Ripartiamo? Ok, fine della breve, brevissima pausa tra lo show pomeridiano e quello serale. “Ma come mai”, chiediamo al buon Tornaghi, “questo ritmo incalzante che non lascia spazio nemmeno al fumarsi una sigaretta tra uno show e l’altro?” “Questione di fruibilità”, risponde lui. In pratica, nell’organizzare tutta la faccenda, Fabio ha voluto tenere conto dell’orario che fosse più accessibile ad un pubblico di bambini per lo show pomeridiano e ad un pubblico di famiglie per quello serale. Che si possa andare e tornare con i mezzi agevolmente nel caso che non si possieda un’automobile e che gli orari di sonno dei più piccoli non vengano stravolti. In effetti ha ragione: anche noi che dobbiamo sempre muoverci con i trasporti pubblici, ad una certa ora dobbiamo sempre mollare tutto e andarcene, a meno che non ci sia qualcuno disposto a riportarci a casa in auto. Quindi ha concentrato gli incontri in una card fitta fitta che a stento lascia spazio perfino ad una corsa in bagno.
Bene, il prossimo match si preannuncia “ciccioso”: Nico Narciso contro Trevis (che non è uno di Treviso). Godiamocelo! Già dal primo minuto Narciso si mostra determinato e piazza a segno una fireman’s carry takeover, dimostrandoci come si possa fare qualcosa di scattante e intrigante anche in mezzo al chain. Qui non ci si annoia di sicuro e in meno di due minuti ci mostrano entrambi del bello e del buono! Veloci, scattanti, capaci e con un magnifico parco mosse eseguite in scioltezza. Ragazzi, che spettacolo! Tra un headscissor necklock e un backslide pin, Narciso non perde occasione di farci sapere quanto sia bellissimo. Anzi, bellissimissimo.
Attorno ai bicipiti ha due fascette con lunghe frange pendule. Una volta, quando il domopak non esisteva, quelle frange si vedevano nei negozi di salumeria e macelleria, appese ad un’asticella basculante per tenere lontane le mosche dagli alimenti. Va bene che Narciso è un gran bel pezzo di manzo, ma che avesse bisogno anche delle frange scacciamosche per esporsi al pubblico, non ce lo aspettavamo!
Trevis ha i pantaloni gialli col bollino sopra che sembra una Chiquita. Una Chiquita Trevisana. Trevis gli piazza un flyng forearm di quelli tosti, Nico gli rende il favore con un elbow drop e un backbreaker da paura. Acchiappa il povero Trevis per un suplex, ma… ci rendiamo conto che a volte essere presi per il culo non è poi il peggiore dei mali…
Tornato a terra come una signorina, Trevis si vendica con un adorabile enziguiri e con un tilt o whirl. Nico reagisce con un fisherman suplex con ponte, poi un devastante running unpritter. Trevis sembra knocked out e Nico ci si diverte sollevandolo al conto di due per suonargliele ancora un po’. Chissà perché, ma quello che in fondo dà la maggior soddisfazione sono sempre e solo dei sacrosanti ceffoni sul muso. Comunque Narciso paga cara la sua strafottenza: Trevis si riprende quel tanto che basta ad acchiapparlo in un roll up, e one two three, tin tin tin e il match è suo! Chiquita uno, Manzo zero. Go, Vegan!
