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San Valentino : storia della festa degli innamorati

È da sempre la festa dell’amore.

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Il 14 febbraio è la giornata mondiale in cui si celebra l’amore. L’amore in senso letterale del termine. L’amore come calamita che attira anime e che non conosce colori o forme o età o genere alcuno. L’amore alla “ Giulietta e Romeo “ che non può esistere se non esiste l’altra metà della mela. Quell’amore che muore, che svanisce se svanisce l’altro. In questa giornata le coppie di tutto il mondo si scambiano le promesse eterne. E’ la giornata mondiale del bacio, della coccola, delle carezze disinteressate, dell’esserci sempre e comunque. E’ la giornata della “ presenza “ per antonomasia. Una presenza non necessariamente fisica ma che lega, avvolge, unisce le anime fossero queste agli estremi del pianeta. Ma chi era San Valentino ? E’ un Santo e martire della chiesa cattolica che nasce a Terni e che nel calendario liturgico se ne ricorda la morte proprio in questa data. Il 14 febbraio. San Valentino nasce a Terni intorno il 175 d.c. e diviene il primo vescovo della città Umbra nel 197 d.c. sotto il pontificato di Papa Feliciano. Gli sono attribuiti molti miracoli ma a lui viene associato l’amore in quanto unisce in matrimonio , andando controcorrente, il legionario romano Sabino e una giovane ragazza cristiana di nome Serapia. Si narra che la ragazza si ammalò di tisi e che il legionario chiese al Vescovo Martino di benedire la coppia chiedendo a Dio la grazia di morire assieme lo stesso giorno per evitare a uno dei due la sofferenza del lutto. Si narra che , tempo dopo e non a causa di tisi , i due sposi lasciarono la terra a pochi minuti l’uno dall’altra per morte naturale. C’è una legenda che colloca il vescovo Martino nella situazione di donare un fiore come simbolo di prosperità a tutte le coppie che lui univa in matrimonio. Era un fiore di testimonianza. Ai neo sposi infatti veniva chiesto di testimoniare la bellezza di un matrimonio fedele. La bellezza di un’unione solida era il vero insegnamento per la comunità. Il fiore divenne un simbolo di benedizione, come fosse un “ bastone di Mosè “. La coppia con il fiore poteva essere presa dal popolo come una guida. Come un esempio da seguire per camminare nella salute e nella prosperità. Si narra che molte coppie si rivolgessero a Valentino per essere unite in matrimonio e che lo stesso, viste le innumerevoli richieste, decise di concelebrare delle nozze di massa una volta all’anno. Il 14 febbraio. Ancora oggi, nelle Americhe, in questa data c’è l’usanza di sposarsi in massa. Oggi, nella basilica di Terni, è possibile ammirare la vetrata che raffigura il Santo con due innamorati. Il mese di febbraio , come mese degli innamorati, viene associato ad un’altra leggenda che fonde il proprio essere su uno specifico rito pagano. E’ infatti nel mese di febbraio che , nell’antica era romana, venivano celebrati i ” Lupercali ”  ovvero i Riti pagani di fertilità. I lupercali davano luogo a orgie e festini sfrenati con la massima licenza sessuale. Si narra che molte matrone romane , a metà febbraio e prima dello scadere del 15, si offrivano nelle piazze in piena libertà per farsi frustare da giovani nudi che avevano piena libertà di sodomizzarle con la speranza di attivare l’istinto primo e carnale attribuito a Fauno Luperco, il protettore del bestiame. Una volta che la donna sperimentava questo istinto carnale poteva essere pronta a lasciarsi fecondare per la prima volta o nuovamente. Capitava spesso, infatti, che non solo la donna avesse altri figli ma che partecipasse incinta al rito di piazza mettendo a serio rischio la vita del nascituro a causa dei calci e delle frustate ricevute. Il bambino sano, nato da una donna che aveva partecipato ad un lupercolo da gravida, veniva considerato un promettente e degno erede della dinastia di famiglia. Papa Gelasio, nel 496 d.c. avrebbe rivisto in un’ottica cristiana la festa di piazza rinnegando la sessualità istintiva e primitiva come complemento dell’amore. Papa Gelesio decise di rifondare la concezione dell’amore sponsale istaurando il giorno prima, ovvero il 14 febbraio , la festa dell’amore L’amore che in piazza porta baci e abbracci e che chiude l’esperienza della sessualità in una prospettiva privata e non pubblica.

Tolin Thomas

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