Christophe Brusset
Editore: Piemme
Un vaso etto di miele su due in commercio è di origine straniera, il più delle volte cinese, e spesso non ha visto neppure un’ape. Additivi e sostanze chimiche che non compaiono legalmente, tra gli ingredienti; alimenti conservati in confezioni di cartone o plastica riciclati altamente nocivi; date di scadenza allungate ad arte; cibi che contengono diserbanti, coloranti nocivi, sporcizie varie, a volte perfino escrementi; sughi e prodotti con carne di manzo che però all’origine era cavallo. Nonostante il livello di attenzione a ciò che mettiamo nel piatto sia oggi piuttosto alto, i pericoli a cui siamo esposti quando facciamo la spesa sono sempre in agguato. L’industria alimentare è un Far West in cui l’imperativo è: smerciare qualsiasi tipo di prodotto o materia prima, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, ottenendo il maggior margine di guadagno possibile. Nessuno come Christophe Brusset, ingegnere che ha lavorato per anni ai massimi livelli delle principali multinazionali del cibo, può svelare i meccanismi allucinanti dell’industria alimentare, dopo esserne stato testimone e complice. Racconta quali procedure e trucchi si nascondano dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali, e ci fa capire che per mantenere le super offerte, i grandi supermercati costringono i produttori ad abbassare la qualità.
Tiziana Gatti