Secondo match, ullallà: The NIC vs Headhunters! I The NIC sono Oisin Delaney e Charlie Carter, che ovviamente viene ribattezzato immediatamente Nick Carter. E allora ci aspettiamo che gli Headhunters non siano loro ma Stanislao Moulinsky in uno dei suoi travestimenti più riusciti, e l’ultimo chiuda la porta. Per chi non sapesse di chi cavolo stiamo parlando e chi siano Nic Carter e Stanislao Moulinsky, alleghiamo un file in grado di chiarire la cosa, e oltre a capire vi divertirete:
https://www.youtubHYPERLINK “https://www.youtube.com/watch?v=9IaN-usnVP4″e.com/watch?v=9IaN-usnVP4
Il match inizia con divertenti battibecchi tra gli Headhunters e il gruppo di Carlino Forchini. Sul ring, Delaney salta in groppa a Kronos pensando di combinare chissà cosa, invece gli fa solo il solletico. Molto più facile per Carter buttare via Entertrainer con un fallaway slam senza troppa fatica, e poi entrambi i The NIC lo usano come materasso, tipo quando si è stanchi e ci si butta sul letto a rischio di sfondare la rete. In più gli tirano un double elbow e un rocket launcher più elbow. Rientra Kronos e fa piazza pulita nel giro di niente. I due compari d’oltremanica tentano un vertical suplex, ma… see, domani! Kronos gli reversa la mossa e li sbatte a terra come tappeti con un double suplex che soltanto lui, il più forzuto dei forzuti, può fare così, come se niente fosse!
Spettacolare! Poi acchiappa al volo Carter e con l’aiuto di entertrainer lo Stanislaomoulinskano a terrra. Adoriamo le mosse in combo, e questo double eye of the hurricane è delizioso come un gelato a ferragosto. Ci viene suggerito di spostarci a bordo ring per fungere da quarta videocamera ma, come accadde a Rapallo, si realizza una sovrabbondanza di fotografi. Anche riuscendo a dribblare Gandalf il Grigio (Bertelli) e il rappresentante del Popolo Arcobaleno (Cuozzo) ci troviamo con la visuale coperta dalle gambe di Delaney e non vediamo praticamente una cippa, quindi se saltiamo qualcosa e ci rimanete male, vi sta bene: la prossima volta vi schiodate dalla sedia e venite anche voi a vedere. Ad ogni modo si fa frittelle di Carter. Questi reagisce e fa quel che gli è possibile con un belly to belly suplex, poi rientra Oisin. Entertrainer si becca tante di quelle facciate che probabilmente il naso gli è rientrato per uscire fuori dalla nuca. Uè, se gli rovinate il profilo, poi ci pensiamo noi a schienarvi, eh? (The NIC avvisati, mezzi salvati) Carter, dicevamo, ne prende pure da Kronos che sbaglia atterraggio con una stinger splash, che poi ne piglia a sua volta da entrambi i The NIC. Sterminato l’Ultimo dei Titani, questi tornano a prendersela con Entertrainer, ma hanno fatto i coti senza l’oste. Kronos ritorna, li spantega giù e The Entertrainer schiena Carter. Arrivederci e tanti saluti!
Bene! Ecco un altro bel gioiellino in arrivo! PLATA EN LA CAJA. Qui è “ognuno per sé e Dio per tutti”. Horus l’Assoluto (quando va in spiaggia, l’Assolato) contro Scrum, contro Alessandro Capone, contro Larry Demon, contro Insanity, contro Mary Cooper. Con tutta questa gente mancano all’appello solo i due Leocorni ma cominciamo lo stesso anche senza. Apre le ostilità Horus che se la prende verbalmente con Insanity e Mary ne approfitta per tirargli un low blow di soppiatto, da dietro le spalle. Mentre l’Assoluto sperimenta l’apnea fuori da un contesto acquatico, Insanity ne approfitta per tirargli una DDT. Ora è Scrum a prendersela con Mary, solo che il low blow glielo tira Insanity e la DDT gliela tira Mary. Mentre le due ragazze si choppano e si richoppano tra loro in santa pace, Capone e Larry si contendono l’utilizzo di una scala per raggiungere la Plata en la Caja (traduzione: letteralmente Argento nella Scatola, in pratica un Money in the Bank) appesa in alto.
