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Sanda. Combattimento a pugni liberi

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Sanda chiamato anche sanshou. Significa pugni liberi. Arte marziale tradizionale cinese inserito negli stili imitativi del kung fu tradizionale sportivo. Il Sanda costituisce anche una disciplina efficace per la difesa personale. La tecnica consiste nel dare pugni calci e lotta corpo a corpo. Nel sanda moderno i lottatori negli incontri per la propria incolumità indossano protezioni, al capo, al busto, alle tibie, mani e genitali. Gli incontri si disputano su una specie di ring senza corde che si chiama sanda leitai. Una delle regole importanti introdotte nelle competizioni del sanda moderno, è che quando vieni mandato fuori due volte dall’area della pedana nella stessa ripresa perde il round.  richiede allenamento e una generale agilità e scioltezza muscolare. Il sanda è una disciplina tra le più complete sul piano tecnico. Le tecniche del Sanda, vengono descritte nel testo Zhongguo Wushu Leitai Sanda. Storicamente era un’arte estremamente violenta, senza protezione e colpi proibiti. Si devono aspettare gli anni Ottanta, quando il governo cinese decise di ufficializzarla con l’obiettivo di trasformarla in disciplina agonistica. Viene fatto un nuovo regolamento allo scopo di renderla più sicura e praticata da tutti.  Questo ne determinò subito una vasta diffusione, tanto da sperare che un giorno diventi una disciplina olimpica. Nel maggio 1981, le università di Pechino e di Wuhan tennero per la prima volta in pubblico una competizione sperimentale di Sanda ai campionati nazionali di Wushu a Shenyang.  Pechino tenne i primi campionati nazionali ufficiali di Sanda nel novembre 1982. I combattimenti di sanda si possono vedere ormai in qualsiasi gara o manifestazione relativa al Kung Fu Wushu.

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Nella foto, in alto: le protezioni per praticare il sanda

Stefania Monciardini

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