Eccoci qui! Oggi siamo arrivate tardi, rispetto al solito, ma pur sempre in tempo per goderci l’atmosfera del pre-show. Madò, quanta gente c’è già! Ma il bello è venire a sapere che ne arriverà tantissima: i posti prenotati sono già duecentoottantacinque, senza contare quelli che arriveranno senza aver prenotato nulla. Un sogno che si avvera, vedere il parterre tutto esaurito e gli spalti gremiti! E come avrebbe potuto essere diversamente, quando oggi più del solito, il buon Fabio Tornaghi ha bookato in ogni dove e in ogni federazione per darci uno spettacolo strepitoso? La card è una meraviglia, e sappiamo già che ce ne andremo senza voce per aver tifato fino all’esaurimento delle corde vocali.
In sala ci sono già parecchi ragazzi ICW: Manero, Lenders, Mori, Riot, Doblone, Jesse Jones, Trevis, Lupo, Panzero, El Gringo, Zoom e tanti altri. Poi ci sono i ragazzi MWF come AB Knight, Pasquale O’Malamente, Larry Demon, Kronos, il wrestler e cantante country Steve McKee che andrà a Sanremo con la sua band “Wings Along Road” nella sezione giovani emergenti (non il Sanremo ufficiale, che si è concluso da poco, ma in una sezione apposta, Sanremo Rock, e vi assicuro che arrivarci è già un’impresa mica da poco!), e altri ancora. C’è The Greatest in rappresentanza della risorgente FCW, Lyon e Nico Narciso per la BWT, Dylan Rose per la SIW. Poi ci sono gli ospiti illustri: i More Than Hype e David Starr! Quest’ultimo ha goduto di un trattamento di favore, ospite di mamma Tornaghi che ha provveduto ad imbottirlo di genuine lasagne al forno. Nemmeno in un hotel a cinque stelle avrebbe potuto avere un simile privilegio!
Il banco del catering è straripante di cose buone. C’è perfino della frutta, e con il boom di vegani degli ultimi tempi, potrebbe essere un’idea vincente. Il merchandising è fornitissimo. Ci sono magliette un po’ di tutti gli atleti, e foto, berrettini, calamite, oggettini e quant’altro.
Ed ecco che il pubblico inizia ad affluire! Tutti ai posti di combattimento, che si inizia!
Primo match: i Party Hard Inc, cioè Jesse Jones e Travis contro I Fat Machine Gun, ovvero Trucker e Jason Cain. Incontro valido per i titoli di coppia. Che bello, abbiamo una prova dell’esistenza di Dio, in quanto, questa volta “…e la luce fu…” Che Dio e Tornaghi siano la stessa persona? Ci si vede! Si vedranno benissimo anche i fuori ring! In compenso, c’è così tanta luce che quello che appare sul grande schermo del titantron non si vede più: come cercare di vedere le stelle di giorno. E chissenefrega? Come diciamo sempre noi donne, l’importante non è avercelo grande, ma come lo usi. In pratica, l’importante è quello che si vede sul ring. I filmini, i video e i promo ce li possiamo anche vedere su Youtube, che non muore nessuno. Prima o poi riusciranno a trovare l’equilibrio tra le cose, basta non smettere di provare soluzioni diverse. Passiamo al lottato? Sì, dai!
Cain è così bello che sembra la Erika Corvo in costume da bagno. Trevis ha abbandonato il look “Chiquita” per passare a qualcosa di più proteico, infatti adesso si chiama Trevis Montana e con gli avversari ci fa la carne in scatola. Inizia proprio lui il match contro Jason Cain, poi arriva Jesse contro Trucker, ma i due avversari sono così grossi e massicci che sembrano almeno cinque o sei, e non vanno giù nemmeno a suon di dropkick alti e potenti. Nemmeno se ci si mettono in due contro Trucker. Al contrario, Trevis viene steso sulle corde come un cencio lavato e Trucker lo strizza strofinandogli il deretano sulla zucca. Appena si asciuga, i due colossi lo stirano a dovere zompandogli addosso, Trucker con uno splash e Cain con una legdrop. Adesso bisognerà piegarlo per rimetterlo a posto nel cassetto, e ci pensa Cain a ribaltarlo a trecentosessanta gradi con un paio di clothesline belle toste, che arriva sul canvass già bello piegato e impacchettato. Ok, adesso tocca a Jones. Ma questi non ci sta a farsi demolire. Anzi, ci dà dentro di brutto per essere lui a dare una ripassata al monumentale Cain. Dai e dai, riesce a buttarlo giù, ma subito dopo viene appiattito tra i due avversari in un doppio splash in corsa. Interviene Trevis per evitare lo schienamento, poi la situazione si ribalta: mentre i due colossi tentano una simultanea powerbomb, i Party Hard si liberano dalle loro grinfie. Cain tenta una powerboomb su Jones. Questi gli scivola alle spalle e, con l’aiuto di Trevis che fa barcollare il colosso con un dropkick, esegue una victory roll e la vittoria è tutta per loro.