Larry dev’essere il figlio segreto che Crudelia Demon ha avuto con un Dalmata quando si è stufata di farci le pellicce. Le due ragazze vanno ad impattare sulla scala mentre questa viene portata sul ring, e allora scendono a farsi un giro, ammaccate, doloranti, e anche senza un pezzetto di dente. I quattro uomini, invece, risalgono e cominciano a suonarsele come se non ci fosse un domani. Notevole e apprezzata è una bella spear in stereofonia di Horus e Scrum sui rispettivi avversari. Tornano le ragazze con una scala tutta per loro e “scaleggiano” gli avversari rimasti in piedi. Poi Mary posiziona la scala, ma Insanity le impedisce di salire a suon di ceffoni e la stende con una sitout face buster. Riprova a salire ma torna Capone che se la carica in spagoletta e la spantega giù. Ora è lui a tentare la scalata ma arriva Scrum e lo butta di sotto. Tenta a sua volta l’impresa (ma non è meraviglioso constatare che questi ragazzoni atletici e scattanti ci mettano un mese per salire cinque gradini?) ma viene fermato da Larry che gli ribalta la scala su cui si trova e lo fa cadere sull’altra, rimasta poggiata alle corde. Torna su anche Horus che tira a Larry un suplex con delay.
Risale Mary armata di sedia e disintegra Horus. Dato che tutti gli altri sono giù dal ring in un bel gruppetto, invece di ritentare la salita, la bella bergamasca opta per lo sterminio di massa con un pescado memorabile. Tutti giù come birilli al bowling, e per la gioia del pubblico… colpo di scena! Adesso è l’arbitrissimo Malalana che sperimenta l’estasi della vetta salendo a sua volta la scala. Perché? E perché lui è Malalana e Malalana può fare tutto quello che fanno i wrestler. Di più! È il supereroe a strisce del ring. Altro colpo di scena! L’altro arbitro, Cesana, lo convince a scendere ma appena Malalana gli volta le spalle, ci sale lui. Quello si incazza, lo tira giù è iniziano a litigare e spintonarsi.
Arriva David Silas che non c’entrava un tubo col match e viene tirato giù quando era già quasi in cima. Se non bastasse, zompa su come un fulmine Hardcore Cassi che anche lui non c’entrava un casso… un fulmine! (finalmente uno che non ci mette tre mesi a salire sette gradini. Gli spetterebbe di diritto la valigetta anche solo per questo!) Avete visto, che alla fine anche i due Leocorni sono arrivati? Riposiziona la scala, sale, acchiappa la valigia e la stacca dal gancio. Non resta che sancire la fine del match, ma dopo il suono della campanella tutti gli atleti sono incavolati come scimmie. Soprattutto Horus, che se la prende con Tornaghi e lo insegue per ogni dove sperando di riuscire a tagliarlo a strisce. Dato che non lo raggiunge, mena Forchini e se ne va. Hardcore invece torna sul ring per autoproclamarsi campione di Qualsiasi Cosa. Solo allora, soddisfatto, se ne va. Che meraviglia! Possiamo avere un match così tutte le settimane?
