Lo zen consiste nel sedersi, semplicemente, senza scopo ne’ spirito di profitto, in una postura di grande concentrazione. Questa posizione e’ chiamata za-zen. Za significa sedersi, e zen meditazione, concentrazione. L’insegnamento della postura, che e’ trasmissione dell’essenza dello zen, ha luogo in un dojo (luogo della pratica della Via). Questa pratica e’ di grande efficacia per la salute del corpo e della mente. Lo zen non puo’ essere racchiuso in un concetto, può solo essere praticato. E’ essenzialmente un’esperienza. L’espressione filosofica del Buddhismo Zen non ha dunque nulla di un sistema di pensiero costrittivo e rigido, e’ la trasmissione di concetti formati da un’esperienza millenaria e sempre nuova.
Un grande maestro diceva: “Imparare lo zen, e’ trovarci, trovarci e’ dimenticarci”. Per fare questa esperienza è importante anche il preparare i cibi. Nella cultura zen anche cucinare è una pratica di meditazione. I principi su cui si basa sono di amore e gratitudine verso il cibo ricevuto, e tutti gli esseri.
La cucina è il luogo sacro dove il corpo trova alimento per la vita. Per il suo continuare a rigenerarsi al meglio avere il massimo rispetto e attenzione nel preparare il cibo più semplice. Un maestro suggeriva che quando si tocca il cibo, sia riso sia verdure, si deve avere la stessa cura e lo stesso amore dei genitori che accudiscono il loro bambino. Ogni ingrediente va trattato con cura.
L’energia di attenzione che si mette nella preparazione di un pasto può influenzare la sua riuscita, non solo nel gusto, ma nel suo contenuto energetico. Wu Tayio abbraccia questa filosofia al meglio. Riesce a far in modo che la cucina giapponese di alta qualità sia alla portata di tutti. I suoi tre ristoranti sono un appuntamento ideale per quei gruppi di appassionati di arti marziali che dopo un duro esercizio fisico nel Dojo abbiano voglia di passare del tempo insieme intorno ad un tavolo.
Inoltre, il pesce usato per la preparazione delle pietanze è tutto pescato nel mediterraneo, per cui esente dai problemi che assillano il territorio giapponese.
Per saperne di più potete vedere il sito www.wutaiyo.com .
Michele Bianchi