Secondo match: The Greatest contro Hardcore Cassi (with Rust). L’Immortale Italiano mostra irriverentemente le chiappe al suo avversario, e non ci vuole molto perché gli affibbi una bella head scissor. Cassi scende di sotto e si allena per la Stramilano facendo di corsa il giro del ring mentre TG viene fermato da Rust durante l’inseguimento. Cassi fa in tempo a risalire e colpirlo con una baseball slide, Rust lo rispedisce di sopra e il detentore della valigetta Caja en la Plaja gli tira un bodyslam, un vertical suplex e un backbreaker in rapida successione. TG risponde con una powerslam e gli rende tutto con gli interessi: un bel vertical suplex e un backbreaker. Ah, sì? E allora Cassi si inCassa e di vertical suplex gliene tira tre. Ma come ti permetti? TG si incassa pure lui e gli tira tre back to belly suplex, così impara! Sale sul paletto e vola con un bel lionsault, ma Cassi si sposta e, marameo, l’Immortale si spantega sul canvass. L’onta va lavata col sangue! Anzi, visto che Cassi sale anche lui sul paletto, va lavata con un superplex. Ora, il nostro Hardcore si carica TG sulle spalle ma un movimento di troppo va a stendere l’arbitro Michael Barton, che è così sottile e mingherlino che ci vuole poco a stenderlo per un mese. The Greatest ne approfitta per spatasciare Cassi con una samoan drop. Ma se l’arbitro è ko, il pubblico può contare fino a dieci e anche fino a trentasette ma non succede niente e lo schienamento non è valido. Allora tenta una vertebraker, ma è vicino alle corde e Rust gli rompe le uova nel paniere impedendogli di portare a termine la mossa. TG non si perde d’animo, acchiappa Hardcore dall’altro lato delle corde, sull’apron, e lo ributta dentro con un vertical suplex… Sapete come va a finire? Che Cassi, invece di ricadere oltre il suo avversario gli ricade sopra! Rust blocca i piedi di TG in modo che non possa reagire, e l’arbitro, tornato giusto in quel momento tra i vivi, non può che battere il pin vincente. Din din din, e il match è di Hardcore Cassi.
Terzo match, incontro valido per determinare il #1 contender ai titoli di coppia: Rebel Souls contro Lyon e Nico Narciso contro I More Than Hype. Anzi, solo due dei More Than Hype, cioè Darren Kearney e Nathan Martin. Il team comprende anche LJ Cleary, ma lui combatterà più tardi. I More sono tre irlandesi giovani giovani e bellini bellini. Avevamo già avuto l’occasione di vederli, sempre con la Rising Sun, e il terzo, LJ, l’avevamo soprannominato “Er Pecora” per via della folta e lunga chioma nera e della vistosa villosità diffusa. Per giunta, il suo grido di battaglia è “BLEAH”, inteso come sberleffo all’avversario di turno, che però suona come “beee!”, e a questo punto l’associazione di idee era inevitabile.