E adesso, chi c’è? Nientemeno che Doblone contro Jesse Jones per il quarto match della serata. Qui il chain, più che il gioco del ripiglino sembra un vero balletto. (Va bene, non ci piace il chain, e allora? Questione di gusti!) La situazione prende vita quando Doblone ribalta Jones con una victory roll. Dal pubblico si scherza e si chiama Doblone “Umpa Lumpa”, poi “diversamente alto”. Ma chissenefrega? Quando hai spirito, carisma, perizia e sai combattere come lui, puoi sembrare anche un soufflé che, non solo va bene lo stesso, ma diventa un argomento per interagire col pubblico! Infatti diventa una gag comica: JJ lo prende in giro mettendosi in ginocchio per pareggiare l’altezza, poi si rialza e tende in alto prima una mano poi l’altra per il lock, ma Doblone è di due spanne più basso e non ci arriva con la destra e ovviamente nemmeno con la sinistra. Tantomeno ci arriva quando JJ lo sfida in larghezza, però a questo punto Doblone si stufa e prova almeno a pestargli i piedi. Se non altro, a quelli ci arriva comodo. Tra una presa in giro e l’altra, JJ ne approfitta per un sunset flip e un paio di dropkick uno dietro l’altro come se piovessero! Calci, calcioni e una stinger splash giusto per gradire. Eccoci ora arrivati al momento della consueta devastazione di arredi, sedie e mobilia varia, e questa volta è il turno di JJ di prenderle. In due secondi si ritrova con un segno di cinque dita sulla schiena che nemmeno la marchiatura dei vitelli nel far west! Risaliti sul ring, Doblone arrotolola JJ in un gruppo Laocontico inestricabile, anche se non altrettanto finmemente artistico. Jones si libera e inaugura la Sagra del Calcione Vendicativo. Doblone reagisce ma non ce n’è per nessuno, e double down: tutti giù per terra! Segue un fighting spirit e almeno ripigliano fiato entrambi, finché Jones riapre le ostilità con un bel bodyslam e uno splendido enziguiri. Doblone replica con un backstab tirato mentre Jesse sta seduto sulle corde e un over the head suplex, poi subisce uno scoop powerslam e mette a segno un superplex, che ci sta sempre bene. Finiscono entrambi a terra, stremati, e al conto di nove dell’arbitro, con un guizzo, il nostro pirata si lancia su JJ per far contare il pin, ma questo si ferma a due: niente di fatto. Doblone è furioso. Piazza un TKO con caduta sul ginocchio. Subito dopo JJ gli rende il servizio con un fireman carry neckbreaker ma l’italico pirata lo prende per sfinimento con una elevated spinning neckbreaker riuscendo in conclusione a schienarlo. Gran bel match, divertente e combattuto!
Ed ora, siorri e siorre, una bella offerta speciale per voi: due atleti al prezzo di uno, e che atleti! Andy Manero contro Nemesi per un Rising Championship Match. Volevate un main event? E invece ve ne diamo due, perché questo match è così bello che c’è quello ufficiale, ma pure questo qua! Siete felici? Ok, se state buoni, ve lo raccontiamo! Ma cercheremo di riassumere la cosa in qualche modo, perché qui hanno dimostrato di essere due uomini d’acciaio e hanno combattuto come se fosse un Ironman Match o un Last Standing Man: se ci soffermassimo su ogni mossa scriveremmo di nuovo Guerra e Pace. Anzi, solo Guerra. È stata una lunga, meravigliosa battaglia: sofferta, combattuta, uno scontro epico di quelli che ormai la WWE si può solo sognare. No, sto dicendo sul serio! Veramente uno scontro al calor bianco, indimenticabile! Inzia il match Nemesi dopo che Manero non ha voluto stringergli la mano.
School boy e restituzione dello sberleffo. È una continua prova di forza: uno tenta una mossa e l’altro gliela reversa, uno inizia un’azione e l’altro gliela interrompe. Nemesi parte con due armdrag e Manero replica con una jackknife pin. Il dramma prosegue con continui ribaltamenti, roll up e tentativi di small package. Manero tenta un’azione ma Nemesi la ribalta in una victory roll. Di nuovo c’è un reverse dopo l’altro, tanto che Malalana, poveretto, si sarà fratturato la mano a forza di battere il pin ogni due secondi. Nemesi organizza il Festival del Dropkick servito in tutte le salse. Manero scende dal ring, Nemesi lo segue e, avendo terminato i dropkick, ci fa ammirare una vetrina di sweet chin music. Tornano sul ring e Manero si esibisce in un bodyslam selvaggio e belluino seguito da un coreografico elbow drop. I due tornano all’attacco a fasi alterne e notiamo una gran bella kneeling DDT dell’italico ballerino. Nonostante i minuti scorrano e lo scontro sia lunghissimo, non rischia certo di annoiare, tutt’altro: i due ci danno dentro a tutto tondo con un repertorio vastissimo, dal calcio più classico alla mossa più elaborata e difficile. Cose che vediamo sempre e altre cose