Nella foto, in alto: aikido a mani nude
Aikido. Letteralmente, il termine giapponese, si traduce come “la via della forza armonica”. Arte marziale del Sol Levante. Poliedrica. Nata negli anni Trenta. Discende dall’antica tradizione dei Samurai (militari del Giappone feudale appartenenti a una delle due caste aristocratiche giapponesi, ndr,).Si ispira molto ai principi del budo. Cosa importante? L’aikido non è uno sport. Infatti, non esistono competizioni. Ma si pratica per migliorare se stessi. Non per vincere l’avversario. L’aikido si esegue nelle palestre, denominate dojo (luogo dove si segue la via, ndr.). Sopra una materassina, di nome tatami. Si indossa il keikogi. Il classico costume bianco di cotone usato per le arti marziali. Chi lo puo’ praticare? Tutti. O, quasi. Ovviamente, tenendo conto delle proprie possibilità e dei propri limiti.
Nella foto, in alto: aikido praticato con le armi
Perciò, anche anziani. Ai bimbi non è consigliato. Invero, per loro, non esistono scuole, perchè, in genere l’aikido è considerata un’arte marziale troppo complessa e pericolosa per il suo largo uso di leve. Fanciulli a parte, però, è un’arte marziale destinata all’intera umanità. L’aikido si manifesta come un efficace elegante metodo di autodifesa. I suoi movimenti? Basati sul principio della rotazione sferica. Il su fondatore? Il maestro Mohirei Ueshiba. Di origine samurai. Il concetto generale di aikido? Cercare di difendersi usando minima forza. Gli aikidoisti questo concetto lo conoscono e lo custodiscono bene. Anche per l’aikido, come per il karate e altre arti marziali nipponiche, il grande maestro è detto sensei (maestro di vita, ndr.).
Nella foto in alto: Sensei Mohirei Ueshiba. Il fondatore dell’aikido
Le tecniche? Le basi dell’Aikido, sono formate da proiezioni (Nage-Waza) e immobilizzazioni (Katame-Waza). Le armi quali sono? Il tanto (pugnale). Il Jo (bastone). Il Bokken (spada di legno). Lo studio di quest’arte è molto complesso e lungo. Ci sono procedimenti sia a mani nude che con le armi. Questa disciplina è una delle più attente agli aspetti estetici, inferiore, sotto questo aspetto, solo al kendo. Come già detto precedentemente, l’abbigliamento consiste in un kimono da judoka, detto keigogi. Solo dopo la cintura nera, si aggiunge la classica gonna-pantalone lunga. Blu, o nera. Quest’ultima, è conosciuta come hakama. Con questo indumento, si ricordano gli aristocratici samurai.
E, per quanto riguarda i ritualismi? All’inizio e alla fine di ogni lezione viene eseguito un saluto al maestro. questo saluto varia a seconda delle scuole di cui gli allievi fanno parte. Aikido. Un’arte marziale veramente bella. Molto riflessiva. Tutta da provare!
Stefania Monciardini