Oggi, anche Nathan sfoggia una lunga chioma, e il team diventa “il Gregge di Pecorelle”. Inizia proprio quest’ultimo contro Lyon, e la mente ci si affolla di pensieri riguardo alla qualità dei giorni, che, come da proverbio, siano meglio da trascorrere da Leone o da Pecora. Nathan si prende gioco di Lyon imitandone le movenze in modo comico, poi con l’aiuto del compagno di tag lo butta giù in modo disinvolto. Cambio: entrano Darren e Nico Narciso. Belli, belli, belli! Dinamici e scattanti, quello che a noi piace di più. Scambi velocissimi, un paio di arm drag e un dropkick che si concretizza in uno scontro a mezz’aria. Una bellissima azione degli Hype in combo su Narciso fa finire il fronzuto Nico col naso rientrato per una bulldog con facciata sul ginocchio di Darren. Doppio dropkick su Lyon che di conseguenza se ne va a spasso a pianterreno, e doppio anche su McKee che vola giù anche lui. Arriva Kronos che mette paura solo a guardarlo, ma neutralizzarlo è un attimo: gli sposti le corde mentre si lancia e va a trovare tutti gli altri ai piani bassi. Poi si lanciano anche loro e fanno un bellissimo pescado su tutti gli quelli che erano già scesi. Risalgono, e fanno un pescado anche sul Titano, dal lato opposto. Cinquant’anni fa si gridava “Yuhuu, Rintintin!”. Dite che vada ancora bene? Nathan va in trasferta sugli spalti a salutare il pubblico, felice e gioioso come una Pasqua, Darren lo richiama per continuare il match. Cercano di prendersela ancora con Narciso, ma ci Pensa Lyon a far cambiare loro idea: Nathan finisce di sotto, Darren si becca un enziguiri da Nico e una lariat da Lyon. Lyon e Kronos in coppia si coalizzano contro Darren e arrivandogli addosso con tanta potenza ne fanno un sandwich. Kronos tenta lo schienamento mentre Lyon non vede, e quando questi se ne accorge, il Titano si giustifica dicendo che non sta schienando, è scivolato. Ovviamente il pubblico ride. Rialza il povero Darren e lo bodyslamma. Lyon rientra, tenta a sua volta lo schienamento mentre Kronos è girato verso il pubblico, e adesso è lui a sostenere di essere scivolato. Le risate raddoppiano. Torna Kronos con un sideslam (ma povero Darren, quante ne piglia, oggi!), poi arriva anche McKee a dargli man forte somministrando una flying forearm in combo usando il compagno di tag come rampa di lancio. Il Titano pensa di completare l’opera e chiuderla lì con una spinebuster, ma Darren decide che sia ora di reagire: sbatacchia McKee a terra e dà il touch al compagno di tag. Nathan scatena un macello! Una veloce corsa attorno al ring e fa piazza pulita di tutti quelli che non erano direttamente coinvolti nell’azione, spatascia McKee con una lariat in volo stratosferico e un vertical suplex da “polpo move”, che tutti i pescatori di polpi del mediterraneo esultano.
McKee si vendica con una backstab. Rientra Kronos e Nathan improvvisa dal nulla un rollup che per poco non schiena il gigante, poi col compagno di tag lo ribalta fuori dalle corde, e i sismografi sul territorio registrano un sisma di magnitudo 25 come minimo. Ed ecco che entra in pista anche Nico Narciso che, come Robin Hood (nel film con Kevin Kostner) che lancia due frecce in un colpo solo, atterra i MTH con un solo dropkick che vale per entrambi. Ohè, che bello che bello che bello! Lyon solleva Nathan e Nico lo ribalta in volo dalla seconda corda. Lyon acchiappa McKee e lo spedisce fino in Cina con una fallaway slam potentissima. Narciso esegue una backbreaker su Nathan. Darren tira giù Lyon prima che combini qualcosa di decisivo, becca Narciso con un enziguiri e insieme al compagno lo disintegrano con un double vertical suplex tremendo. Nathan lo schiena. Morale della favola e proverbio Rising Sun: meglio un giorno da pecora che cento da leone.
Per il quarto match della serata, ecco anche il terzo elemento dei More Than Hype in solitaria, senza l’ausilio dei compagni: LJ Cleary contro Alessandro Corleone, contro Matt Disaster. Bello, impassibile e granitico come suo solito, Corleone dà il via al match spatasciando Disaster con un bodyslam. LJ le prova tutte per atterrare il Padrino ma niente da fare. Riesce a mettere a segno un atomic drop, un dropkick e un crossbody. Corleone va giù ma solo per poco. Disaster sale giusto il tempo di attraversare il ring e andar giù dall’altro lato quando LJ gli sposta le corde. Il Padrino torna a bodyslammare LJ mentre Matt cerca di sorprenderlo alle spalle. Col cavolo: non solo c’è un bodyslam anche per lui, ma gli scaraventa sopra allo stesso modo anche il nostro adorabile Pecorello. Anche Disaster prova qualsiasi cosa contro lo statuario capo mafia, ma non c’è niente da fare. Ritenta LJ, ma si becca un belly to belly suplex da evento sismico. Lj e Matt, allora lo lasciano perdere per scontrarsi tra loro, e ha la meglio Disaster che piazza una head scissor sull’avversario. Ringalluzzito, Disaser sciroppa una satellite DDT. Allora Corleone sbatacchia Matt alle corde dove li aspetta al varco LJ: scavalca entrambi con un sunset flip e il Boss tramuta il tutto in un back to belly suplex. Ma non basta: Disaster si becca anche una F5 e cala il sipario. Bravo Corleone ma bravissimo anche LJ Cleary, che anche se le luci fossero spente, basterebbe lui a illuminare la sala.