che non vediamo quasi mai! Sopra e sotto il ring, chain, corde, high flying, potenza pura, acrobazie… che bello, che bello, questo match, credeteci! Nemesi vola in due crossbody, uno dietro l’altro, Manero lo frulla in una tilt o whirl DDT. Sapete? A dire il vero non è molto chiaro che esegua e chi subisca da tanto che se le suonano. Il gruppo di Forchini scandisce gli eventi suonando kazoo e armonica. Manero torna alla carica con una swinging reverse STO (madonna, che spettacolo!). Nemesi si rialza e cavatappa Manero con la sua stessa finisher, la Staying Alive. Secondo voi, a questo punto una RKO poteva mancare? Naa, il ballerino febbricitante colpisce ancora! Spettacolo nello spettacolo, la gioia pura stampata sui visi del pubblico, dal primo all’ultimo. Dagli esperti alle nonne, non ce n’è uno che si annoi o che non sia assolutamente, emotivamente coinvolto. Guardate i filmati, se non ci credete. Non è un assistere. È un goderserla! E anche se non volevamo soffermarci troppo sulle mosse, alla fine siamo qui ad enumerarvele tutte perché un fuoco di fila simile non lo vedevamo da mille anni, o forse non l’abbiamo nemmeno mai visto. Angelico? Angelico? Ma quale Angelico, che qua ne abbiamo uno Diabolico e uno Divino? Ok, si prosegue con una shining wizard e ancora, e ancora, una serie di botta e risposta continui senza tregua, senza un attimo di respiro. Ma che fiato hanno, questi due? Quanto cavolo si allenano per avere una simile resistenza? Che diavolo mangiano, a colazione? Dinamite? Volete la ciliegina sulla torta? Manero acchiappa Nemesi e… Style Clash, nientemeno! Bellissima! Una di quelle cose che vale la pena di vedere nella vita, almeno una volta. Ma mica finisce qui! Un’altra serie di calcioni tremendi e il Divino Danzatore piazza una staying alive. Nemesi è ancora vivo e vegeto e non solo reagisce con una package piledriver , ma dopo una serie di calcioni e vicendevoli rollup, è lui a chiudere il pin finale e aggiudicarsi il match. Oh, ma vi rendete conto che questi qua sono stati sul ring venticinque minuti a dare spettacolo di altissimo livello senza un attimo di respiro col caldo che fa alla fine di giugno? Eh, dite un po’ quello che vi pare, ma il vero main event della serata è stato questo. Dite quello che vi pare un’altra volta, ma si può concludere soltanto dicendo che Malalana ha contato fino a tre, ma hanno vinto tutti e due. Grazie, ragazzi. Siete stati meravigliosi.
E adesso? Adesso un’altra caramellina, un triple threat match: TG contro Harrison Bourne contro Joe Lando (che poi sono gli A2A) ma questa volta ognuno per sé: i due trappolini minorenni che abbiamo già avuto piacere di vedere all’opera nella prima parte dello show. Il match inizia con i due fulmini che corrono in sincro probabilmente per una shoulder block, ma TG si scansa e gli A2A volano al tappeto. Bravi ma inesperti, The Greatest ne acchiappa uno per un running bulldog e disintegra l’altro in stereo con un running clothesline. I due scappano fuori e si beccano un pescado. Quando Lando risale gli tocca anche la Rock ‘n’ Roll, però si vendica subito: sale sulla seconda corda e lì per lì va a segno con una springboard moonsault into tornado ddt. The Italian Immortal scende dal ring e a questo punto Fulmine e Saetta ci offrono un bel saggio del loro repertorio: atletico, variopinto e ben variegato. Questi andranno lontano. Unica loro pecca: più che un combattimento, in effetti è un saggio. Si vede lontano un chilometro che sono amici per la pelle e nessuno dei due torcerebbe un capello all’altro, ma data la loro età, se non avessero almeno un difetto sarebbero mostri. Meglio così che il contrario, e quello che gli manca lo impareranno col tempo. Va benissimo così. TG torna su e se la pigliano di nuovo con lui, ma due ragazzini non bastano certo a tenergli testa anche se sono gli A2A: già gli basta una chop per farli volare via come fuscelli al vento, e quando in due cercano di fargli un suplex è lui a rigirare la frittata e farli volare entrambi. Non contento, fa volare Bourne con una snap powerslam e Lando con una capture suplex. Bourne prende il volo per la seconda volta e TG usa Lando come un proiettile tirandoglielo contro con una gorilla press slam. Almeno riescono a scansarsi in tempo quando cerca di farne Simmmenthal con un moonsault su entrambi e a rivalersi quasi subito mortellando con una tripla combo: dropkick, slingshot double knee strike e cannonball. TG si defila e i due dell’Azienda Elettrica (che a Milano si chiama giusto A2A) ricominciano a combattere tra di loro. Davvero notevoli nella parte tecnica, assolutamente carenti nella parte recitativa, ma questo l’abbiamo già detto.
