire la partecipazione attiva degli alunni con disabilità. Lo Sport si configura, all’interno di questo percorso, come un’espansione naturale delle conoscenze anche nell’ottica dell’inclusione sociale.”
Comunque, è da tempo nota l’influenza positiva non solo sul fisico ma anche sulla psiche, il praticare uno sport.
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