Non abbiamo ancora detto che il ring announcer di stasera è El Panzero, il quale ha sviluppato uno stile personale grintoso, preciso e soprattutto sportivo, ricordando a tutti, ad ogni finale, di applaudire anche chi viene sconfitto.
A questo punto c’è la prima pausa della serata. Avevamo notato, all’ingresso, una coppia di coniugi in età matura. La signora ci aveva chiesto un’informazione, ed avevamo scoperto che mentre il marito veniva spesso agli eventi, per lei era la prima volta e dubitava seriamente che la cosa avrebbe potuto piacerle. In pratica era presente solo per accontentare il coniuge. E invece, dopo soli tre match, li sentiamo parlottare dicendo che si sta divertendo davvero e che le piacerebbe farsi una foto con Rust, ma si vergogna a chiedere.
Beh, non stiamo certo lì a girarci i pollici: detto fatto, acchiappiamo i tre e facciamo uno scatto. L’abbiamo sempre sostenuto, che se vieni a vedere ti appassioni! E allora sarà facile che nei prossimi show rivedremo anche la signora Emma!
Andiamo a complimentarci con i More Than Hype per le straordinarie prestazioni atletiche e confessiamo a LJ di averlo ribattezzato “Er Pecora”. La cosa lo diverte e se la ride come un matto, soprattutto quando, scattando qualche foto con loro, canticchiamo la canzoncina “Baa, baa blacksheep, have you any wool…”. Adoriamo questi tre ragazzi!
Fine della pausa. Lo show riprende con un meraviglioso “Ignoranza Match”, valido, per l’appunto, per l’Ignoranza Title. Protagonisti i due re del comedy, quelli nella parte altissima della nostra personale top ten: Riot e Doblone. La sorpresa è fantastica! Entrano travestiti rispettivamente da Macho Man e da Hulk Hogan, diventando Macho Riot e Doblhogan. Risate irrefrenabili. Due commentatori d’eccezione: Jesse Jones e Trevis Montana!
Adesso, c’è gente che aborrisce questo genere di cose e chi le ama. Noi veniamo dallo stand up comedy, viviamo di satira, ironia e comicità. Potremmo non amare questi due irriverenti commedianti? Ovviamente li adoriamo. E poi, in uno show di quasi sei ore ininterrotte di wrestling, a nostro parere una parentesi comica è doverosa. Invece di alleggerire l’atmosfera con cantanti, ballerine, cabarettisti o brevi intermezzi di intrattenimento “leggero”, per noi questo è il modo migliore di spezzare la seriosità della cosa: un intermezzo di “wrestling da ridere”. In uno show così lungo ci deve essere posto per tutto, dal comedy all’hardcore (e ci sarà anche quello). Bravissimo Tornaghi ad aver inserito questa parentesi insolita! Non siete d’accordo? E chissenfrega? I soldi sono suoi e ci fa quello che gli pare. Chi si compra la Ferrari, chi la villa al mare, e chi organizza gli eventi di wrestling. Non vi piace? Prendete i vostri soldi e il prossimo evento organizzatelo voi, che a criticare il coraggio degli altri sono bravi tutti. Quindi, voi pensate quel che vi pare: a noi, piace, e ognuno ha diritto alle sue opinioni.