Bellissima la loro double jump springboard moonsault slam, che manda il pubblico in delirio. Riecco TG e gran finale con un triplo german suplex in trenino e… meraviglia delle meraviglie, Bourne che esegue su Lando nientemeno che una canadian destroyer sull’apron ring! Non so se avete idea della perizia che ci voglia per una cosa del genere, volare e atterrare su due spanne di ring non ammortizzato.
Ma che bello, che bello, che bello e che bravi, che bravi e che bravi! Concludiamo con uno springboard suicide moonsault – sempre Bourne – dalla seconda corda a giù dal ring? Ma sì, dai che non guasta! Ed eccoci alla battuta finale con Bourne e TG che risalgono sul ring, vertebraker di The Greatest, one two three, din dn din, here is your winner!
Madò che match! E sempre bravo Tornaghi che scova per noi tutti questi talenti genuini.
Piccola riflessione: per qual motivo TG si fa chiamare “The Italian Immortal”? Ma sì, un bel nome altisonante, ma sembra che si stia parlando di uno che ha l’età delle mummie egiziane. Mica è vecchio! Va bene che in questi sport la carriera è breve, ma a vent’anni son capaci tutti di essere agili, scattanti e veloci. Poi ci sono quelli che si perdono per strada, chi abbandona, chi decide di dedicarsi ad altro, chi mette su famiglia, chi si fa male seriamente e cambia idea, chi si rompe del tutto e abbandona, e chi va a fare l’operaio perché col wrestling non ci si mangia… TG resiste ma mica è vecchio! È uno che ha saputo gestirsi bene, mantenersi in forma e non ha mai perso la passione. L’aspettativa di vita si alza in continuazione, il livello di benessere non è mai stato così elevato, ma figurati se uno dev’essere vecchio alla sua età! Dai, TG, cambia nome: “The Italian Greenhorn”, magari!
E vogliamo parlare di un’altra roba bella? Akira contro Angelico? E allora parliamone! Angelico viene accolto con un’ovazione e con i vari cori “this is awsome”. Vicino a lui, Malalana e Akira sembrano due puffi. Anzi, quando passa lui, tutta Pero sembra il villaggio dei puffi. Dicono sia alto un metro e novanta, ma a noi sembra molto di più. Infatti prende in giro il nostro Wonderkid per la bassa statura, e quello si vendica pestandogli un piede. Angelico lo acchiappa, lo deposita sul paletto e manca poco che gli dica: “A cuccia, Bobi!” Al clinch successivo spatascia al tappeto Akira e ne fa un po’ quello che vuole, ma il nostro piccolino è una peste: quando lo deposita sulla terza corda e pensa di buttarlo di sotto è il piccolo bergamasco a buttarlo fuori ring uncinandolo da sotto le ascelle. Akira risale sul ring e pensa ad un suicide dive, ma il suo avversario lo intercetta al volo con una smanacciata in pieno muso che se gli è rimasto un molare in bocca è un miracolo.
Dopo averlo rimesso in piedi fanno un giro turistico attorno al ring, poi decide di chopparlo. Akira ringrazia e contraccambia. Prende la rincorsa per volargli addosso, ma il sudafricano pettinabile lo solleva e lo spedisce in volo su millemila sedie. Tra il pubblico notiamo l’Ornella, la mamma di Scrum, che ormai non si impressiona più come i primi tempi: guarda, sorride e si diverte come tutti gli altri. Ormai è dei nostri. Ornella Forever! Torniamo a noi! Dopo le sedie, altro giro turistico per la sala e il muso di Akira va ad impattare sui vari tavoli del merchandising. Sorpresa! Piccolo Fulmine sale sulla spalliera in dotazione alla palestra e centra il luchador con un diving sumersault senton. Tornati sul ring tenta un crossbody, ma lo spilungone lo intercetta in volo una seconda volta, stavolta con un dropkick lunare. Meglio dei missili Patriot. E poi si pettina. No, basta, vogliamo ucciderlo! Se adesso ricomincia a pettinarsi saliamo noi sul ring e lo rapiamo a zero! Come successe a McMahon con Trump quando ancora era uno stupido miliardario invece del Presidente degli Stati Uniti.
Terminato il raptus tricotico, riacchiappa Akira in un suplex con delay così lungo che quando atterrano è quasi Natale. Ma serve a poco: il nostro giovane italiano inizia un massacro sistematico a suon di gomiti, calci da tutte le parti, e quando John Travolta (Ooops, Angelico) è abbastanza stordito, stavolta il crossbody va a segno. Ora è il sudafricano a tentare un superplex, ma Akira gli reversa la mossa in una diving meteora. Angelico è talmente alto che anche dal tappeto gli basta alzare una gamba per andare a segno con un enziguiri. Ora il luchador è stufo e tenta la sua finisher, la fall of angel, ma ancora una volta il Piccolo Fulmine non è d’accordo e gli reversa anche questa: una bella frankensteiner per proseguire poi con un a tilt o whirl cutter. Ma una ginocchiata in pieno viso lo lascia mezzo tramortito e Angelico ne approfitta al volo per piazzare la fall of angel, che stavolta va a segno. One, two, three, din din din, e il Sudafrica si aggiudica il match!
Ed eccoci al gran finale: l’ultimo scontro tra i partecipanti all’ITTT, ovvero International Tag Team Tournament. I partecipanti sono gli Urban Guerrilla (RIOT e Callaghan), i BBB (Nick Lenders e Mirco Mori) e i Whitewolf (A-Kid e Adam Chase). La faccenda inizia prima ancora che suoni la campana d’inizio. Facile da prevedere, con questi sei ragazzi che fremono d’impazienza per menarsi come se non ci fosse un domani. Molto, molto difficile, invece, darvi un resoconto di quanto succede. Perché questi qua se ne vanno da tutte le parti e dovunque guardi c’è gente che si mena: sul ring, giù dal ring, sui tavoli del merchandising, sui materassoni da allenamento, in braccio a qualcuno del pubblico, sul tavolo del catering camminando tra le focacce e i panini… e come fai a seguire tutti quanti? È bellissimo, ma fare un report è impossibile!
Lo scopettone per le pulizie viene usato come un ariete, Callaghan ha la bocca piena di focaccia che qualcuno gli ha infilato a forza nelle fauci. Dalla porta aperta della palestra c’è fuori qualcuno che guarda, perplesso, chiedendosi se sia una rissa e debba chiamare la polizia o sia qualcosa al di là della sua comprensione, mentre dal pubblico si leva il coro “Put-ta-na-io! Put-ta-na-io!” Giusto per far capire agli sconosciuti cosa sia il wrestling, eccoli che se ne vanno fuori dalla palestra a dare dimostrazione pratica di ciò che è. Ma al rientro, come rinunciare ad arrivare in massa sul Carlino Forchini per tirargli una vagonata di chop? Se non bastasse, Callaghan si impadronisce di una bottiglia di birra e la sputacchia in faccia un po’ a tutti.