Ma torniamo alla cronaca. Doblhogan entra con la cintura Ignoranza, fatta in cartone, con le lattine vuote di birra e un somaro nel centro. Naturalmente ci dev’essere anche miss Elizabeth, corredata di parrucca viola e interpretata da Faso (un grande fan dei due atleti ICW) con tanto di abitino vezzoso. Mhhh, la quintessenza della femminilità! Il match inizia con Riot che tenta di schienare l’arbitro (Michael Barton). Appena il poveretto si rialza, ci pensa Doblhogan a stenderlo con una spallata. Ma appena in piedi è di nuovo il turno di Macho Riot che sbagliando mira, invece di colpire il suo avversario che si scansa per tempo, gli tira un pugno. Michael lo para con una mossa di karate e glielo rende doppio. Sembra un triple threat match! Adesso Riot gli dà da reggere una gamba di Doblone, e lui gliela rende sotto forma di calcio. Anche Doblhogan sbaglia mira e tira un pugno allo zebrato Michael, che come prima, gli rende la pariglia senza troppo pensarci su. Allora tutti e due vogliono menarlo, ma finisce che Riot lo bacia dolcemente su una guanciotta. I due contendenti accennano a lottare, ma miss Elizabeth sale sull’apron e inizia ad amoreggiare con Macho Riot. Doblhogan cerca di interromperli ma viene spinto alle corde e si ritrova lui tra le braccia dell’obbrobrio violaceo. Riot lo toglie di torno e viene a sua volta spinto. Si ritrova alle spalle della sua miss in atteggiamento copulatorio. Doblone cerca a sua volta di levarlo da lì e farlo tornare a combattere, ma ecco che con un’ennesima spinta viene a trovarsi nuovamente attaccato al lato B della fanciulla. Riot si ritrova sul canvass ad afferrare Doblone per le cosce sperando di staccarlo da lì, ma il solo risultato è che il movimento ondulatorio del bacino del Pirata dei Sette Mari diventa una esilarante pantomima erotica. Scendono dal ring e il match riprende una certa quota di serietà, ma questa viene subito interrotta dalla consegna al finto Hogan di un pappagallo di plastica gonfiabile (pappagallo inteso come pennuto, non come padella ospedaliera), mentre il rivoltoso si impadronisce di un guantone da boxe con appiccicato sopra un pollo di gomma, di quei giocattoli che fischiano quando vengono strizzati. Con questo, inizia a colpire l’avversario in giallo-rosso, dando il via ad un brevissimo “pennuto match”. Doblone ributta Riot sul ring, e quello rotola via fino al lato opposto tra le risate generali. Per sancire la drammaticità del momento, Doblone intona un leggiadro canto magico ottenuto dal suono della terrificante wuwuzela e scende anch’egli dal ring per andare a recuperare l’avversario. Lo ributta di sopra, senonché questi, bello bello, se ne rotola via dall’altra parte, e poi dall’altra ancora per evitare che il Pirata lo possa riagguantare. Quando risale, lo aggredisce a strombazzate di wuwuzela. Un brevissimo tentativo di combattimento “serio” e vediamo Doblhogan scendere e tirar fuori da qualche angolino nascosto una gamba, in stile Aldo Giovanni e Giacomo. Riot risponde tirando fuori da sotto il ring un asse copriwater con tanto di spazzolone e inizia un duello medievale all’ultimo sangue a suon di gambate e spazzolate. Alla fine, Doblone ha la meglio sul suo antagonista con una serie di colpi di gambe (finte e vere), ma il pin vincente non viene nemmeno dopo una serie di alterni rollup, che più che altro sembrano una lezione di aerobica. Poco dopo Riot viene spedito a fracassare il copriwater con una zuccata. Doblhogan gli tira una cutter ma per fargli dispetto, invece di andare giù per quella, va giù da solo, per i fatti suoi. Intanto che è lì si becca un elbowdrop, ma il pin vincente è ancora lontano. Il Pirata si impadronisce della gamba usandola in stile “Wilma, dammi la clava!”, Riot lo butta al tappeto e si lancia in una senton, poi… che altro coniglio tirerà fuori dal cilindro? Noo, dai! Un pannolino da bambino con dentro qualcosa di marrone! Lo zebrato Barton non è esente da rischio, e per un istante pare che se lo debba beccare lui, sul muso. Invece, dopo due cannonball subìte a dovere, tra le urla del pubblico è Doblhogan a riceverlo, ma subito dopo è anche pronto a ridarlo al mittente ficcandoglielo in bocca e tra disgusto e risate a crepapelle, ottiene anche il conteggio finale. Din din din, santo cielo che risate! Doblone alza la cintura, Riot mostra le chiappe di luna, miss Elizabeth lancia baci. Bravi, bravi e ancora bravi!