Soprattutto a Carlino: una vera doccia. Toh, dopo un quarto d’ora di combattimento dovunque senza quartiere, rivediamo qualcuno sul ring, i BBB, ma giusto per tornare immediatamente giù con un double somersault su tutti gli altri. Se nel match pomeridiano i Guerrilla non si erano distinti, ora fanno la parte del leone massacrando senza pietà chiunque gli capiti sotto. Grintosi, aggressivi, spavaldi, sicuri, agili e dinamici! Beeelli! Questi sono i Guerrilla che adoriamo! Callaghan reversa una double irish whip e manda i due BBB a sbattere l’uno contro l’altro, poi acchiappa Mori e lo fa volare con una tilt o whirl ddt. Arriva su RIOT e suona Chase in tutti i modi possibili, poi torna Lenders e tira al guerrigliero una RKO che se la ricorda fino a Pasqua 2019. A-Kid afferra Lenders e ci fa ammirare una northern lights suplex seguito da standing moonsault. Ora sono tutti sul ring: il macello è totale e ne vediamo di tutte e di più, compreso un bellissimo diving dropkick di A-Kid su Lenders e poi Callaghan che esegue una Spinning Blue Thunder Bomb su A-Kid. Miii, che bel finale frizzante! I BBB acchiappano Callaghan e gli rifilano una tremendissima Wheelbarrow Facebuster con Codebreaker con Wheelbarrow Suplex. E che volete, di più? Un Lucano? Eccovi un Lucano con annessa fiera del “Tiro Calci Come un Somaro”, e tutti che tirano calci a chiunque, di tutti i tipi e per tutti i gusti. Tutti e sei giacciono morti sul ring. Appena risorgono i Guerrilla, Callaghan si carica Lenders sulle spalle, e vai con una electric chair into DDT! E ora si scatena una bolgia infernale che nemmeno Dante avrebbe mai osato immaginare: sweet chin music per entrambi i Guerrilla da parte degli A2A. Gli Addicted to Adrenaline proseguono in una frazione di secondo con una codebreaker e una german suplex, poi di nuovo sweet chin music come se piovesse. Ma veramente velocissimi! Ora cercano di prendersela con Mori, ma questi si rivela un osso duro. Arriva al volo Lenders in soccorso del compagno, acchiappa A-Kid… Canadian destroyer, e i BBB si aggiudicano il pin finale! Porca zozza, che match! E la serata si conclude con un abbraccione tra i due Bone Brixia Breakers.
Per concludere? Orgogliose di constatare quanto e come sia cresciuto il wrestling italiano! Due o tre anni fa c’erano solo quelli che ora sono i primi maestri (Majoli, Bernocchi, Ferrari, Giglio, Marchese etc…) Ma quello che ci chiediamo ora, è: se questi ragazzi sono della prima generazione di allievi, quelli che hanno avuto la vita difficile per praticare questo sport e imparare a combattere, quelli della prossima generazione, come saranno? Ai posteri l’ardua sentenza. Ai poster il compito di stare appiccicati ai muri e ricordarci per sempre cosa abbiamo visto. Sono in vendita al banco del merchandising a due euro l’uno. Compràteli, no?
Angelico? La cosa in cui ha messo più impegno durante la giornata è dondolarsi durante la entry. Ci aspettavamo di più, che delusione!
Scusate il mostruoso ritardo nella pubblicazione di questo articolo, ma c’erano tante cose importanti della nostra vita che bollivano in pentola… e solo quest’autunno potremo raccontarvi di che si trattasse.
Ricordate che se prendiamo in giro un po’ tutti, la cosa è fatta in modo bonario e vi vogliamo un gran bene
Come al solito, grazie a Birrachiara per la consulenza tecnica, e a Fabio Tornaghi per una gentile concessione. Ciao a tutti e buona estate. Noi invece siamo sempre qui a lavorare per voi! Stay tuned!
Erika Corvo