Sesto match: AB Knight contro Paxxo. AB apre le danze con due dropkick, una head scissor, un suicide dive quando Paxxo scende dal ring e un crossbody dal paletto quando questi risale. Mentre l’arbitro Malalana è distratto, Mr. Saccomanno (Mayhem) sale e atterra AB con una spallata. Paxxo tenta di strangolare l’avversario con una maglietta e, visto che non gli riesce, prova con un legdrop. AB gli mostra il dito medio, Paxxo glielo morde senza tanti complimenti. AB atterra Paxxo con un paio di lariat, una slingblade e una hurricanrana. Paxxo reagisce con una bella perfetctplex e poco dopo una spinebuster. AB si rialza e gli tira una enziguiri, Paxxo riesce a piazzare un superplex ma si becca in cambio una senton bomb. Saccomanno risale ma si becca un calcione sul naso da AB che però si distrae a sufficienza perché Paxxo gli piombi alle spalle e si aggiudichi il pin con una Implant double underhook DDT. Fine.
Passiamo al settimo ed ultimo match dello show pomeridiano? Sì, dai che passiamo, che ne vale la pena! Siorri e siorre, venghino venghino, che qui arriva il bello! Lupo contro David Starr! Facciamo le irriverenti come al solito? Sì, dai! A parte la folta barba, Lupo è glabro come un bebè. Starr, invece, sembra la parte morbida del velcro. Secondo proverbio del giorno: il Lupo perde il pelo, David Starr, no.
Lupo inizia con un backbreaker, Starr gli tira una manica di chop (diciassette, li abbiamo contati). Lupo si siede sotto al paletto, Starr ce lo spalma sopra, poi rincara la dose con un elbow drop dalla terza corda. Lupo viene scaraventato giù dal ring spostandogli le corde mentre cerca di fiondarsi su David, che si lancia subito su di lui con un suicide dive. Il quadrupede si vendica subito dopo con un perfectplex, ma il conteggio è solo di due. Starr va giù con una chop formidabile. Lupo cerca di piazzare una chokeslam ma l’altro gli reversa la mossa in una jawbreaker seguita da un dropkick che sbatte Lupo contro il paletto. Come ti permetti? E allora eccoti una powerbomb devastante! Come ti permetti tu?! Ed ecco Starr che parte con una DDT da paura e una lariat che per poco non gli vale il conteggio di tre. Oh, ma che belle cose che ci fanno vedere, questi due! Dopo dieci minuti di suspense, negli ultimi quattro minuti si scatenano! David tenta qualcosa dal paletto ma Lupo ne approfitta per una seconda powerbomb e subito dopo tira una lariat così tosta che Starr fa tre giri in aria prima di venir giù come una pera. In compenso si vendica subito in modo eclatante con una brainbuster on to knee, e stavolta il pin finale arriva. Questo fuoco di fila finale è stato veramente un bombardamento incalzante. Bravi, bravi, bello bello!
La cosa divertente di Lupo è che ti fissa con lo sguardo truce, ma così truce, che solo i maitre choccolatier della Lindt gli stanno alla pari. Ci avete mai fatto caso? Ma voi riuscireste a mangiare un cioccolatino, con uno che vi guarda in questo modo?
E con questo, lo show pomeridiano è giunto al termine, ma la notte è ancora giovane, per noi. Quindi, per il momento beccatevi questo, che noi andiamo avanti e ci risentiamo per il report dello show serale, che sarà ancora meglio.
Precisazione: Scriviamo in modo irriverente? Certo! Se qualcuno l’avesse dimenticato, il wrestling è per il cinquanta per cento sport e per l’altro cinquanta per cento intrattenimento. Ovvero, uno spettacolo fatto per divertire. Se il pubblico non si diverte, anche in modo irriverente, fa come con la TV: cambia canale e guarda qualcos’altro. In più: se qualcuno pensa di essere un personaggio pubblico e non è in grado di reggere la benché minima critica o bonaria presa in giro, scenda dal ring e inizi a ricamare a punto a croce, ma si ricordi che chi si occupa di cucito criticherà anche quello.
Sempre grazie al Dottor Birrachiara per la consulenza tecnica.
Erika Corvo